Intervista a Claudio Domenicali: Ecco come abbiamo vinto |
Eravamo senza Fogarty, con la delusione Cadalora e penultimi nel campionato
costruttori: cera di che essere amareggiati.. Oggi abbiamo raggiunto tutto
quello che cera da conquistare. Abbiamo reagito molto bene, lavorando
duro e i risultati ci hanno premiato.
Avreste potuto perderlo solo voi questo mondiale?
E stato un campionato tuttaltro che scontato, la pressione
è stata fortissima, non solo per Bayliss ma anche per la Ducati Corse,
che aveva lobbligo di riscattarsi con una moto completamente nuova e una
squadra di piloti tutta da verificare. Non dimentichiamoci che Troy aveva disputato
solo metà campionato, Bostrom veniva da una stagione di chiaroscuri e
Xaus non aveva fatto certo faville in Supersport. Ebbene, laustraliano,
pur senza esperienza a così alti livelli, ha dimostrato un grandissimo
talento e una maturazione notevole, solo un grande può laurearsi campione
del mondo senza mai cadere; Ben è finalmente esploso e Ruben sta disputando
un eccellente finale di stagione.
Tra l'altro ha scelto proprio il momento migliore per il suo exploit,
riuscendo a dare una mano a Bayliss nella fase caldissima della stagione. Insomma,
le cose hanno girato tutte per il verso giusto...
Ci vuole fortuna ma anche capacità nel leggere le situazioni. Noi
abbiamo sempre pensato che Xaus avesse del talento e che dovesse solo sbloccarsi.
Ora questo è successo: le nuove gomme Michelin gli hanno dato una mano,
inoltre, il fatto di aver capito che deve far correre di più la moto
è stato un altro tassello, ma sicuramente il merito va a lui, oltre a
chi lo ha sempre sostenuto. Onestamente devo dire che la sua posizione era stata
oggetto di esame, adesso possiamo parlarci con più tranquillità.
Ora può dircelo, qual'è stato, in realtà, il vero
segreto del successo?
Veramente sono due. Abbiamo innanzitutto una macchina da guerra abbastanza
spaventosa. La 996 Testastretta si è rivelata un mezzo altamente competitivo
e siamo tutti orgogliosi di aver vinto subito al primo anno. E poi vorrei soffermarmi
sul grande affiatamento e coordinamento che esiste nella struttura. Abbiamo
creato un gruppo che interagisce continuamente, chi sta sui campi di gara è
sempre in contatto diretto con chi sta a casa. E questo ci permette di intervenire
sui problemi con notevole sollecitudine. Per esempio, nel warm up di Assen,
abbiamo avuto un problema e la soluzione è stata decisa dopo esserci
consultati. Non credo che le altre squadre abbiamo questa organizzazione.
Un lavoro che ha dato i suoi frutti, vista anche laffidabilità
dimostrata dalla nuova 996.
In Ducati Corse non si inventa niente. Tutto è stabilito secondo
una linea precisa e in questa ci si muove. E unimpostazione un po
ingegneristica ma funziona.
Cos'è una dichiarazione di infallibilità?
No, questo no di certo, anche noi sbagliamo come tutti, magari quest'anno
lo abbiamo fatto meno degli altri. Una di queste è stata ad Oschersleben
dove un problema, che aveva già dato delle avvisaglie, non è stato
seguito nel modo giusto. Ma anche dagli errori traiamo insegnamenti.
Mondiale 2001 vinto e archiviato, a questo punto possiamo iniziare a
parlare del prossimo anno...
E già pronto il nuovo motore che sarà ancora più
performante di quello di questanno. Avrà una decina di CV in più
e ritengo che ci darà molte soddisfazioni. Per quanto riguarda la squadra,
Bayliss e Bostrom sono confermati, con Xaus, come detto, dobbiamo ancora parlare.
Comunque non ci saranno rivoluzioni.
Per quanto riguarda il 2003, con il vostro ingresso nel mondiale GP1?
Innanzitutto parteciperemo solo se avremo una moto competitiva. In tutti
i casi, come ho sempre ribadito, la Ducati ritiene la SBK strategicamente fondamentale
e ha intenzione di mantenere un impegno importante. Posso dire, a tal proposito,
che nel 2003 vedrete sicuramente una squadra in rosso con una moto tutta rossa.