L' influenza dei sistemi anti buffer underrun.
Spesso su riviste specializzate e in internet si legge che i sistemi anti buffer underrun possano rendere una copia diversa dall' originale, in particolare dei CD-DA, dove la correzione d' errore è meno efficace dei CD dati. La credenza diffusa è che nei punti in cui interviene questo sistema si sentano dei disturbi, ticchettii o simili. Per questo motivo io per primo ho sempre preferito evitare di usare sistemi simili temendo di ottenere una copia che non fosse uguale all' originale, finchè non mi sono deciso ad effettuare qualche test scoprendo che i sistemi anti buffer underrun (per lo meno alcuni) sono assolutamente affidabili ... Ma procediamo con ordine :

Cos'è il buffer underrun e come si può evitare:

Chi ha comprato un masterizzatore nei primi anni della loro diffusione presso il grande pubblico sicuramente ricorda con terrore l' indicatore del livello del buffer del masterizzatore, la spia che segnalava se la masterizzazione stava proseguendo senza problemi o se era concreto il rischio di trasformare il nostro prezioso (ricordo che inizialmente i dischi vergini costavano 15€ fino ad arrivare a cifre intorno ai 5€, ben lontane da 0,7€ medi di oggi) CD-R in un sottobicchiere ... infatti il nostro masterizzatore ha una memoria interna, il cosiddetto buffer, dal quale attinge per sapere cosa deve scrivere. Questa memoria non deve mai svuotarsi, altrimenti il masterizzatore non sa più cosa deve scrivere e si ferma. Fino a prima dell' introduzione dei sistemi anti buffer underrun ciò comportava il dover buttare il CD-R (salvo alcuni casi in cui il disco veniva scritto in mutlisessione e si riusciva a recuperare parte dello spazio disponibile), mentre oggi fortunatamente non è più così. La prima fu Sanyo che presentò sul mercato un dispositivo dotato di un sistema chiamato Burn-Proof, che permetteva al masterizzatore di riprendere a scrivere dal punto in cui si era interrotto. Oggi sembra una cosa banalissima, ma vi assicuro che un sistema del genere prima del 1999 sarebbe stato la manna. Infatti per assurdo, oggi con computer molto più potenti è più difficile incorrere in un buffer underrun: per masterizzare senza problemi ci vogliono un Hard Disk in grado di fornire costantemente un flusso di dati pari a quello che serve al masterizzatore (si va dai 150Kb/sec per la scrittura 1x fino ai 3600Kb/sec di un 24x), una controller in grado di non appesantire troppo il processore che a sua volta deve esere sufficientemente potente per gestire il tutto. Questo spiega perchè inizialmente tutti i masterizzatori fossero SCSI.
Con il passare del tempo i dischi IDE sono diventati sufficientemente veloci, le controller caricano di lavoro sempre meno i processori, che a loro volta sono sempre più potenti; oggi il panorama è completamente cambiato con masterizzatori quasi esclusivamente ATAPI e la scomparsa dei modelli SCSI, di cui sono rimasti solo pochissimi modelli indirizzati al mercato professionale (oppure si tratta di modelli esattamente identici ai corrispondenti IDE tranne che per l' interfaccia). Anche il software di masterizzazione è stato notevolmente migliorato, ma probabilmente tutto questo non basterebbe ai modelli 40x che necessitano di un flusso costante di 6000Kb/sec. Per evitare il buffer underrun oggi non sono necessari particolari accorgimenti, nella stragrande maggioranza dei casi è sufficiente abilitare la modalità DMA (sempre che sia supportata) per i modelli IDE e, se questo non dovesse bastare, limitare l' uso di programmi troppo esosi in fatto di richieste hardware durante la masterizzazione.
Un' altra situazione "a rischio" è quella delle copie "al volo", ossia diretta da CD a CD senza passare dal backup su hard disk: in questo caso infatti, se interviene un errore in lettura, il flusso dei dati viene interrotto, e inoltre nella lettura di un CD audio difficilmente riuscirete a raggiungere le stesse velocità dei CD dati (rimane comunque sconsigliata la copia la volo dei CD audio per tutti i problemi inerenti la qualità dell' estrazione che potete controllare solo usando software specifici come Exact Audio Copy). Quindi in questo caso aumentano le possibilità di incappare in un buffer underrun.

Le prove effettuate per verificare l' efficacia dei sistemi anti buffer underrun è un TEAC CD-W524EK, un modello con velocità massima di 24x su interfaccia IDE (preciso che il masterizzatore è stato regolarmente acquistato e non è stato fornito da nessun negozio o dalla TEAC stessa a fini promozionali). Il Computer era così composto :

CPU : Athlon XP 1800+
Motherboard : MSI K7T266 PRO 2
Hard Disk : Maxtor DIAMONDMAX 740 DX - 40Gb 7200 rpm
Memoria : 256Mb DDR 266MHz
SGVA : Creative GeForce 4 MMX440 64Mb
Sistema Operativo : Windows XP Home
Software di Masterizzazione : NERO 5.5.7.8 (abbinato al masterizzatore) e FEURIO 1.64 (demo)

La prova si è così svolta : ho estratto una traccia audio con Exact Audio Copy 0.9beta3, ne ho creato una ventina di copie (tutte rigorosamente identiche tra loro), dopodichè ho compresso la stessa traccia con Monkey Audio 3.96 e ne ho creato un' altra quindicina di copie. A questo punto ho usato NERO per creare un CD MIXED MODE dove i primi 340Mb sono occupati da 13 copie della canzone in formato Monkey e la parte restante è occupata da 13 copie della canzone in formato CD Audio. Ho masterizzato alla velocità di 16x (non a 24x per evitare che eventuali problemi del supporto a velocità superiori potessero falsare il test) e ho fatto in modo che intervenisse più volte il sistema anti buffer underrun (che per i modelli TEAC si chiama WRITE PROOF).
Alla fine la masterizzazione è durata 56 minuti (dopo un po' mi sono stufato di aspettare e ho fatto in modo che il buffer si svuotasse meno spesso altrimenti sarebbe potuta durare molto di più) invece che 6 come sarebbe stato lecito attendersi, da ciò deduco che almeno una volta il WRITE PROOF è entrato in funzione.
Finita la masterizzazione sono passato alla verifica usando EAC per confrontare i CRC delle tracce audio e Monkey per verificare le tracce .ape e ho calcolato MD5, CRC32, SHA (160, 256, 384 e 512), HAVAL (128, 160, 192, 224, 256) per ognuna ad ulteriore conferma. Il mio obiettivo era verificare che tutti questi controlli mi dessero lo stesso risultato per confermarmi che tutte la tracce erano identiche tra loro dal punto di vista binario e non fosse possibile accertare differenze.

Iniziamo con la verifica delle tracce audio pure usando EAC. Come si vede subito la canzone è sempre la stessa ripetuta più volte. Se il sistema anti buffer underrun dovesse modificare anche un solo campione di una canzone questo si manifesterebbe subito con un CRC diverso rispetto alla traccia originale. Non è questo il caso perchè come si può vedere subito nell' immagine qui sotto i CRC sono tutti identici, quindi il WRITE PROOF non ha modificato nessuna delle tracce.

E già da questo controllo potrei considerare ottimo il lavoro svolto. Ma passiamo ora alla verifica di una traccia binaria (quindi con un diverso sistema di correzione dell' errore).

La scelta di Monkey Audio come sistema di controllo non è casuale. Durante la compressione una canzone viene divisa in blocchi e Il sistema di verifica di questo formato prevede che venga memorizzato anche il CRC32 di questi blocchi per poterli poi confrontare con il CRC32 del blocco una volta decompresso. Se durante uno di questi passaggi qualcosa non funziona la traccia non passa la verifica e viene riconosciuta come rovinata. Le possibilità che il CRC risulti corretto anche in presenza di errori sono pochissime, si parla di una su miliardi, quindi il risultato dovrebbe essere decisamente affidabile.
Anche qui si vede subito che il file esaminato è sempre lo stesso (ma con nomi diversi) ma in ogni test ha superato la verifica.

A questo punto direi che ci si può fidare del WRITE PROOF adottato da TEAC, ma per togliersi ogni dubbio riporto anche tutti i valori relativi a MD5, CRC32, SHA (160, 256, 384 e 512), HAVAL (128, 160, 192, 224, 256). Come i più curiosi constateranno i valori sono sempre tutti uguali, quindi i file possono essere considerati identici tra loro. Il lettore CD non rileva nessuna differenza tra una file masterizzato senza intervento dell' anti buffer underrun e uno dove invece è entrato in funzione. Alla luce di questi controlli direi che ci si può fidare, ma per i più diffidenti ricordo che è COMUNQUE POSSIBILE DISABILITARE VIA SOFTWARE IL WRITE PROOF (non posso confermare la stessa cosa per tutti gli altri sistemi antibuffer underrun, posso parlare solo per quelli che ho testato in prima persona).

Qui di seguito trovate i dati di tutte e 13 i file .ape :

Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Track01.ape`...

SHA-160 : F8EB6E70A0465A0BE98C72B4AB92C95EF1A4CC2E
SHA-256 : C0707F3B05539CD38A1C84E50E8006465A5125C4BCC4C523423F7CB2533011E5
SHA-384 : 107948DC13BDDE254C7EDDB02AA8CBED8A1BB2E7E82864311638F748D26697DC
6ECD4BEB37145C446BBF23193D36896B
SHA-512 : 46E0BF38299C93F4BB04063F6B10DA8634EAF64EB95D5DBD9B1FC8F20E94D4ED
3ACDD49A47315FAC3F200B9F95B3F6C7DD21033F1477F5588D1B54C7F0F27435
MD5 : C125A1526B04CCB9B20A65DB13B9FC4B
HAVAL-3-128 : A87F81E2FF04C74E7A9B7DF8607CFADE
HAVAL-3-160 : F9ED9FBBF5CCC988EA8420FF81A7BCE3E55D8100
HAVAL-3-192 : B1C20620B9A8D1A27A75EFAEA835E3EC22DA66386ADE4AFE
HAVAL-3-224 : D7FE693EF3872FA7D763111EB140647EB4ECC4CEDD169AE58C983C62
HAVAL-3-256 : 55A61ACADB5D9DD24A59CF8428850C6FC368BCA19CBAF69D16EE7835C0A3FA3F
CRC-32 : 774A357A

Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Copia (2) di Track01.ape`...

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SHA-384 : 107948DC13BDDE254C7EDDB02AA8CBED8A1BB2E7E82864311638F748D26697DC
6ECD4BEB37145C446BBF23193D36896B
SHA-512 : 46E0BF38299C93F4BB04063F6B10DA8634EAF64EB95D5DBD9B1FC8F20E94D4ED
3ACDD49A47315FAC3F200B9F95B3F6C7DD21033F1477F5588D1B54C7F0F27435
MD5 : C125A1526B04CCB9B20A65DB13B9FC4B
HAVAL-3-128 : A87F81E2FF04C74E7A9B7DF8607CFADE
HAVAL-3-160 : F9ED9FBBF5CCC988EA8420FF81A7BCE3E55D8100
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HAVAL-3-224 : D7FE693EF3872FA7D763111EB140647EB4ECC4CEDD169AE58C983C62
HAVAL-3-256 : 55A61ACADB5D9DD24A59CF8428850C6FC368BCA19CBAF69D16EE7835C0A3FA3F
CRC-32 : 774A357A

Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Copia (3) di Track01.ape`...

SHA-160 : F8EB6E70A0465A0BE98C72B4AB92C95EF1A4CC2E
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SHA-384 : 107948DC13BDDE254C7EDDB02AA8CBED8A1BB2E7E82864311638F748D26697DC
6ECD4BEB37145C446BBF23193D36896B
SHA-512 : 46E0BF38299C93F4BB04063F6B10DA8634EAF64EB95D5DBD9B1FC8F20E94D4ED
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MD5 : C125A1526B04CCB9B20A65DB13B9FC4B
HAVAL-3-128 : A87F81E2FF04C74E7A9B7DF8607CFADE
HAVAL-3-160 : F9ED9FBBF5CCC988EA8420FF81A7BCE3E55D8100
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HAVAL-3-256 : 55A61ACADB5D9DD24A59CF8428850C6FC368BCA19CBAF69D16EE7835C0A3FA3F
CRC-32 : 774A357A

Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Copia (4) di Track01.ape`...

SHA-160 : F8EB6E70A0465A0BE98C72B4AB92C95EF1A4CC2E
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SHA-384 : 107948DC13BDDE254C7EDDB02AA8CBED8A1BB2E7E82864311638F748D26697DC
6ECD4BEB37145C446BBF23193D36896B
SHA-512 : 46E0BF38299C93F4BB04063F6B10DA8634EAF64EB95D5DBD9B1FC8F20E94D4ED
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CRC-32 : 774A357A

Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Copia (5) di Track01.ape`...

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Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Copia (6) di Track01.ape`...

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Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Copia (7) di Track01.ape`...

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CRC-32 : 774A357A

Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Copia (9) di Track01.ape`...

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SHA-384 : 107948DC13BDDE254C7EDDB02AA8CBED8A1BB2E7E82864311638F748D26697DC
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SHA-512 : 46E0BF38299C93F4BB04063F6B10DA8634EAF64EB95D5DBD9B1FC8F20E94D4ED
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HAVAL-3-256 : 55A61ACADB5D9DD24A59CF8428850C6FC368BCA19CBAF69D16EE7835C0A3FA3F
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Calculating hash of 24355076 bytes file `F:\Copia (12) di Track01.ape`...

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