Quaderni di birdwatching Anno III - vol. 5 - aprile 2001

Recensioni

Titolo
di Igor Festari







     SEMBREREBBE IMPOSSIBILE, ma il libro che mi appresto a recensire è l’ultima nuova guida all’identificazione degli uccelli del Paleartico occidentale in ITALIANO!!!

     Da oltre dieci anni, infatti, l’unico manuale di riconoscimento "made-in-Italy" presente sul mercato, era l’ormai famosa "Guida al Riconoscimento degli Uccelli D’Europa" di Francesco Mezzatesta, edita dalle Guide di Airone con la collaborazione della LIPU.

     Questo nuovo lavoro, che porta il titolo Uccelli d’Europa, Nord Africa, Medio Oriente e Accidentali, è stato scritto non a caso, dal medesimo autore. Impegnato naturalista e promotore della nascita della LIPU, oltre che medico e fondatore del Centro Recupero Rapaci di Sala Baganza (PR), Mezzatesta ha scritto numerosi libri relativi alla conoscenza ed alla conservazione della natura e degli uccelli selvatici. Affiatato compagno di lavoro di tale autore è sempre Lorenzo Dotti, l’artefice dei disegni che affollano le tavole di questo (e del precedente) volume. Capace illustratore ed acquerellista, è da sempre impegnato nella divulgazione di temi conservazionistici e collaboratore di parchi e riserve, associazioni naturalistiche e musei di scienze naturali.

     Tornando alla recensione di questa guida, è necessario, in primo luogo, elencarne i principali pregi.

     Il grande numero di ‘forme ornitiche’ illustrate e descritte rappresenta il requisito più apprezzabile dell’opera: 835 specie, più 106 sottospecie supplementari. Nella guida, infatti, vengono presentati tutti i ‘taxa’ (compresi molti accidentali orientali o nord-americani) osservati più di 10 volte all’interno dell’area considerata.

     Per di più, l’autore ha pensato bene di estendere la trattazione oltre i confini della regione Paleartica occidentale (Europa, Nord-Africa e Medio-Oriente), comprendendo così alcuni paesi assai interessanti ma poco conosciuti ornitologicamente in quanto marginali, come l’Iran, il Kazakistan occidentale, la penisola arabica (Arabia Saudita, Yemen, Oman, ecc.) ed il deserto del Sahara (Mauritania, Mali, Niger, Ciad, Sudan e parte dell’Etiopia).

     La particolare impostazione strutturale del libro ha permesso all’autore di stipare moltissime informazioni all’interno di un formato assai ridotto (25,5 x 14 cm.; ca. 400 pagine); la forma rettangolare eccessivamente bislunga, però, può risultare a volte scomoda e non propriamente "tascabile" (ingombrante specialmente per chi, in occasione di battute di birdwatching, desiderasse avere le spalle sgombre da eventuali zaini e volesse infilare la guida in una tasca della giacca a vento o del ‘gilet’ senza però riuscirvi!).

     Passiamo ora ai lati negativi: il maggior limite di questa guida risiede, senza dubbio, nell’esagerata brevità e conseguente incompletezza del testo; basti pensare che in alcune pagine, oltre al capoverso relativo alla ‘Famiglia’ in questione, si trovano ammassati fino a cinque capitoletti descrittivi riguardanti altrettante specie. Tenendo presenti le dimensioni di una pagina, è facile capire quanto brevi ed inefficaci risultino spesso tali esposizioni; della Nocciolaia, per esempio, si dice che: "si posa su cima conifere; marr. scuro cioccolato punteggiato bianco. In volo: aa. >58 cm.; termine coda e sottocoda bianchi, volo irregolare tipo Ghiandaia. Juv.: più sbiadito.", che rappresenta tutta la descrizione morfologica riportata per questo uccello!

     Per finire, è triste (ma inevitabile) ammettere che tale guida risulta spesso assolutamente inutile ed ‘impotente’ di fronte all’identificazione di numerose specie notoriamente difficili (come le Aquile, i Falconi, vari Limicoli, le Cannaiole, i Luì ecc.).

     Un altro difetto notato, di ordine strutturale, è costituito dall’enorme spreco di spazio di pagine bianche. Il testo, difatti, segue a piè pari l’andamento delle tavole pittoriche; ciò significa che se la tavola illustra solo due specie, nella pagina a fronte vi si troveranno solo due capitoletti descrittivi (di poche righe ciascuno) ed un’intera mezza-facciata libera!

     Per farmi un’idea precisa di quanto spazio poteva essere recuperato tramite un semplicissimo lavoro di accorpamento del testo e ‘collage’ tra disegni, ho provato a contare le pagine utilizzate solo parzialmente: ben 173 su 364, ossia il 47,5%!!!

     Le tavole pittoriche, in quanto fulcro dell’intera opera, meritano una menzione particolare. Le capacità d’esecuzione dell’artista Lorenzo Dotti sono migliorate rispetto alla guida precedente, anche se la tecnica di base rimane sempre piuttosto invariata ed inconfondibile. In generale, i suoi disegni possono risultano un poco schematici e stilizzati; i colori utilizzati, inoltre, sono frequentemente troppo carichi e contrastanti o troppo freddi e cupi. Volendo scendere nel particolare, le tavole qualitativamente più scarse sono quelle rappresentanti i Non-Passeriformi che, tranne qualche eccezione particolarmente positiva (tipo i Tetraonidi, le Pernici, i Cuculi, la maggior parte dei Rapaci notturni, ecc.), si mantengono sul livello della sufficienza, mostrando, però, alcuni evidenti picchi negativi (tutti i Rapaci diurni, i Rondoni, l’Upupa e la maggior parte dei Caradriformi: Limicoli, Gabbiani e Sterne). Per quanto riguarda i Passeriformi, il livello delle rappresentazioni cresce nettamente, con numerose tavole importanti (i Motacillidi, i Turdidi, le Cince, i Corvidi, i Passeri, i Fringillidi, gli Zigoli e gli accidentali americani) e le restanti che si mantengono su standard più che discreti (come le Silvie, le Averle, le Allodole, ecc.).

     Queste note però, non intaccano le capacità artistiche di tale autore che può essere considerato uno dei disegnatori di uccelli più noti e rappresentativi della scena italiana, data la sua decennale esperienza nel campo e l’impegno che traspare dai suoi lavori.

     In definitiva, a parte le critiche imputabili alle particolari scelte editoriali e al prezzo elevato, consiglio a tutti gli appassionati di acquistare questa guida, che risulta essere, da molti punti di vista, davvero unica nel suo genere, almeno nel panorama italiano.


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