Quaderni di birdwatching Anno II - vol. 3 - aprile 2000

Nidi artificiali

Titolo

di Guido Premuda & Bruno Bedonni

Codirosso femmina con imbeccata
(foto © Guido Premuda)

        Il Codirosso (Phoenicurus phoenicurus) è un piccolo passeriforme appartenente alla famiglia dei turdidi. La livrea nuziale del maschio è tra le più colorate tra gli uccelli del paleartico ed il suo piumaggio primaverile tra i più appariscenti dell’avifauna di parchi e giardini. La femmina presenta invece tonalità uniformi e tenui, condividendo con il maschio solo il colore rosso-ruggine della coda e del groppone, da cui il nome comune.

        Comportamenti caratteristici della specie, quando è posata, sono il cosiddetto "inchino", quando l’animale è all’erta e nervoso, e il tipico fremere della coda.

        Insettivoro, cattura piccoli insetti sia in volo sia a terra, solitamente partendo da un posatoio sopraelevato rispetto al territorio di caccia.

        Il Codirosso è presente dalla pianura fino alla montagna, ma predilige la fascia altitudinale della collina e media montagna. Frequenta di preferenza ambienti variati, con presenza di alberi maturi, spesso nelle vicinanze di costruzioni rurali. I boschi aperti di latifoglie con piante ricche di cavità, costituiscono l’habitat originario della specie.

        Si rinviene quindi in boschi radi, margini di foreste, parchi con grandi alberi, ambienti rurali, parchi pubblici e giardini anche in città, purché vi sia una buona presenza arborea e disponibilità di cavità di nidificazione.

Codirosso maschio che si affaccia dalla cassetta nido
(foto © Guido Premuda)

        Il Codirosso è un migratore di lunga distanza, che sverna nelle savane africane a nord dell’equatore, nidificante in Italia soprattutto al Centro-Nord ed assente invece dalla Sardegna.

        I maschi sono i primi a comparire in Europa durante la migrazione primaverile, prendendo possesso dei territori migliori. Successivamente, dopo pochi giorni, arrivano le femmine che iniziano immediatamente la costruzione del nido e quindi la deposizione.

        La specie è considerata vulnerabile ed in grande declino in gran parte d’Europa.

        Le cause principali della rarefazione sono da ricercarsi nel declino delle foreste mature ed in generale nel taglio degli alberi vetusti che offrono cavità adatte alla nidificazione. Anche la siccità e desertificazione dei quartieri di svernamento africani sono considerate limitanti per la specie.

        Oltre alla riduzione dell’uso dei pesticidi nelle zone di svernamento, la principale misura di protezione della specie, è la conservazione delle foreste e degli alberi maturi. Localmente l’installazione di cassette-nido può favorire in modo sensibile l’incremento della densità delle coppie nidificanti.


 Nidificazione
Uova e nidiacei a metà sviluppo
(foto © Guido Premuda)

        Il Codirosso nidifica principalmente nei tronchi di alberi, in cavità create dalla marcescenza o in buchi scavati dai picchi, ma anche in anfratti, sporgenze, cavità e nicchie in costruzioni rurali e muri.

        Costruisce un nido a coppa grossolana con steli e piume. Apporta abbondante materiale vegetale all’interno della cavità, ma, a differenza delle cince, non utilizza muschio.

        Depone, tra Aprile e Luglio, 5-6 uova azzurre, effettuando solitamente due covate.

        L’incubazione ha una durata di 13-14 giorni, mentre la permanenza dei nidiacei al nido è di 14-20 giorni, con una durata complessiva della nidificazione, dalla deposizione all'involo, di circa 35 giorni.


 I nidi artificiali

        La specie merita particolare attenzione, con la predisposizione di nidi artificiali dedicati. Dalle esperienze maturate mediante l’apposizione di cassette-nido di differenti misure, si evidenzia che, rispetto ad esempio alle cince, il Codirosso predilige cavità con profondità minore e con foro di accesso più ampio.

        I principali modelli per il Codirosso sono: la cassetta orizzontale specifica, la cassetta chiusa standard specifica ed il tronchetto.


 Cassetta-nido orizzontale
Cassetta orizzontale
(disegno © Marco Bedonni)

        E’ una cassetta di forma allungata rettangolare, con cavità interna che si sviluppa in senso orizzontale. L’accesso frontale si trova in un angolo in alto, mentre l’ispezione avviene tramite l’apertura di un lato.

CASSETTA ORIZZONTALE

Misure del foro di involo: 5x5 cm
Altezza interna dal foro al pavimento: 5 cm
Dimensioni della cavità interna: 26x10x13 cm
Altezza totale del nido: 17 cm
Lunghezza totale del nido: 35 cm
(le misure considerano uno spessore delle tavole di 2,2 cm circa)


 Cassetta-nido standard
Cassetta chiusa standard
(disegno © Marco Bedonni)

        E’ la cassetta chiusa standard, ispezionabile dall’alto sollevando il tetto, nella variante per Codirosso, con apertura di maggiori dimensioni ed una minore profondità interna tra il foro ed il pavimento.

CASSETTA NIDO STANDARD

Diametro del foro di involo: 4 cm
Altezza interna dal foro al pavimento: 10 cm
Dimensioni della cavità interna: 11x15x25 cm
Altezza totale del nido: 30 cm
(le misure considerano uno spessore delle tavole di 2,2 cm circa)


 Tronchetto nido

        Classico tronchetto scavato a mano o al tornio, ma di dimensioni inferiori.

TRONCHETTO NIDO

Diametro del foro di involo: 4 cm
Altezza interna dal foro al pavimento: 10 cm
Dimensioni della cavità interna: 12 cm di diametro
Altezza totale del nido: 25 cm

 Installazione

        I principali ambienti frequentati dal Codirosso, dove installare i nidi artificiali specifici, sono i margini dei boschi e le radure, i parchi maturi, la campagna alberata ed i giardini, soprattutto in collina e media montagna. Il sito prescelto deve essere tranquillo, perché il Codirosso è particolarmente sensibile al disturbo durante la nidificazione.

        La posizione deve essere abbastanza esposta, anche soleggiata, generalmente su alberi, ma anche su muri di edifici e costruzioni varie, ad un’altezza da terra dai 2 ai 4 metri. Si consiglia l’installazione a fine Inverno, in quanto specie migratrice.


Bibliografia
  • BEZZEL E. 1987. Uccelli. Passeriformi Vol.1. Zanichelli, Bologna.
  • PREMUDA G., BEDONNI B., BALLANTI F. (in stampa). Nidi artificiali. Edagricole, Bologna.
  • SOPER T. 1997. Come nutrire gli uccelli selvatici. Zanichelli, Bologna.
  • TUCKER GM., HEATH MF. 1994. Birds in Europe: Their conservation status. BirdLife International, Cambridge.

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