Quaderni di birdwatching Anno III - vol. 5 - aprile 2001

Recensioni

Titolo
di Luciano Ruggieri




distribuito da:

ST.E.R.N.A
Soc. Coop. a r. l.

Via Pedrali 12
47100 Forlì

sterna@tin.it



     QUESTO NUOVO ATLANTE si presenta come un importante testo di riferimento, visto che tratta degli uccelli nidificanti in un’area naturalistica tra le più importanti d’Italia, che abbraccia cioè tutta la parte meridionale, sita in territorio romagnolo, del delta del Po.

     Area di importanza fondamentale per la nidificazione di molte specie legate agli ambienti umidi, basta citare il Marangone minore, il Mignattaio, gli ardeidi coloniali, la Beccaccia di mare, il Gabbiano roseo, la Sterna zampenere e il vulnerabile Fraticello, che sono rappresentati con significative frazioni dell’intera popolazione nidificante italiana, giusto per indicare la valenza scientifica di questa pubblicazione.

     Alle specie tipiche delle zone umide si aggiungono quelle della fascia montana della provincia di Forlì-Cesena, cioè il versante nordorientale delle Foreste Casentinesi, sì che il numero totale delle specie trattate nel testo è di ben 159.

     Per ognuna viene presentata una mappa di distribuzione qualitativa e per alcune una mappa di abbondanza relativa, frutto di una elaborazione quantitativa basata su transetti. In appendice, vengono presentati i dati quantitativi di censimento di alcune specie acquatiche la cui distribuzione è principalmente localizzata al ravennate.

     La struttura del testo è improntata all’essenzialità: non ci sono foto, né degli ambienti, né delle specie, e l’unico "fronzolo" editoriale è dato dai disegni in bianco e nero, non sempre felicissimi, di Raffaella Zavalloni, che introducono le specie trattate. A queste viene dedicata una sola paginetta di testo, redatto da 15 persone diverse, con un cappello in italico, che vuole rappresentare una nota di identificazione sul campo. La presentazione eco-vegetazionale dell’intera area è invece affidata a 10 pagine introduttive.

     Le basi scientifiche del lavoro sono ottime, i testi sono scritti in genere al meglio da autori professionisti abituati a questo genere di pubblicazioni, stupisce invero, in questo contesto, che si sia voluto dare spazio alle note identificazione sul campo che sono ovviamente di trattazione limitata e che servono a poco, se non a nulla.

     In un momento in cui la pubblicazione di atlanti di nidificanti regionali o locali è un po’ inflazionata, l’Atlante delle province di Forlì-Cesena e Ravenna non brilla né come veste tipografica ed editoriale né certo per nuove soluzioni di presentazione più accattivanti dei dati, ma di fatto rimane a pieno diritto come pietra di paragone per tutti gli studi ornitologici e di gestione del territorio futuri.


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