Alimentatore variabile
Quello che segue è un alimentatore molto semplice, ma senzaltro molto robusto e adatto a soddisfare le esigenze più comuni.- Certo, dopo aver visionato le precedenti realizzazioni basate su micro, sembra strano trovarsi con uno schema così semplice davanti: l'utilità di un buon alimentatore resta comunque fuori discussione! .-
Il circuito è basato sul circuito integrato LM338k, e comprende pochi altri componenti esterni.- Luso di questo integrato ci permette di ottenere facilmente un alimentatore variabile.- Lescursione della tensione di uscita si ottiene variando la resistenza collegata al connettore JP4, che nel nostro caso sarà ovviamente un potenziometro a variazione lineare.-
Relativamente allo schema elettrico, il LM338k va collegato al connettore JP3, dove, chiaramente, al pin 1 è collegato lingresso, al pin 2 il riferimento, al pin 3 luscita dellintegrato.-
Il circuito LM338k è capace di fornire in uscita una corrente di 5 A; ciò si riferisce ovviamente a delle condizioni ottimali di funzionamento: ciò significa che dobbiamo cercare di fare in modo da limitare la differenza di potenziale tra ingresso ed uscita dellintegrato, se vogliamo "tirare" più corrente possibile.- Ciò serve ad evitare un elevato riscaldamento, che porterebbe ad una diminuzione della corrente in uscita.- In pratica, se vogliamo prelevare alte correnti con tensioni basse, ci conviene utilizzare un trasformatore con più uscite al secondario.-
Chiaramente, se cè lesigenza di prelevare alte correnti, anche il ponte raddrizzatore deve essere in grado di supportarle .-
Con i valori indicati nello schema, e utilizzando un potenziometro da 8,2 Kohm collegato a JP4, si ottiene una variazione della tensione di uscita da 2 a 12 volt circa.-
Il circuito può essere completato con uno strumentino in parallelo al connettore JP2, per ottenere una visualizzazione della tensione duscita.-
Buon Lavoro
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