Quaderni di birdwatching Anno I - n° 2 - ottobre 1999


Parliamo di ...
Introduzione al bird gardening
di Igor Festari

        Le città, i giardini e le case offrono riparo e protezione non solo al genere umano, ma anche ad una folta schiera di creature che sono state sfrattate dal loro habitat originario.

        Il ruolo delle aree verdi cittadine, pubbliche o private che siano, assume oggi una importanza fondamentale per l’esistenza di tutti i nostri piccoli amici "abusivi".

        A chiunque possieda un grande giardino, un praticello o semplicemente una spaziosa terrazza e volesse sperimentare la gioia di attirare una intera comunità di pennuti fin quasi alla soglia di casa, io consiglio di impegnarsi fermamente in questo proposito. Il più grande piacere che si ricava dagli uccelli che visitano il proprio spazio verde è la loro compagnia, giorno dopo giorno, anno dopo anno, il sodalizio con un gruppo di individui che hanno unito la propria sorte alla e che hanno accettato di diventare vostri ospiti fissi.


Il giardino degli uccelli

        Un prato ben tenuto è quasi essenziale per attirare gli uccelli: fornisce una perfetta visuale e costituisce un buon terreno di caccia per i divoratori di larve e lombrichi.

        Aiuole geometriche e linde bordure non hanno un gran che da offrire ed un giardino troppo ordinato non è certo un habitat eccitante da esplorare. Cercate quindi di creare un terrapieno roccioso o di erigere un muretto basso in una parte calda o esposta a sud; un piccolo angolo di giungla, ottenuto lasciando crescere liberamente qualche metro quadrato di "erbacce", fornirà riparo ed una inesauribile scorta di semi ed insetti.

        Gli uccelli che accettano di entrare nel vostro giardino necessitano, più d’ogni altra cosa, di una copertura arborea ed arbustiva adatta alle loro esigenze. Un giardiniere scrupoloso può quindi cercare un compromesso con i suoi ospiti includendo nella progettazione della propria area verde, una delle numerose specie botaniche che soddisfino contemporaneamente esigenze ornamentali e quelle trofiche delle varie specie ornitiche.

        Il miglior confine mai ideato per una proprietà privata è la "siepe del Devon": un ampio terrapieno di base coperto di felci, edera o piante da fiore sempreverdi coronato da una fitta bordura di biancospino e nocciolo. Una delle tante virtù di questa siepe è di produrre una gran varietà di cibo per l’inverno, inoltre le foglie che restano sui rami offrono riparo e tepore nei periodi di maltempo.

        Tra i più affezionati visitatori di questa siepe vi sono i Turdidi (specialmente Merlo e Tordo bottaccio), i Fringillidi (Fringuello e Peppola, nelle zone di collina), il Pettirosso, la Sterpazzola, le cince, ecc.

        Se non avete spazio per creare una "siepe del Devon" o se, più semplicemente, preferite avere nel giardino piante sempreverdi (che necessitano di molte meno cure e non perdono le foglie), una fila di agrifogli misti a tassi, cotoneaster ed edera farà al caso vostro.

        Piantare uno o più alberi ad alto fusto, pioppi o betulle per esempio, romperà la monotonia di una bassa siepe arbustiva e contribuirà a creare una maggiore diversità ambientale.

        E’ sempre bene evitare di piantare alberi ed arbusti troppo fronzuti e con le foglie coriacee; inoltre le essenze autoctone sono da preferirsi alle specie esotiche in quanto sono più adattabili al clima locale e si integrano meglio nel panorama della nostra flora e fauna. Una vecchia quercia o un tiglio annoso, ad esempio, danno asilo ad una eccezionale quantità di creature, dal più piccolo insetto al grande Allocco che cerca rifugio tra le fronde, ma naturalmente occorrono molto spazio e molto tempo per raggiungere questo stadio; è per questo motivo che si preferisce piantare delle specie che crescono in fretta (come il frassino, l’olmo, la betulla ed il salice).

Tabella 1
alberi ed arbusti adatti al bird gardening
  • Tasso (Taxus baccata): sempreverde; ottimo albero o arbusto per uccelli, le rosse bacche preferite da Storni e Merli che ne mangiano la polpa e ne scartano il seme, velenosissimo.
  • Nocciolo (Corylus avellana): arbusto deciduo; utile come pianta da siepe e da frutto (le nocciole si raccolgono da agosto a settembre).
  • Crespino (Berberis sp.): arbusto deciduo; le bacche rosse hanno un elevato contenuto di vitamina c e sono appetite da tutti gli uccelli. Tutte le Berberis coltivate sono molto facili da mantenere ed offrono riparo, mantenendo il terreno sottostante libero dalle "erbacce".
  • Cotognastro (Cotoneaster sp.): arbusto deciduo/sempreverde; utile perché fruttifica dopo il biancospino e prima dell’edera. Tordi, Merli, Fringillidi e cince amano le sue abbondanti bacche rosse.
  • Biancospino (Crataegus sp.): arbusto deciduo da siepe; cresce ovunque e produce bacche scarlatte apprezzate da Merlo, Cesena e Tordo sassello.
  • Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia): alberello deciduo; è una delle essenze preferite da molte specie di uccelli (chi possiede un sorbo può addirittura sperare di attrarre un gruppetto di Beccofrusoni in migrazione) per i suoi abbondanti frutti rossi.
  • Agrifoglio (Ilex aquifolium): arbusto/alberello sempreverde; forma un’eccellente siepe ed attira Storni, Turdidi e Passeri che amano le sue bacche rosse e decorative (queste crescono abbondanti solo su piante non tosate).
  • Fusaggine o Cappello del prete (Euonymus europaeus): arbusto deciduo ornamentale; in autunno perde le foglie e si carica di frutti rosati.
  • Tiglio (Tilia cordata): grande albero deciduo; habitat prediletto da una specie di afide che prolifera in primavera ed emette una sostanza zuccherata (melata) favorita dalle formiche. Questo attira molti uccelletti insettivori.
  • Edera (Hedera Helix): rampicante/strisciante sempreverde; ricopre muri e recinzioni attirando lo Scricciolo ed il Pettirosso che vi nidificano. Attrae insetti nel periodo di fioritura ed uccelli al tempo delle bacche.
  • Sambuco (Sambucus nigra): arbusto deciduo. Il giardiniere ornitofilo incoraggia la sua crescita perché cince e tordi considerano le sue bacche una vera specialità.
  • Viburno o Sambuco d’acqua (Viburnum opulus): arbusto/alberello deciduo. Cresce più del Sambuco e produce bacche in quantità ancora maggiori.
  • Caprifoglio (Lonicera periclymenum): liana rampicante decidua; ideale per bordure e recinzioni, produce fiori profumatissimi che attirano gli insetti e, quindi, gli insettivori.
  • Alaterno (Rhamnus alaternus): arbusto sempreverde mediterraneo, ha bisogno di luce e calore. Attira Capinera, Sterpazzola, Occhiocotto e Frosone per le sue bacche sugose.
  • Bagolaro (Celtis australis): alberello deciduo (mantiene le foglie fino all’inverno inoltrato) mediterraneo. Le bacche dolciastre attirano Merli, Tortore e Colombacci.
    Ci sono, naturalmente, molte altre varietà di piante adatte ad un giardino naturale; gli alberi da frutto di qualsiasi genere, per esempio, così come piccoli appezzamenti di girasole, canapa, papaveri ornamentali, bocca di leone, ecc. serviranno sicuramente ad attirare presso la propria abitazione una più variata schiera di uccelletti.

  • Importante come ... l’acqua

            Oltre a creare il giusto habitat per attrarre gli uccelli nel proprio giardino è importantissimo fornire loro una costante provvista d’acqua pulita. Spesso la scarsità di specie in alcune aree cittadine è da imputare verosimilmente alla effettiva mancanza d’acqua o alla difficoltà del suo reperimento (basti pensare che Tortore dal collare e Passeri, nel periodo estivo compiono spesso pendolarismi di alcuni chilometri per raggiungere la fontanella più tranquilla od il corso d’acqua più vicino).

            Alcune specie resistono piuttosto a lungo senza bere (in special modo gli insettivori di medie dimensioni che traggono gran parte dei liquidi direttamente dal cibo); altri, invece, muoiono dopo solo dopo pochi di giorni di astinenza.

            Gli uccelli hanno bisogno dell’acqua anche per tenere sempre in ordine il piumaggio; queste operazioni giornaliere di toelette hanno un ruolo essenziale nella vita di un pennuto. Il bagno è, infatti, la prima di una serie complicata di azioni necessarie al perfetto funzionamento del loro organismo.

            Se non avete la fortuna di possedere un laghetto o un ruscello all’interno o nelle immediate vicinanze del vostro giardino dovrete trovare un modo diverso di offrire l’acqua ai vostri piccoli amici.

            La "vasca per uccelli" è una soluzione piuttosto semplice e poco dispendiosa: la versione più semplice è il coperchio di una pattumiera (possibilmente rotondo) opportunamente capovolto e sistemato a terra; lo si può interrare fino al bordo, ma così facendo sarà più difficile tenerlo pulito dai detriti o dal ghiaccio d’inverno. La migliore sistemazione la si ottiene poggiando il contenitore su tre sassi o mattoni, a circa 10 cm. dal terreno; tenendolo sollevato dal suolo si crea un’ulteriore terreno di caccia o magari un altro visitatore del giardino (un riccio, un rospo o un toporagno) sfrutterà il riparo così creato come dimora fissa.

            Se non vi va a genio l’idea di istallare nel vostro giardino coperchi di plastica, acquistate un contenitore poco profondo di qualsiasi formato. L’importante è evitare quelle "vaschette per uccelli" ornamentali in plastica, che sono purtroppo in vendita presso i negozi specializzati in articoli da giardino e che possono avere un declivio scivoloso che conduce ad un incavo troppo profondo.

            Il livello dell’acqua, all’interno del contenitore; non dovrebbe mai superare i 5 cm. Un livello medio e la presenza di zone d’acqua bassa richiama la maggior parte degli uccelli dei nostri giardini.


    Ristoranti e mense per i pennuti
    Mangiatoie e stazioni di alimentazione

            Ormai circondati da un giardino in perfetto stile "parco naturale" che li rifornisca di semi, insetti ed acqua in quantità, i vostri uccelli non potranno proprio lamentarsi.

            Ma se siete disposti a compiere un ulteriore passo avanti potrete godere ancor di più della loro presenza: offrendo loro del cibo, infatti, potrete indurli ad avvicinarsi senza timore alla vostra casa dalla quale riuscirete ad osservarli senza alcuna difficoltà.

            Le diverse specie di uccelli hanno spesso esigenze alimentari differenti, così come vari sono i metodi di procacciarsi il cibo. Per questo motivo le stazioni di alimentazione artificiali dovranno essere posizionate nei posti più diversi e dovranno offrire una vasta gamma di ‘vettovaglie’.

    Tabella 2
    uccelli che frequentano le stazioni di alimentazione
  • Germano reale (Anas platyrhynchos): si nutre di semi, grano, foglioline di lattuga, insetti e larve; è attirato dalle stazioni di alimentazione terrestri presso laghetti o corsi d’acqua.
  • Cigno reale (Cygnus olor): vedi Germano reale.
  • Fagiano (Phasianus colchicus): si nutre di semi, granaglie ed animaletti vari; frequenta le stazioni a terra ben appartate nei giardini delle tenute rurali, dove gli venga fornito del grano.
  • Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus): pascola erba e germogli; può frequentare stazioni a terra con avanzi, verdura e larve, solo se poste in grandi giardini presso laghetti o corsi d’acqua.
  • Colombaccio (Columba palumbus): si nutre di gemme e fiori e pascola sul fogliame; frequenta stazioni a terra con insalata, briciole di biscotto, granaglie, fagioli, piselli e semi.
  • Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto): vedi Colombaccio, ma frequenta anche le mangiatoie.
  • Martin pescatore (Alcedo atthis): può frequentare i laghetti dei giardini per cacciare alborelle e girini.
  • Upupa (Upupa epops): scandaglia il suolo in cerca di insetti e larve; potrebbe frequentare stazioni al suolo, in luoghi poco disturbati, se ben rifornite di camole della farina o del miele.
  • Picchio verde (Picus viridis): cerca larve nel legno morto e razzola al suolo per depredare i formicai; frequenta la mangiatoia in cerca di camole e frattaglie grasse.
  • Picchio rosso maggiore (Dendrocopus major): vedi Picchio verde, ma accetta anche frutta e granaglie.
  • Picchio rosso minore (Dendrecopus minor): vedi Picchio verde, ma alquanto più timido e raro.
  • Torcicollo (Jynx torquilla): raccoglie insetti dalla superficie dell’albero; occasionale alla mangiatoia per camole e frutta.
  • Cornacchia grigia (Corvus cornix): assolutamente onnivora; frequenta liberamente le stazioni a terra dove si dimostra aggressiva con le specie più piccole.
  • Cornacchia nera (Corvus corone): vedi Cornacchia grigia, con la quale si imbranca nel ristretto areale italiano sulle catene alpine occidentali.
  • Gazza (Pica pica): vedi Cornacchia grigia.
  • Ghiandaia (Garrulus glandarius): cerca cibo animale d’ogni tipo; solitamente timido, frequenta le mangiatoie in aree suburbane alberate e tranquille.
  • Cinciallegra (Parus major): si nutre essenzialmente di insetti e larve durante la stagione riproduttiva ma gradisce anche frutta, verdura e frattaglie grasse nei mesi più freddi; frequenta la mangiatoia ma preferisce i cestini degli avanzi ed i contenitori di arachidi dove sfoggia grandi qualità acrobatiche e di equilibrismo.
  • Cinciarella (Parus caeruleus): vedi Cinciallegra.
  • Cincia mora (Parus ater): vedi Cinciallegra, ma molto più timida e timorosa.
  • Cincia bigia (Parus palustris): vedi Cinciallegra.
  • Picchio muratore (Sitta europaea): cerca insetti sulla corteccia degli alberi e mangia noci e frutti che trova sui rami o per terra; accorre volentieri alla mangiatoia e al contenitore di nocciole ed arachidi; provate ad attirarlo conficcando una noce del Brasile in una fessura .
  • Scricciolo (Troglodytes troglodytes): mangia insetti e larve e gradisce le briciole di biscotto; visita assai di rado la mangiatoia, più frequentemente le stazioni a terra.
  • Tordela (Turdus viscivorus): mangia esclusivamente frutta e bacche; frequenta le stazioni a terra, meno facilmente la mangiatoia.
  • Cesena (Turdus pilaris): vedi Tordela, ma penetra nei giardini solo in periodi di freddo molto intenso e gradisce anche semi e briciole.
  • Tordo bottaccio (Turdus philomelos): vedi Tordela.
  • Tordo sassello (Turdus iliacus): vedi Cesena.
  • Merlo (Turdus merula): mangia di tutto; frequenta sia la mangiatoia che le stazioni a terra.
  • Codirosso (Phoenicurus phoenicurus): potrebbe frequentare la mangiatoia in cerca di bacche, frutta e carne trita.
  • Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochrurus): vedi Codirosso.
  • Pettirosso (Erithacus rubecula): si ciba di insetti e larve, semi, frutti e bacche, noci , burro/margarina e grasso animale; entusiasta frequentatore della mangiatoia e dei suoi paraggi (dove si comporta in modo assai fiero e territoriale).
  • Occhiocotto (Sylvia melanocephala): mangia insetti e larve; vive principalmente in aree termofile della regione mediterranea; può essere attirato alla mangiatoia con briciole di dolce e camole.
  • Capinera (Sylvia atricapilla): vedi Pettirosso.
  • Regolo (Regulus regulus): cerca insetti e ragni sulle conifere e nei cespugli; è attirato alla mangiatoia dal grasso (di rognone, di prosciutto o di pancetta).
  • Passera scopaiola (Prunella modularis): si nutre d’insetti d’estate e di semi d’inverno; accorre alle stazioni sul terreno, meno volentieri alla mangiatoia, per briciole, semi e camole.
  • Ballerina bianca (Motacilla alba): mangia insetti ed ama la presenza dell’acqua; frequenta prati falciati e stazioni di alimentazione al suolo in cerca di briciole, avanzi e larve.
  • Storno (Sturnus vulgaris): mangia semi, larve e qualsiasi genere di avanzo; visitatore entusiasta di mangiatoie e stazioni a terra.
  • Frosone (Coccothraustes coccothraustes): mangia frutti e semi, compresi i nocciuoli di ciliegia che spacca col suo forte becco; si avvicina timidamente alla mangiatoia.
  • Verzellino (Serinus serinus): vedi Cardellino, ma più confidente.
  • Verdone (Carduelis chloris): frutta, gemme e granaglie costituiscono il suo menù tradizionale; visita la mangiatoia ed i distributori di semi.
  • Cardellino (Carduelis carduelis): mangia i semi delle "erbacce" selvatiche, occasionalmente insetti; non è un abituale visitatore della mangiatoia ma può utilizzare i distributori di semi.
  • Fringuello (Fringilla coelebs): si nutre di insetti, frutti e gemme e non disdegna semi e granaglie; poco timido ed entusiastico frequentatore di giardini ben attrezzati, con mangiatoia e stazioni di alimentazioni varie.
  • Passera d’Italia (Passer italiae): si alimenta di semi, insetti e briciole; alla mangiatoia, dove accorre in gran numero, mangia quasi tutto; tende a respingere le altre specie di uccelli.
  • Passera oltremontana (Passer domesticus): vedi Passera d’Italia, ma assai più localizzata al margine della catena alpina.
  • Passera sarda (Passer hispanicus): vedi Passera d’Italia, ma assai più localizzata in Sardegna (forme tipiche) e nel meridione (forme intermedie con la Passera d’Italia).
  • Passera mattugia (Passer montanus): vedi Passera d’Italia, ma molto più timida.
  •         Lo strumento più tradizionale per offrire il cibo è la mangiatoia. Una mensoletta, ossia un piccolo ripiano costituito da una assicella di legno, sorretta da un palo o sospesa ad un albero costituisce il modello base della nostra mangiatoia. Per renderla ancora più funzionale conviene munire il ripiano di bordini laterali di 2-3 cm. di altezza (per evitare che il cibo venga soffiato via dal vento), lasciando un’apertura agli angoli in modo che, eventualmente, la pioggia possa scorrere via. Infine, il palo che sorregge la struttura dovrebbe avere un’altezza compresa tra 1 m. e i 2 m., essere profondamente piantato nel suolo ed avere la superficie esterna ben smerigliata in modo da impedire la scalata a gatti, ratti o scoiattoli (la soluzione migliore è utilizzare un tubo di ferro galvanizzato a sezione circolare).

            Per quanto riguarda la posizione, la mangiatoia andrebbe posizionata dove non sia troppo esposta al sole cocente né ai venti freddi. Tenendo conto del fatto che le specie silvane, come le cince, non amano avventurarsi troppo allo scoperto, conviene porre la mangiatoia a pochi metri da una siepe o da un boschetto che possano fungere da valido riparo in caso di fuga.

            La mangiatoia non ha bisogno di un tetto, ma il fatto che ci sia rappresenta un vantaggio: il cibo si mantiene intatto anche nelle giornate di pioggia, momenti nei quali gli uccelli possono usare la struttura oltre che per cibarsi, come un riparo contro le intemperie

            Per chi non possiede un giardino (o non ne possiede uno abbastanza grande) ma volesse ugualmente offrire cibo ai volatili esistono due diverse soluzioni alternative, entrambe molto valide: munire la mangiatoia di un gancio o di una catenella robusta oppure procurarsi un più piccolo e meno ingombrante "cestino per gli avanzi" o "contenitore per semi", ed appenderli quindi ad un qualsiasi supporto adatto sul terrazzo.

            I cestini per gli avanzi hanno il pregio di contenere il cibo senza disperderlo nell’ambiente; il modello più semplice si ottiene riempiendo di pane, grossi semi e biscotti una di quelle retine di nylon usate per avvolgere patate e cipolle nei supermercati. Un cestino di rete metallica a maglia fine, a forma di cubo o parallelepipedo, è tuttavia la soluzione più adatta per quanto concerne la sicurezza in quanto le zampe degli uccelli possono rimanere impigliate nella retina di nylon con spiacevoli conseguenze.

            Per quanto riguarda i semi, l’unico modo di offrirli è metterli in uno di quelle mangiatoie di plastica, che si comprano nei negozi di animali e si posizionano nelle gabbiette per i canarini. I semi devono sempre essere asciutti quindi è importante coprire bene il distributore quando è appeso.

            Un ultimo conveniente mezzo per attirare uccellini con il cibo è presentare delle arachidi intere (con il guscio) all’interno di un cestino o infilate lungo un pezzo di filo di ferro e convenientemente appesa alla mangiatoia o sul terrazzo. Le cince impazziscono letteralmente per questi frutti e compiono acrobazie mirabolanti per appropriarsene.

            Molte specie di uccelli accorrono con estrema riluttanza alla mangiatoia. Merli, Pettirossi, Passere scopaiole e perfino Germani e Gallinelle d’acqua preferiscono nutrirsi a terra. In questo caso la soluzione migliore è di approntare una piccola "stazione di nutrizione" sul terreno nei pressi della mangiatoia, vicino ad un laghetto o su di una ampia terrazza.

            Per fare ciò basta distribuire molliche e semi vari sotto la mangiatoia e posizionare, poco distante da questa, un contenitore basso colmo di semi, larve, frutta e verdura a pezzi. Un sottovaso pieno di banali briciole posto lontano dai contenitori con cibo più costoso servirà ad attirare lontano Piccioni, Passeri e Storni, uccelli di solito poco graditi.


    Il menu

            Non crediate sia semplice fornire cibo agli uccelli e che basti racimolare un po’ di briciole di pane per farli contenti. Il pane bianco (specialmente la mollica) è, contrariamente a quello che si pensa, tremendamente dannoso per i pulcini d’ogni tipo e gli adulti delle specie più piccole in quanto si gonfia moltissimo all’interno dello stomaco e risulta spesso difficoltoso da digerire.

            Inoltre ogni specie possiede delle proprie ben precise preferenze alimentari; più vario sarà quindi il menù che l’ornitofilo riuscirà ad offrire, maggiore sarà il numero di specie che accorreranno nel suo giardino.

            Il miglior cibo da mettere a disposizione è quello che gli uccelli sceglierebbero da soli, quindi frutta, verdura ed insetti.

            Il primo frutto da considerare durante i mesi estivi è quello del sorbo degli uccellatori (disponibile fino al tardo autunno), seguito poi, in ordine cronologico di maturazione, dalla bacca del sambuco, del biancospino, del ciliegio, dalle mele e pere selvatiche e da noci e nocciole. Dopo la raccolta in natura, conservate i frutti in un luogo buio e fresco dove si conserveranno a lungo; disponetela, infine, sopra ad un vassoio poco profondo e in un unico strato, oppure sul piatto della mangiatoia.

            Può essere una buona idea anche raccogliere i semi di piante selvatiche, come quelli di cardo, centaurea, ortica, ecc., specie abbondanti lungo il bordo-strada e negli incolti, durante tutta l’estate fino all’autunno inoltrato.

            Anche gli avanzi di un sontuoso banchetto natalizio andrebbero scrupolosamente riciclati. La pasta frolla, per esempio, specialmente cruda, costituisce un boccone irresistibile per cince e pettirossi; croste di formaggio, lardo ed il grasso della pancetta fungono da importanti riserve di lipidi, utilissimi durante i periodi freddi. Qualsiasi cibo naturale, all’infuori di quello molto piccante o salato e della mollica di pane, può essere messo nel cestino degli avanzi. Attenzione però ad escludere il sale perché uccide quasi tutti gli uccelli piccoli.

            Tra i cibi che è possibile acquistare appositamente, alcuni frutti, tra i quali noci del Brasile, noci di cocco, arachidi ed anacardi (assolutamente al naturale e non salati), vengono particolarmente apprezzati dalle specie stanziali durante l’inverno per il loro alto contenuto in grassi. Ricordatevi però che gli uccelli hanno a disposizione cibo in abbondanza durante la bella stagione e che, quindi, non è saggio offrirne loro in quest’epoca.

            Se proprio avete intenzione di impegnarvi davvero seriamente in questa attività potrete anche acquistare delle pietanze particolari, vere squisitezze agli occhi di qualsiasi pennuto: miscele di semi per granivori (semi di girasole, scagliola, miglio, mais, avena e frumento), uva, pompelmo, pomodori, banane e mele da tagliare a fettine, grasso di rognone ed infine le larve di diverse specie di tenebrioni ("camole della farina" e "camole del miele"). Evitare accuratamente le larve della mosca della carne, conosciute come camole della carne o "cagnotti" e largamente usate come esca nella pesca sportiva; sono alquanto difficili da digerire e possono addirittura lesionare le pareti interne dello stomaco.

            E’ possibile trovare questi prodotti nei negozi di animali, nei supermercati e nei negozi specializzati in articoli di caccia e pesca (le camole).

    Tabella 3
    le ricette del Gourmet
    Budino base: prendere 500 gr. di semi vari, croste di formaggio, briciole di dolce e avanzi, metterli in un recipiente e colarci sopra 300 gr. di burro fuso; fare raffreddare e porre il budino rovesciato sulla mangiatoia o appenderlo ad un ramo con il recipiente stesso.
    Torta per uccelli: 1 kg. di farina, 1 bustina di lievito, 250 gr. di margarina o burro ed un po’ di zucchero; impastare con acqua ed infornare in una teglia; da servire a fette o sbriciolata sulla mangiatoia.
    Budino anti-passero: bollire per 5 min. una tazza di zucchero in una tazza d’acqua e mescolare lo sciroppo ottenuto, da tiepido con una tazza di grasso sciolto (margarina, strutto o grasso di rognone); aggiungere al composto cremoso semi, farina granaglie e briciole di dolce, e fare raffreddare ed indurire in un bicchiere grande o in un vasetto di plastica; sistemare, infine, il contenitore rovesciato su un lato e ben fissato (perché non rotoli via) sulla mangiatoia o su un albero.

    Bibliografia

    • Chinery M. "Exploring the countryside" 1987, Kingfisher Books.
    • Dorst J. "La vita degli Uccelli" 1973, Garzanti-Milano.
    • Durrel G. "Guida del naturalista" 1983, A. Mondadori Ed.
    • Hartley P.H.T. "The Bird Garden" 1957, R.S.P.B.
    • Lloyd C. "Il giardino ben temperato" 1976, Rizzoli-Milano.
    • Knight M. "Bird Gardening" 1954, Routledge and Kegan Paul.
    • Nicholson E.M. "Birds and Men" 1951, Collins.
    • Pratesi F. "Clandestini in città" 1975, Mondadori.
    • Pratesi F. "Nel mondo degli Uccelli" 1983, Ed. Laterza.
    • Pratesi F. "Taccuini naturalistici" 1989, Ed. G. Mondadori.
    • Pratesi F. "Uccelli sul davanzale" 1974, L.I.P.U.
    • Soper T. "La gabbia senza sbarre" 1990, Biblioteca Universale Rizzoli.
    • Turner E.L. "Every garden a bird sanctuary" 1935, Witherby.

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