Quaderni di Birdwatching Anno I - n° 1 - aprile 1999


Speciale
Pappagalli a spasso per la città
di Enrico Borgo

L'ordine degli Psittaciformi non viene in genere compreso nell'avifauna "originaria" delle nostre zone, però da circa trent'anni si hanno notizie sempre più frequenti sulla diffusione in Europa e sull'espansione numerica di questo gruppo di uccelli. Le specie interessate dal fenomeno sono essenzialmente tre: Parrocchetto dal collare, Pappagallo monaco e Amazzone fronteblu.

    La città di Genova rappresenta una situazione veramente particolare perchè vi coesistono, allo stato libero, tutte e tre le specie. Questi pappagalli hanno alimentazione simile ma, nonostante ciò, fino ad ora non si sono verificati fenomeni di competizione di qualche rilievo; probabilmente ciò è dovuto al loro numero limitato, a fronte di un vasto territorio cittadino. Il nucleo originario delle tre specie era presente nella zona residenziale di Albaro (parte centro-orientale di Genova) ma con il passare degli anni si è a poco a poco espanso ed ora è possibile osservare Parrocchetti e/o Amazzoni in varie parti della città, in genere però sempre più o meno collegati a parchi o zone verdi.

    Il comportamento spiccatamente sociale dei pappagalli li porta a frequentare luoghi di riposo notturno comuni, il che fa spostare da un luogo all'altro della città gruppi di uccelli anche consistenti, chiassosi e molto evidenti: quando i pappagalli sono occupati ad intrattenere rapporti sociali o si scambino "notizie" a mezzo voce riescono anche a superare il rumore del traffico delle ore di punta!

 

    Con la debita eccezione delle Amazzoni: se decidono di mangiare o riposarsi sulla cima di un albero "senza aprire becco" è molto difficile che le persone che passano sotto siano consapevoli della loro presenza, a meno che non lascino cadere qualche cosa sulla testa dei passanti, come è capitato al sottoscritto con una ghianda di Leccio.

    Tra l'altro, a Genova sono state osservate anche altre specie di pappagalli in libertà, ma si tratta sempre di esemplari singoli, che per il momento non sembrano dar luogo a nessuna popolazione naturalizzata, per quanto piccola.










Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri, Scopoli)

Misure medie: lunghezza 38 - 42 centimetri, apertura alare 42 - 48 centimetri; peso 120 - 140 grammi; ala 170 - 174 (maschio), 163 - 172 (femmina); coda 219 - 239 (maschio), 193 - 220 (femmina).

Descrizione: specie slanciata, di colore verde brillante, giallastro sulle parti inferiori, con sfumature blu sulle timoniere, zampe grigiastre ed evidente becco rosso (la quantità di rosso presente sul becco può variare a seconda della sottospecie), iride giallo pallido. Deve il suo nome al collare, presente nel maschio, formato da una riga rosa ed una nera, che corre dalla gola alla parte alta della nuca: nella femmina tale collare è molto meno evidente, di colore verde pallido.

Distribuzione: l'areale naturale del Parrocchetto dal collare comprende Africa centrale e nord-orientale, Afghanistan, Pakistan occidentale, India e Nepal, fino alla parte centrale di Burma e Ceylon. Inoltre, è stato introdotto a Mauritius, Zanzibar, Egitto, Aden, Oman, Kuwait, Iraq, Iran, Hong Kong, Macao e Singapore. Ne esistono tre sottospecie: P. k. krameri, P. k. borealis e P. k. manillensis; le popolazioni introdotte in Europa e zone vicine appartengono alle due sottospecie dell'Asia meridionale, borealis e soprattutto manillensis. Nella regione Paleartica Occidentale è presente o è stato osservato in Giordania, Israele, Egitto, isole Canarie, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Austria e Croazia oltre, naturalmente, all'Italia. Il numero degli individui varia molto da paese a paese: in Gran Bretagna ne sono stimati oltre 1000, in Olanda e Germania alcune centinaia, mentre in Spagna (a Barcellona) ne sono segnalati alcune decine. In Italia è stato osservato in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Calabria, Sicilia e Sardegna e sono state segnalate nidificazioni nel Triestino, in Lombardia, a Genova, a Roma e dubitativamente in Sicilia.

 

Parrocchetto dal collare
Parrocchetto dal collare
(Psittacula krameri)

un maschio adulto ed un giovane che sporge dalla cavità nido

(foto © C. Galuppo)

Viene considerata specie naturalizzata a partire da metà degli anni '90. Nella sola città di Genova, la popolazione complessiva di Parrocchetto dal collare sembra assestata tra i cinquanta ed i sessanta esemplari.

Abitudini: la specie nidifica di preferenza nelle cavità degli alberi, ma la si può trovare anche in buchi di muri. Si nutre di una grande varietà di semi e frutti, da quelli di Magnolia e Cipresso a quelli degli Aranci ornamentali: in quest'ultimo caso le arance vengono mangiate in modo molto caratteristico, ciò che resta ha una curiosa forma a clessidra. È da tenere presente che questo pappagallo era conosciuto nei paesi mediterranei già in tempi molto antichi, infatti si possono trovare delle raffigurazioni di Parrocchetto dal collare negli stupendi mosaici del VI secolo di S. Apollinare in Classe, S. Apollinare nuova e S. Vitale a Ravenna.




Pappagallo monaco (Myiopsitta monachus, Boddaert)

Misure medie: lunghezza 29 centimetri; peso 130 grammi; ala 138 - 157 (maschio), 136 - 150 (femmina); coda 126 - 136 (maschio), 121 - 137 (femmina).

Descrizione: più piccola della specie precedente, con struttura meno slanciata e tinte meno brillanti: presenta le parti superiori verdi con sfumature blu su copritrici primarie, remiganti e timoniere, con fronte e petto grigio-brunastro, le penne del petto sono bordate di grigio-biancastro così da dare un aspetto barrato, parti inferiori e sottocoda verde giallastro, zampe grigie e becco color corno.

Distribuzione: la distribuzione originaria di questa specie va dalla Bolivia centrale al Brasile meridionale all'Argentina centrale; introdotto a Portorico e negli Stati Uniti nord-orientali. Osservato in Europa da minor tempo rispetto al Parrocchetto dal collare, circa vent'anni, è anche meno diffuso: segnalazioni provengono dal Belgio e dalla Spagna oltre che dall'Italia, dove è naturalizzata dalla metà degli anni '90.
Per l'Italia, è stato segnalato in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna, con nidificazioni accertate in Lombardia, Emilia Romagna e Liguria. Negli ultimi tempi ne è stata riportata la nidificazione anche a Roma.
La piccola colonia genovese si è ridotta progressivamente nel tempo per cause non chiare, probabilmente uno dei fattori limitanti sono state le Taccole, ed attualmente la consistenza del gruppo è dell'ordine di qualche unità, nell'ipotesi più ottimistica. Nidi sono segnalati anche in zone del ponente ligure. La prima colonia stabilitasi a Milano negli anni '40, originatasi da esemplari sfuggiti allo zoo, è scomparsa negli anni '50 a causa della predazione da parte dei ratti.

 
Pappagallo monaco
Pappagallo monaco
(Myiopsitta monachus)

con il caratteristico nido

(foto © C. Galuppo)

Abitudini: costruisce un nido molto voluminoso di rametti, stecchi ed altro materiale vegetale, talvolta, se l'albero scelto è una conifera, chiudendo completamente lo spazio esistente tra due piani di rami. Spesso più nidi sono costruiti molto vicini, nel qual caso l'ammasso di materiale è veramente imponente e può arrivare a coprire quasi interamente la chioma dell'albero. Probabilmente le colonie piccole, formate da poche coppie, non riescono a difendersi dalla predazione in maniera efficace, visto che il tipo di nido utilizzato da questa specie offre meno protezione rispetto alla nidificazione in cavità.




Amazzone fronteblu (Amazona aestiva, Linnaeus)

Misure medie: lunghezza 37 centimetri; peso 430 - 500 grammi; ala 221 - 230 (maschio), 212 - 225 (femmina); coda 124 - 125 (maschio), 115 - 123 (femmina).

Descrizione:questa è la più grossa e massiccia delle tre specie fin qui considerate. Piumaggio verde con parte anteriore del vertice, gola e parte delle guance giallo, fronte blu, una zona rossa alla giuntura carpale così come la base delle cinque secondarie più esterne; remiganti verde scuro sfumate verso l'apice di blu viola, timoniere verdi con fascia apicale a sfumatura giallastra superiormente, nettamente marcate di rosso alla base sulla faccia inferiore.

Distribuzione: dal nord est del Brasile a sud fino al Paraguay e al nord dell'Argentina. Qualche esemplare è stato osservato in varie parti d'Italia ma in genere si tratta di soggetti singoli sfuggiti alla cattività. A Genova, invece, la popolazione di Amazzoni ha raggiunto un discreto numero di individui (almeno una ventina) e sono stati osservati giovani in più occasioni, anche se una nidificazione sicura non è ancora stata accertata. La scorsa primavera una coppia è stata vista entrare ed uscire da un buco in un muro, situato però in un luogo inacessibile, quindi non è stato possibile fare ulteriori accertamenti per fugare i dubbi sulla nidificazione.

 
Amazzone fronteblu
Amazzone fronteblu
(Amazona aestiva)

(foto © C. Galuppo)



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