E' nata una nuova famiglia di moto a Borgo Panigale, ed è stata battezzata Multistrada, il primo modello presentato al salone di Milano è ancora un prototipo, ma molto vicino alla produzione, che partirà nel 2003. Con il solito telaio a traliccio in bella vista, è spinta da un motore bicilindrico raffreddato ad aria di 1000 cc., munito di iniezione ed accensione..
La Ducati ha presentato, al salone di Milano appena passato, la nuova Multistrada1000,
una nuova generazione di moto sportiva, dotata di grande versatilità,
in grado
di offrire prestazioni e design straordinari oltre alla possibilità di
guidare ovunque ci sia asfalto. La linea è frutto della matita di Pierre
Treblanche in collaborazione con l'istituto I.DE.A: di Torino.
La Multistrada è stata concepita per affrontare e dominare qualsiasi
tipo di strada (da qui il nome), rappresenta una nuova famiglia di motociclette
nella linea dei prodotti Ducati, una moto altamente specializzata, equipaggiata
della stessa componentistica montata sulle Superbike, in grado di offrire parte
della praticità, capacità di bagagliaio (con portabagagli posteriore
e borse opzionali) e flessibilità delle grandi Enduro.
Il Progetto Multistrada associa le prestazioni ed il design delle moto sportive
alle abilità delle moto destinate ad ogni tipo di strada: dall' asfalto
delle città, magari per andare a lavoro, ai viali di montagna; unesperienza
di guida totale, con stile e performance elevate.
Il cuore della neonata, è un bicilindrico raffreaddato ad aria di 1000
cc. , di cilindrata 992 cc.(incrementando alesaggio e corsa), denominato 1000
TS, ha 2 valvole per cilindro, spinto da iniezione elettronica Marelli con corpi
farfallati da 45 mm. e doppia accensione.
Sono state adottate grosse novità, oltre alle più evidenti. Và
detto che è stata sfruttata, dai tecnici Ducati, l'esperienza maturata
con il Testastretta: gli alberi a camme ruotano sull'alluminio della testa,
non sui cuscinetti a sfera; più raccolte sono le camere di combustione,
grazie all'angolo tra le valvole sceso da 60° a 56°. Queste ultime hanno
fungo maggiorato e stelo più sottile, per diminuire il calore trasmesso
alla testa. Le linee guida seguite nello sviluppo del motore sono state infatti,
la riproggetazione della parte termica, e la diminuzione delle temperature di
esercizio; questo per consentire ottimi risultati in termini di potenza, in
presenza di limitazioni delle emissioni inquinanti su un motore raffreddato
ad aria. In questo senso, un'altra novità, poco visibile, è una
aletta in più sulla testa e sul cilindro grazie al nuovo processo di
fusione utilizzato, in "conchiglia basculante".
Altre soluzioni Tecniche:
Il
telaio della Multistrada è il solito traliccio in tubi, una tradizione
della casa emiliana; nuovo anche il forcellone monobraccio. Il cambio è
a 6 marce; l'inclinazione del cannotto di sterzo è di 24°. Per quanto
riguarda l'impianto frenante: all'anteriore c'è un doppio disco da 320
mm, lavorato da pinze a 4 pistoncini; il disco posteriore è da 245 mm
con pinza a doppio pistoncino, il peso della moto è di 195 Kg.
Tra le dotazioni, il nuovo cruscotto comprende: contagiri elettronico/analogico;
display a cristalli liquidi che permette di visualizzare le seguenti funzioni:
tachimetro in Km e miglia, orologio, temperatura del motore, spia della riserva
e contaKm partziale, velocità media ed autonomia.
Una delle tante soluzioni estetiche azzeccate, sono le frecce integrate negli
specchi, ha permesso di avere un frontale "pulito", dove spicca l'originale
design del gruppo ottico.
Sempre dal punto di vista stilistico, molto azzeccata anche la parte posteriore
della moto, dominata dal doppio scarico (stile Mhe900).
Per terminare questa anteprima (seguirà, appena possibile la prova completa su strada e su pista), va detto che la Multistrada in casa Ducati rappresenta una vera rivoluzione "targata", nel design delle moto da strada(multi); disponibile a partire dal 2003.