Quaderni di Birdwatching Anno I - n° 1 - aprile 1999


Archeornitologia
Una Pesciaiola nell'Anno Domini 1430
di Luciano Ruggieri

L'osservazione scientifica degli uccelli è una scienza molto giovane, figlia dell'illuminismo e dell'interesse per le scienze naturali del XIX secolo, mentre pochissimi esempi possono essere annoverati per i secoli precedenti, quando l'avifauna era intesa come oggetto di "artis venandi" in senso stretto. Secoli bui, in cui si era perso l'interesse descrittivo per la "de rerum natura" degli autori latini di scuola pliniana. Un percorso paleo-ornitologico è pertanto alquanto arduo, vista l'estrema difficoltà a trovare riscontri sulla distribuzione e fenologia dell'avifauna italiana in letteratura, tranne rarissime eccezioni.

     Le arti figurative rappresentano un approccio alternativo, visto che gli uccelli sono stati spesso rappresentati durante i secoli da molti artisti sia per la loro bellezza che per il loro significato intrinseco. Non sempre la rappresentazione risulta fedele all'originale, anzi spesso l'artista più facilmente raffigurava uccelli inesistenti o fantasiosi, ma talvolta la ricerca approda a risultati interessanti.

     La specie qui raffigurata ne è un chiaro esempio: maschio di Pesciaiola (Mergus albellus), disegno a penna, acquerello e biacca su cartone, datato intorno al 1430 circa. L'artista è Antonio Pisano, detto il Pisanello, nato da padre pisano e madre veronese, probabilmente a Verona nell'anno 1395, famoso pittore e medaglista di molte corti rinascimentali dell'Italia del XV secolo. Della sua vita, molte vicende rimangono avvolte nell'oblio dei secoli, né è noto se questo disegno, conservato nel Codice Vallardi al Louvre, sia proprio di suo pugno.

     Ma analizziamo questo disegno attribuito al Pisanello lasciandoci solo trascinare in un ragionamento deduttivo. Perché mai l'artista ha voluto raffigure proprio una Pesciaiola? Era la Pesciaiola un uccello particolarmente raro all'epoca, o il Pisanello è stato colpito invece dal suo piumaggio appariscente, forse avendola osservata direttamente in natura? Alcuni indizi fanno pensare invece che l'artista non abbia mai veduto una Pesciaiola con i suoi occhi, ma abbia raffigurato l'uccello solo da morto. L'ha disegnata infatti in modo singolare, del tutto differente da come si può osservare una Pesciaiola in acqua. La testa è piccola, sproporzionata rispetto al corpo e non paffuta e ingigantita dalle penne del vertice rigonfie come nell'animale dal vivo. Inoltre, il dorso presenta una estensione di grigio ben maggiore rispetto ad un animale "reale", e l'ala è più bassa rispetto alla posizione mantenuta da una Pesciaiola in acqua. Il disegno dell'ala ha poi uno specchio grigio-verde che non corrisponde e una estensione delle parti grigio-bruno troppo evidente rispetto a quelle bianche tipiche di un maschio di Pesciaiola. Che l'artista abbia dato libero sfogo alla fantasia nel disegno dell'ala? Può essere, ma questo è abbastanza sorprendente, visto che altri particolari corrispondono esattamente, come il grigio tenue del becco munito di piccolissimi denti (altro indizio che l'animale è stato raffigurato in mano), le zampe massicce, le sottili striature nere sul collo e sul dorso. Le Pesciaiole di 500 anni fa avevano forse un piumaggio leggermente differente da quello attuale?

     È alquanto strano inoltre che l'artista abbia scelto di raffigurare come disegno gemello del nostro, una più criptica femmina di Alzavola. Una Pesciaiola maschio e una femmina di Alzavola. Che strana coppia! Forse le due anatre facevano parte di un unico carniere, riferito forse a una caccia invernale a cui aveva partecipato direttamente l'artista, probabilmente nelle paludi, allora estesissime e ora ampiamente bonificate (Valli Grandi Veronesi), poste all'epoca nel quadrilatero tra Verona, Mantova, Venezia e Ferrara, città dove l'artista lavorò per lunghi periodi della sua vita, oppure le aveva acquistate in carne al mercato? I secoli hanno cancellato qualsiasi possibilità che a questa domanda si possa dare una precisa risposta, ma se escludiamo che l'artista abbia raffigurato le due specie per la bellezza del piumaggio e che il "campionamento" non sia inficiato da altri fattori, un dubbio rimane: e se nel 1400 la fenologia delle due specie fosse stata sostanzialmente differente da quella attuale?

     Il XV secolo era caratterizzato da quella che viene ricordata come "Piccola Era Glaciale", con estensione delle calotte artiche alla penisola scandinava e alla Russia bianca. È probabile che gli attuali territori di nidificazione della Pesciaiola fossero più spostati a Sud, così come l'areale di svernamento. È quindi magari possibile che la Pesciaiola fosse uno svernante in Italia alquanto più comune rispetto a oggi, e che facesse parte dei carnieri dell'epoca in misura sovrapponibile alla attuale ben più comune Alzavola, tanto da finire (forse) quasi per caso all'attenzione del nostro artista. È probabilmente un enigma a cui ora è impossibile dare risposta.



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