
Paradoxornis alphonsianus: una nuova specie naturalizzata per lItalia
di Alberto Boto, Diego Rubolini,
Andrea Viganò, Walter Guenzani
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l 10 aprile del 1995 venne per la prima volta segnalata la presenza di una specie esotica allinterno della Riserva Naturale Orientata della Palude Brabbia,
una zona umida della provincia di Varese posta a ridosso dei primi contrafforti delle
Prealpi.
Lappartenenza di questi uccelli al genere Paradoxornis fu
chiara fin dallinizio, ma la loro determinazione a livello specifico è stata
possibile solo quando alcuni esemplari furono catturati e fotografati il 21 marzo 1998. I
caratteri distintivi tra le varie specie di questo gruppo, alcune molto simili tra loro,
non ci erano ben noti e si è arrivati allidentificazione solo grazie alla
diffusione di alcune foto su Internet e con il contributo di numerosi esperti da tutto il
mondo: un bellesempio di collaborazione telematica e della potenza di questo mezzo.
Le dimensioni, il vertice rosso-bruno chiaramente contrastante con le guance grigiastre,
il becco grigio chiaro e liride chiara in alcuni degli individui catturati hanno
portato a definirli come Paradoxornis alphonsianus, il cui nome italiano è Becco a
cono golacenerina.
Peraltro, la tassonomia allinterno di questo genere non è stata
ancora del tutto chiarita; per cui non è da escludere che indagini più approfondite
possano in futuro portare ad una diversa attribuzione della specie. Il genere Paradoxornis,
secondo Howard & Moore, è costituito da 17 specie e fa parte della famiglia
Panuridae, che comprende anche il nostro Basettino, Panurus biarmicus. Nella nuova
classificazione di Sibley & Monroe, basata sulla tecnica dellibridazione del
DNA, le specie di Paradoxornis sono 18, raggruppate, sempre assieme al Basettino,
nella tribù Timaliini della sottofamiglia Sylvinae. Tutte quante le specie di Paradoxornis
sono abitanti dellAsia centro-orientale; il carattere che più di ogni altro li
identifica è il becco corto, molto compresso e ricurvo, da cui deriva il loro nome
inglese: Parrotbills, cioè becco-a-papagallo. Il Becco a cono golacenerina Paradoxornis
alphonsianus ha una stretta parentela con le altre due specie P. webbianus e P.
brunneus, con le quali si ibrida in natura, ma che vengono comunque trattate come tre
specie separate.
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Lareale di distribuzione di P. alphonsianus va dal
sud-ovest della Cina al nord del Vietnam; in queste regioni la specie è stanziale e
frequenta boschetti di bambù, roveti e zone con la presenza di erbe alte. In accordo con
queste sue preferenze, nella Riserva della Palude Brabbia abita il fragmiteto e le aree a
dominanza di Filipendula ulmaria, Solidago gigantea o Salix cinerea. La sua
alimentazione comprende semi, germogli e insetti; questi ultimi sono il nutrimento
principale per i pulli. Durante linverno, grazie al becco particolarmente robusto,
sembra essere in grado di alimentarsi degli insetti che ibernano allinterno della
Canna di palude Phragmites australis, entrando probabilmente in competizione con le
specie autoctone che sfruttano questa stessa risorsa alimentare.
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La popolazione di Becco a cono golacenerina, che nel 1995 era stata
stimata in 24 esemplari, ora ammonta ad almeno un centinaio di individui; allinterno
della Riserva sembra formare colonie lasse durante il periodo riproduttivo, alla fine del
quale tende a raggrupparsi fino a formare stormi di alcune decine di individui. Di
recente, nel dicembre 1998, è stato osservato anche in due località sul Lago di Varese
dove prima non era mai stata segnalato, il che indica una possibile espansione di areale.
Lorigine di questa popolazione è certamente da attribuire ad una
causa umana: infatti, dalle informazioni raccolte si ha la conferma che i Paradoxornis
sono stati detenuti da un grosso commerciante di animali della zona, proprio negli anni
precedenti la loro comparsa in Palude Brabbia.
Poiché si tratta di una specie con un breve ciclo vitale e dotata di
un elevato tasso riproduttivo, che perciò presenta un rapido turn-over, è improbabile
che gli individui facenti parte del gruppo iniziale, originato dalla cattività, siano
ancora in vita e non siano invece stati rimpiazzati da nuovi nati.
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Probabilmente la
popolazione di Paradoxornis si è riprodotta sin dal 1995: sono stati ripetutamente
osservati individui in canto, il trasporto di materiale per il nido e il trasporto di
imbeccate (insetti); inoltre, il 29 aprile 1998 è stato catturato un maschio con la
protuberanza cloacale ben sviluppata ed una femmina con la placca incubatrice e che
sembrava in procinto di deporre le uova (a quanto si poteva dedurre dal peso di 10.1
grammi, circa 2 grammi al di sopra della media).
In conclusione, si può ritenere che la specie sia in grado di
autosostenersi, perché riesce a riprodursi, può superare linverno e sta espandendo
il suo areale alle zone limitrofe. Perciò la si può ormai considerare una nuova specie
naturalizzata per la fauna italiana e più in generale per il Paleartico Occidentale.
Contattare i Becco a cono golacenerina alla Palude Brabbia non è
infrequente; osservarli bene è tuttaltra cosa. Si lasciano facilmente localizzare
per via dei loro richiami tintinnanti, ma lambiente che frequentano, fitto e
intricato, li nasconde alla vista in maniera efficace, anche quando ci si trova a pochi
metri di distanza. Spesso tutto ciò che si riesce a vedere è un rapido guizzo mentre
attraversano uno spazio aperto tra una canna e laltra. In ogni caso, la Brabbia ha
anche altri motivi di grande importanza ornitologica, dalla popolazione nidificante di
Moretta tabaccata (sempre ben osservabile) ai Falchi pescatori che vi sostano regolarmente
ogni autunno a partire da settembre e che hanno anche estivato durante il 1997 e il
98. La riserva è gestita dalla LIPU; per visitarla ci si può rivolgere al Centro
Visite situato in via Patrioti nel comune di Inarzo (VA), oppure telefonare al numero 0332
- 285676.
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