Una splendida sportiva stradale che associa il Desmoquattro da oltre 120 CV
a una ciclistica più malleabile e accessibile. L'abbiamo provata per
voi.......
Questo
nuovo modello della famiglia Ducati va a colmare il vuoto che si era creato
all’interno della gamma Superbike tra la 996 biposto e la costosissima e specialistica
996R. La 996S prende in eredità il motore della precedente 996SPS e
diventa la massima espressione della scuola Ducati delle sportive stradali:
una perfetta sintesi che associa il Desmoquattro da oltre 120 CV a una ciclistica
più malleabile e accessibile.
È proprio nell’ottica della massima fruizione che gli ingegneri della
Ducati hanno tirato fuori questa splendida sportiva: una moto che dispone
di un elevato potenziale senza mettere in crisi il pilota con sospensioni
e quote ciclistiche estreme, pistaiole come quelle della 996R.
La 996S rimane sempre e comunque una sportiva dal carattere duro e scontroso
(come la scuola Ducati impone), ma grazie alle migliorie apportatele è
diventata assolutamente più godibile su strada, dove può esprimersi
al meglio offrendo tutte le muscolose prestazioni che hanno reso mitico il
marchio Ducati in tutto il mondo.
Anche il prezzo d’acquisto rispecchia questa nuova filosofia: con una cifra
di poco superiore ai 35 milioni si entra in possesso di una delle moto stradali
più raffinate del mercato. Non sono pochi soldi, ma non bisogna dimenticare
che il Desmoquattro in versione SPS è l'erede diretto delle bicilindriche
che hanno monopolizzato per anni il campionato mondiale Superbike. Sul mercato
è già arrivato anche il motore della nuova generazione, quel
"Testastretta" dal quale ci si attendono meraviglie, ma volete mettere
con la consumata esperienza di un pluricampione del mondo?
L’estetica è contraddistinta da quell’insieme affascinante di linee
tese e morbide che, a distanza di anni, continua a far sognare gli appassionati
di tutto il mondo. Disponibile in due varianti di colore (rosso o giallo)
e in due allestimenti (mono o biposto) permette di trovare la
giusta combinazione di soluzioni per tutti gli spiriti motociclistici. Rispetto
alla SPS, al fine di contenere ulteriormente i costi (la vecchia SPS costava
44 milioni), sono stati eliminati tutti i componenti in carbonio (porta targa,
copri catena), comunque disponibili come accessori sul fornitissimo catalogo
Ducati Performance.
La strumentazione è quella classica della famiglia 996, con il contagiri
centrale senza la zona rossa. Tutti i comandi hanno una buona ergonomia e
una bella pastosità d’utilizzo. Splendidi i cerchi Marchesini a 5 razze,
in netto contrasto con i migliorabili accoppiamenti della carenatura e le
verniciature in generale: su una moto di questo prezzo ci si aspetterebbe
un’attenzione maggiore. La differenza più evidente con la precedente
SPS è nelle sospensioni: all’anteriore, al posto della precedente Ohlins,
troviamo una forcella Showa regolabile con steli inferiori di 43 mm di diametro,
curati con trattamento anti-frizione. Posterioriormente la Ducati ha mantenuto
invece lo stesso splendido monoammortizzatore Ohlins.
Anche se non appartiene all'ultima generazione, la Ducati non ha badato a
spese nel curare il gran cuore di questa 996S, dove pulsa - lo ripetiamo -
il glorioso bicilindrico ex-SPS da 123 CV a 9500 giri. Bielle in titanio e
un impianto di iniezione costituito da 2 iniettori per cilindro, rendono questo
propulsore la massima evoluzione della precedente serie del Desmoquattro.
Sulla versione 2001, che vanta la nuova centralina elettronica 1.6M con batteria
ermetica, che consente un alleggerimento del complesso di 2 kg, è stato
ottimizzato il rendimento ai bassi regimi per ottenere una maggiore elasticità
e fruibilità, senza rinunciare alle capacità d’allungo. Il motore
visto dal lato sinistro
Il cambio è a sei velocità con la classica frizione a secco,
dal caratteristico rumore. La ciclistica, oltre alle sospensioni pluriregolabili,
può contare sul collaudatissimo telaio a traliccio in tubi d’acciaio
al cromo molibdeno (con spessore di 2mm) che sulla 996S è stato irrigidito
attraverso la maggiorazione (da 10 a 12 mm) dei perni tiranti e degli attacchi
del motore al telaio. In questo modo, considerata la funzione semi-portante
del motore, si è incrementata la rigidità di tutta la struttura.
Il cannotto di sterzo permette di variare l’angolo di inclinazione (angolo
di caster) dell’avantreno per ogni esigenza di guida del pilota. Anche su
questo modello ritroviamo, fortunatamente, la stampella laterale con il prezioso
blocco in estensione per preservare l’adorato investimento. La posizione che
si assume in sella è raccolta e un po’ coercitiva per i piloti di alta
statura: si viaggia con il fondoschiena altissimo e con tutto il peso del
corpo che grava sui polsi. Ci si sente subito piloti!
La protezione aerodinamica offerta dal rastremato cupolino è, tutto
sommato, buona e si accorda perfettamente alla posizione di guida molto sportiva:
alle velocità sostenute, con il corpo ben abbassato, non si avvertono
mai fastidiose turbolenze dietro al casco.
La guida
della 996S è molto più fluida e intuitiva rispetto a quella
delle precedenti 996, grazie soprattutto alla taratura più stradale
delle sospensioni: finalmente la Ducati è riuscita a far convivere
un carattere marcatamente sportivo con le esigenze di trattabilità
urbana. La moto è sempre stabile e precisa, anche nei repentini cambi
di direzione, e ogni tendenza di sbacchettamento della ruota motrice viene
tempestivamente frenata dall’ammortizzatore di sterzo.
Le sospensioni assorbono e filtrano bene, nella prima parte di escursione,
ogni malformazione dell’asfalto, risultando comunque in grado di contenere
perfettamente, al limite, tutta l’esuberanza del motore.L’erogazione de potenza
è fluida ai medi e alti regimi. In basso, sotto i 5000 giri, registra
qualche rifiuto, ma poi, superata questa soglia, il motore inizia a spingere
in modo sostanzioso. A 6500 giri la curva d’erogazione esplode in un impeto
esaltante (che musica dagli scarichi!) che ci accompagna fino all’intervento
del limitatore a circa 11000 giri di strumento. Frenata, come sempre, potente
e ben modulabile.
Prove Ducati
996: |
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