Quaderni di birdwatching Anno III - vol. 6 - novembre 2001

Recensioni
Titolo
di Luciano Ruggieri







     NONOSTANTE SIA STATO PUBBLICATO ALCUNI ANNI FA, l’Atlante degli uccelli europei è uno di quei libri che difficilmente non si fanno notare: è un volume dal peso di circa 3 kg e di 900 pagine; ma grazie ad una veste editoriale indovinata, appena lo si sfoglia ce ne si innamora.

     L’Atlante delinea la distribuzione delle specie dell’avifauna europea (Cipro e Turchia escluse e con alcune lacune in Russia), riassumendo le informazioni ottenute durante il quadriennio 1985-1988, mappandole su un reticolo a maglie UTM di 50 km di lato.I dati ottenuti, sia tramite specifiche indagini sul campo che elaborando le informazioni dell’archivio dell’European Bird Data Base, sono plottate come pallini di dimensioni progressivamente crescenti per ottenere una stima semiquantitiva (ove possibile) delle singole popolazioni. Ne esce un quadro fotografico della distribuzione di 495 specie redatto da 450 autori di 38 paesi, a cui si aggiungono i testi riferiti ad ulteriori 62 specie troppo localizzate per essere mappate.

     Bene direte, ma al birdwatcher può servire?

     Sia che voi siate il più scatenato tra i twitcher oppure il birdwatcher più attento alle problematiche di conservazione dell’avifauna, l’Atlante è il libro da comprare prima ancora della guida da campo.

     Innanzitutto perché i testi riassumono bene le preferenze ecologiche e ambientali di una determinata specie, elementi utilissimi per capire dove cercare ad esempio, il Pagliarolo in Polonia; oppure la cartina può rendere meno difficoltosa la ricerca della Tortora delle palme in Europa, (Istanbul, la Georgia o l’Armenia, direi la prima), suggerirvi che il Piro piro pettorale ha una ristretta popolazione che nidifica in Europa, e poi le monachelle... la distribuzione europea delle monachelle fa veramente impazzire!

     Poi perché per ogni specie è indicata a caratteri quasi cubitali, la categoria SPEC e lo Status, elementi importanti per rendersi conto di quali sono le specie minacciate di estinzione, ergo da vedere subito, prima che sia troppo tardi, magari contribuendo localmente alla loro conservazione.

     Nella lista sono inclusi anche le specie esotiche o alloctone naturalizzate, la cui distribuzione almeno per me, risulta sorprendentemente vasta (l’Oca del Canada occupa, oltre all’Inghilterra, quasi tutta la penisola scandinava, l’Astrilde è specie esotica comunissima in Portogallo?)

     Infine faccio notare che il volume, nonostante sia edito nel 1997, mostra una tassonomia all’avanguardia, con un inciso per spiegare, ad esempio, la posizione tassonomica alquanto controversa del nostro Passero domestico; in caso di possibili cambiamenti, come per i gabbiani reali, la tassonomia è discussa nel testo (il Yellow-legged Gull è chiamato Gabbiano reale mediterraneo e il Gabbiano d’Armenia è trattato come specie a sé).

     Un libro che costa caro, ma che come il vino genuino che più invecchia e più diventa buono, assumerà nel tempo un valore senz’altro maggiore!


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