Quaderni di birdwatching | Anno II - vol. 3 - aprile 2000 |
testi e foto di Enzio Vigo |
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La popolazione italiana è per lo più stanziale e durante l'inverno viene incrementata dai migratori provenienti da oltre le Alpi. In passato, la bonifica indiscriminata delle aree umide ha sicuramente causato una forte diminuzione della popolazione e una contrazione dell'areale. Adesso, grazie alla protezione accordata a molte delle paludi superstiti, la sua popolazione sembra aver ritrovato un certo grado di stabilità. Comunque, dato che il Porciglione si accontenta anche di piccole zone umide marginali, che spesso sono prive di protezione e possono in ogni momento venire alterate quando non distrutte del tutto, decrementi o addirittura estinzioni locali sono sempre possibili. In inverno il Porciglione perde in parte la sua ben nota timidezza e, con un po' di pazienza, non è impossibile osservarlo in pastura (a volte anche più esemplari insieme) ai margini dei canneti e lungo il bordo dei fossi [foto 3]. Quando è in cerca di cibo, segue dei percorsi abituali, lungo i quali lo si può ritrovare giorno dopo giorno. Il suo cibo è quanto mai vario e comprende piante acquatiche, insetti e loro larve, vermi, molluschi, rane, pesciolini, piccoli mammiferi; in inverno è stato visto assalire e uccidere anche uccelli, come passeri e luì. Anche se un Porciglione non verrà mai ad una mangiatoia, se volete farvelo amico potete provare a offrirgli, lungo il suo percorso, della carne trita: la accetterà sicuramente! L'unico problema è che, visto l'ambiente che frequenta, spesso prima di lui arrivano a banchettare i ratti. Il comportamento elusivo diventa massimo durante il periodo riproduttivo. Il Porciglione può deporre due covate annue, in un nido molto ben celato nella vegetazione. La stagione della nidificazione inizia ad aprile e termina ai primi di agosto, anche se, da osservazioni personali, schiuse ai primi di settembre sono abbastanza normali. I piccoli sono nidifughi e nei primi giorni di vita vengono accuditi dalla femmina, raramente da entrambi i genitori [foto 4]. A circa cinque giorni il piumaggio è scarsamente mimetico ma, del resto, è ben compensato dallo stile di vita alquanto ritirato, che caratterizza il Porciglione specialmente durante questo stadio di vita [foto 5]. Nella [foto 6] un piccolo di circa 15-20 giorni. A circa due mesi di età il piumaggio è ormai quasi simile a quello dell'adulto, dal quale si differenzia per la colorazione fulva e biancastra (non grigio-azzurra) delle piume di guance, collo e petto [foto 7]. Il Porciglione compie la muta completa delle penne delle ali e della coda nel periodo che va da agosto a metà settembre, il che lo rende per circa venti giorni inabile al volo e gli conferisce nel contempo un buffo aspetto da pollo spennato. In questa immagine di adulto in piena muta , sono ben evidenti gli astucci azzurri delle remiganti in fase di crescita [foto 8]. All'inizio della muta le remiganti sono fortemente abrase. Questo è un effetto anche dell'ambiente in cui il Porciglione vive: la vegetazione densa e dai margini fogliari ruvidi a lungo andare "consuma" letteralmente il piumaggio [foto 9]. In fase di muta avanzata le remiganti e le timoniere sono in fase di sviluppo, mancando circa una settimana al completamento della crescita [foto 10].
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