Quaderni di birdwatching Anno III - vol. 6 - novembre 2001

Accidentali

Titolo

        ANCHE SE OGGI COME OGGI non è ancora stata ufficializzata per l’Italia alcuna segnalazione di Gavina americana (Larus delawarensis), alcuni possibili avvistamenti sono stati inviati al vaglio del Comitato Italiano di Omologazione (C.I.O.). La frequente osservazione in Europa di questa specie e la consapevolezza di chi scrive di averla vista, rendono questo laride americano almeno come specie accidentale papabile per il prossimo inverno in Italia. E’ quindi opportuno saperla riconoscere e differire dalla nostra tradizionale Gavina (Larus canus).

 Status in Italia

La Gavina americana non è ancora presente nella check list degli uccelli d'Italia.
Due segnalazioni sono attualmente al vaglio del C.O.I.
Marcello Grussu ha presentato la documentazione di una sua possibile osservazione effettuata agli Stagni di Cagliari (S.ta Gilla) il 6 gennaio 1997. Si tratterebbe di un individuo con piumaggio al primo inverno (com. pers.).
Menotti Passarella ha individuato, invece, un adulto di Gavina americana tra centinaia di Gavine a Chioggia (VE), la prima volta il 19 dicembre 2000. Questo esemplare è stato poi osservato in diverse occasioni e da diversi birdwatchers, essendo rimasto in zona quasi due mesi, fino al 12 febbraio 2001 (com. pers.). Il 23 dicembre 2000 ho potuto osservarlo anch'io, come racconto in calce a questo articolo.

m.s.


 Status in Europa

        La Gavina americana (Larus delawarensis) è una specie monotipica, che nidifica in Nord America, soprattutto intorno ai Grandi Laghi e nel Canada centrale. Sverna negli Stati Uniti, soprattutto nelle zone costiere ed in numero minore in Messico, Centroamerica e Caraibi.

        La Gavina americana è stata segnalata in Europa per la prima volta all’inizio degli anni 70, ma il numero di osservazioni si è presto impennato. Oramai è regolare in tutti i paesi della costa Atlantica, soprattutto in Inghilterra, dove vi è una media di oltre 100 avvistamenti l'anno, ed in Irlanda, dove si arriva a 80. E’ regolare anche in Francia (intorno ai 120 individui segnalati a partire dal primo nel 1973), in Spagna (quasi 90), Islanda (una cinquantina) e Portogallo (una trentina). Lontano dalla costa Atlantica le segnalazioni diminuiscono drasticamente: in un paese ad alta concentrazione di birdwatchers come l’Olanda sono solo 7, mentre in Francia esistono poche osservazioni per l’entroterra, e solo una per la costa Mediterranea. Questo non vuol dire che la Gavina americana non dovrebbe apparire ogni tanto in Italia; anzi, esistono segnalazioni per la maggioranza dei paesi Europei, anche quelli più lontani del nostro dall’Atlantico, quali Albania (1 segnalazione), Bulgaria (2), Repubblica Ceca (1), Ungheria (1), e Polonia (4). Con un po’ più d’attenzione da parte dei birdwatchers, è quindi probabile che il numero deglii avvistamenti aumenterà anche nel nostro paese.

 Identificazione

        Questo articolo confronta la Gavina americana alla sottospecie europea della Gavina (Larus canus canus). Delle altre tre ssp. di Gavina solo la L. c. heinei (siberiana occidentale) è osservata in Italia come migratrice e svernante regolare, ma è molto simile alla ssp. nominale e trattarla in dettaglio esula dalle nostre intenzioni. Le altre due sottospecie della Gavina (L. c. brachyrhynchus e L. c. kamtschatschensis), invece, non sono mai state segnalate in Italia.

 Struttura

        In qualsiasi piumaggio, le differenze strutturali tra le due specie sono sempre evidenti, e sono un importante carattere identificativo. La Gavina americana è più grossa della Gavina (di un 5-10%) e di struttura più massiccia. Le differenze sono più evidenti nella forma della testa e del becco. La Gavina americana in generale ha la testa meno arrotondata della Gavina, con un becco più massiccio, e la punta meno fine di quella della Gavina. Questo da alla Gavina americana un’espressione più aggressiva della Gavina, che ricorda spesso quella del Gabbiano reale nordico (L. argentatus). E’ pero importante ricordarsi che nei gabbiani le femmine sono più piccole dei maschi, e che quindi una femmina di Gavina americana può spesso avere un becco più fine del solito, ed una testa più arrotondata, e per questo sembrare un po’ più simile ad una Gavina. C’è da dire però che su decine di migliaia di Gavine americane che ho osservato negli USA, anche quelle di struttura più "delicata" sono sempre almeno leggermente più massicce, e con un becco più grosso (la forma della testa invece appare più variabile) di una Gavina tipica. Con esperienza, si può anche notare che in volo le ali della Gavina americana appaiono più appuntite, meno arrotondate di quelle della Gavina.

 Piumaggi

        La Gavina americana e la Gavina raggiungono entrambe la maturità al loro terzo anno di vita. In questo articolo non tratterò il piumaggio giovanile, dato che non è mai stata segnalata una Gavina americana giovane in Europa, e che la muta delle scapolari e mantello che la porta il piumaggio primo inverno è già completa verso settembre. In ogni caso, i criteri di identificazione per il piumaggio giovanile di queste due specie sono gli stessi che per i "primo inverno".

 Primo inverno

        Queste due specie sono molto simili in questo piumaggio, e fra le migliori caratteristiche per distinguerli ci sono le già citate differenze strutturali. Vi sono in ogni caso anche parecchie differenze di piumaggio:

        Mantello e scapolari: nella Gavina americana questi sono di un grigio nettamente più chiaro che nella Gavina. Mentre il mantello e le scapolari di quest’ultima sono nettamente più scuri di quelli di un Gabbiano comune (L. ridibundus), nella Gavina americana queste piume sono molto simili come tonalità del grigio a quelle di un Gabbiano comune. Nella Gavina americana spesso alcune scapolari hanno degli evidenti bordi marroni, ma anche la Gavina può mantenere alcune scapolari marroni da giovane anche in inverno.

        Terziarie: in tutte e due le specie sono marrone scuro con bordi bianchi, ma nella Gavina americana questi bordi bianchi sono più sottili, mentre nella Gavina sono più grossi e possono formare una mezzaluna piuttosto evidente sulla punta delle terziarie. Le punte bianche delle terziarie sono però fra le parti del piumaggio dei gabbiani più soggette ad abrasione, perciò bisogna essere attenti nell’usare questo carattere più tardi nell’inverno.

Gavina americana
Gavina americana 1st winter: un individuo tipico per questo piumaggio. Notare la struttura, la base del becco color rosa carne (quasi come quella di un 1st winter di Gabbiano glauco), le terziare con bordi bianchi ridotti, ed il disegno delle copritrici mediane.
Washington DC, USA, 02/01/1998 [foto O. Janni]

Gavina americana
Gavina americana 1st winter: questa foto mostra come l'apparenza della Gavina americana può variare a secondo dell'abrasione del piumaggio. A confronto con la foto sopra, quest'individuo ha molto meno contrasto sull'ala, dato che le copritrici sono molto più abrase, ed è quasi impossibile vedere bene il disegno delle copritrici mediane.
Washington DC, USA, 07/02/1998 [foto O. Janni]

Gavina
Gavina 1st winter: notare soprattuto la struttura e gli evidenti bordi chiari alle terziarie.
[foto E. Vigo]

Gavina
Gavina juvenile/first winter in muta verso il piumaggio first-winter, con ancora molte scapolari da juvenile (marroni con i bordi bianchi).
[foto R. Garavaglia]

        Copritrici mediane: Il disegno delle copritrici mediane è diverso fra le due specie, e questa differenza è diagnostica. Entrambe hanno il centro marrone con bordi bianchi, ma nella Gavina il centro marrone è a forma di U, mentre nella Gavina americana il centro marrone è più appuntito, un po’ come la punta di una freccia. Pur essendo diagnostico, questo carattere è difficile da usare sul campo: innanzitutto richiede osservazioni ravvicinate con un buon cannocchiale, ed inoltre, a causa dell’abrasione del piumaggio le differenze tra le due specie diventano molto meno appariscenti già a partire da fine dicembre/gennaio.

        Copritrici maggiori: Le grandi copritrici della Gavina americana sono di un grigio più chiaro di quello della Gavina, e contrastano di più con il resto dell'ala.

        Testa e parti inferiori: Tutte e due le specie hanno queste parti bianche con evidenti screziature scure su testa, collo, e fianchi. Queste screziature e macchiette tendono ad essere più estese nella Gavina americana, ma questo carattere è variabile.

        Parti nude: Entrambe le specie hanno un becco color carne con punta nera, ma nella Gavina americana questo colore tende più al rosa, mentre nella Gavina tende più al grigiastro.

        In volo: Almeno nel piumaggio primo inverno, le differenze fra queste due specie sono probabilmente più evidenti in volo che non al riposo. Le caratteristiche principali si notano sulle ali e sulla coda. Entrambe le specie, sull'ala aperta, hanno le primarie interne più chiare di quelle esterne, ed entrambe hanno le copritrici maggiori grigie che contrastano con le secondarie nerastre e le copritrici mediane marroni. Nella Gavina americana però il contrasto è molto più evidente, perché ha sia le grandi copritrici che le primarie interne di un grigio più chiaro. Nella Gavina l'ala appare molto più uniforme, e questa è una differenza che sul campo si nota abbastanza facilmente. Il disegno della coda è anche molto importante. La Gavina ha in generale una coda bianca immacolata con una netta, grossa, e ben definita banda sub-terminale nera, il vessillo esterno delle timoniere esterne bianco e le copritrici del sopracoda bianche con pochissime marcature nerastre. Nella Gavina americana la banda sub-terminale è molto più variabile, ma in generale è molto meno ben definita, più estesa, senza demarcazione netta tra il nero ed il bianco, il vessillo esterno delle timoniere laterali mostra spesso delle screziature nere e le copritrici del sopracoda sono solitamente molto più marcate di nero di quelle di una Gavina tipica. Il disegno della coda della Gavina americana è comunque molto variabile, e nei casi più estremi (uno ogni diverse migliaia) può essere virtualmente identico a quello di una Gavina come nel caso dell'individuo nella foto del titolo di questo articolo. Anche la Gavina mostra variabilità in questo carattere, che quindi non è al 100% attendibile, ma per individuare rapidamente un individuo "diverso" da studiare più attentamente penso che il disegno della coda sia uno dei caratteri più utili e che più saltano agli occhi.

 Prima estate

        Il piumaggio di prima estate è simile a quello di primo inverno, ma con la testa e le parti inferiori senza screziature scure e le ali molto più abrase e quindi meno contrastate. Nella Gavina americana in particolare le copritrici maggiori, quando sono molto abrase, possono sembrare quasi bianche, mentre le copritrici mediane e le secondarie diventano color caffelatte. I migliori caratteri identificativi rimangono la struttura, il colore di scapolari e mantello, e un po’ di meno il disegno della coda.

 Secondo inverno/estate

        Nel loro secondo anno, tutte e due le Gavine hanno un piumaggio più simile a quello degli adulti che ai primo anno. I secondo anno si distinguono dagli adulti dagli specchi bianchi sulle primarie più ristretti (spesso assenti nella Gavina americana), dalla presenza di molti copritrici primarie ancora scure, e dalla presenza in molti casi di tracce della banda sub-terminale nera sulla coda. La Gavina americana generalmente acquisisce la sua iride chiara nel secondo anno, ma è facile trovare esemplari di questa età con le iridi ancora scure. In questa età le differenze principali fra le due specie sono quelle strutturali, il grigio più chiaro del mantello della Gavina americana, e l'iride chiara di molte Gavine americane.

        Un problema potenziale è quello delle Gavine al secondo anno, che con gli specchi sulle primarie e la mezzaluna sulle terziarie entrambi più ridotti, possono far pensare ad un adulto di Gavina americana. Una Gavina al secondo anno avrebbe comunque alcune copritrici delle primarie scure, l'iride scura e il mantello grigio più scuro che la distinguono dalla Gavina americana adulta.

Gavina americana
Gavina americana 2nd winter: in questo piumaggio è simile all'adulto, ma si notano la quasi totale assenza di bianco nelle primarie, la traccia di una banda nera sulla coda, e l'iride ancora scura.
New Jersey, USA, 28/09/1991 [foto O. Janni]

Gavina americana
Gavina americana 2nd winter in volo: simile all'adulto, questo individuo ha ancora una banda subterminale quasi completa sulla coda. Da notare anche il nero sulle primarie più esteso che negli adulti, e le grandi copritrici esterne ancora molto nere.
Washington DC, USA, 02/01/1998 [foto O. Janni]

 Adulti

        Le differenze strutturali rimangono sempre molto importanti, ma per quanto riguarda il piumaggio e le parti nude i caratteri identificativi sono diversi da quelli degli immaturi.

        Piumaggio: Il colore del mantello e delle ali è ancora più importante negli adulti che nei primi inverno, dato che tutte le ali (e non solo le scapolari) diventano grigie. Il colore grigio più chiaro della Gavina americana è quindi molto più evidente, ed una Gavina americana in un gruppo di Gavine dovrebbe subito saltare agli occhi in quanto più chiara. Chi guarda molto i gabbiani sa bene però quanto le condizioni di luce e le posizioni stesse che i gabbiani assumono possono influire sulle nostre percezioni delle tonalità di grigio, per cui è bene essere attenti nel valutare correttamente queste tonalità ed inoltre esistono Gavine col mantello un po’ più chiaro del solito. Un'altra differenza importante tra le due specie (che sul campo si vede molto bene) è il disegno delle terziarie. Nella Gavina le punte bianche di queste penne sono più larghe, e formano un'evidente mezzaluna sull’ala piegata. Dato che il grigio della Gavina è relativamente scuro, il contrasto con il bianco è molto evidente e questa mezzaluna spicca subito all'occhio. Nella Gavina americana invece le punte bianche delle terziarie sono più ristrette (questo carattere è leggermente variabile, alcuni esemplari hanno pochissimo bianco nelle terziarie, altri di più ma sempre un po’ meno che nella Gavina) e soprattutto contrastano poco con il grigio più chiaro: a colpo d'occhio una Gavina americana non mostra bianco evidente come nella Gavina. Le differenze stagionali nel piumaggio adulto sono ristrette. In estate tutte e due le specie hanno la testa bianca (nella Gavina americana molti esemplari hanno già la testa bianca a fine febbraio), mentre in inverno hanno la testa e nuca striate di marroncino.

Gavina di Chioggia
Durante il "soggiorno italiano" non si è avuta la possibilità di effettuare foto memorabili dell'individuo adulto di Chioggia. Questa immagine è però significativa e mostra come la Gavina americana (in alto a sinistra) sia più chiara e leggermente più grande della Gavina (gli altri due individui).
Chioggia, 12/02/2001 [foto M. Passarella]

Gavina americana
Gavina americana adulta in abito invernale: notare sopratutto le differenze strutturali con la Gavina, con testa meno rotonda e becco più massiccio. L'iride è chiara.
Washington DC, USA, 07/02/1998 [foto O. Janni]

Gavina
Gavina adulta in abito: da notare il mantello grigio più scuro che una Gavina americana, l'iride scura, gli evidenti bordi bianchi alle terziarie ed il becco che in abito estivo è uniformemente giallo.
[foto R. Garavaglia]

Gavina
Gavina adulta in abito invernale: simile all'abito estivo, ma con la testa striata di scuro, ed un evidente anello nero sul becco.
[foto E. Vigo]

ATTENTI ALL'IRIDE CHIARA!

Non tutte le guide segnalano come anche la Gavina possa avere iride chiara, ricordandoci come sia sempre l’insieme dei particolari e non uno solo a permettere una corretta identificazione. La rara eventualità di Gavina con iride chiara è stata da me osservata almeno due volte, una di queste proprio il giorno seguente dell’osservazione di Chioggia!

m.s.

        Parti nude: Il colore dell'iride è giallo chiaro nella Gavina americana, mentre è scuro nella Gavina. Questo contribuisce alle diverse espressioni che hanno questi due gabbiani: con il suo occhio scuro, testa arrotondata e becco più fino, la Gavina ha un espressione molto più dolce di quella della Gavina americana, le cui iridi chiare contribuiscono a dargli un espressione più aggressiva. Nella Gavina americana il becco giallo ha un evidente anello nero verso la punta in tutte le stagioni, mentre nella Gavina il becco un po’ più verdastro non mostra questo anello in estate (alcuni individui possono però averne una traccia), mentre in inverno è presente in molti individui (ma non tutti), anche se in generale è più stretto di quello della Gavina americana.

        In volo: In volo, la principale differenza fra queste due specie è il disegno delle primarie. Nella Gavina, le macchie bianche (specchi) sulle due primarie più esterne sono maggiormente estesi ed evidenti che nella Gavina americana che a volte mostra un solo specchio, quello sulla primaria più esterna.

Gavina americana
Gavina americana adulta in volo: notare gli specchi bianchi sulle primarie ridotti rispetto a quelli della Gavina.
Laytonsville MD, USA, 02/1991 [foto O. Janni]

Gavina
Gavina adulta in inverno: da notare soprattutto gli specchi bianchi sulle primarie più grandi di quelli di una Gavina americana della stessa età.
Chioggia (VE), 23/12/2000 [foto G. Piras]

 Altre specie

        I Gabbiani reali (L. michahellis) ed i Gabbiani reali nordici (L. argentatus) al secondo inverno possono rassomigliare alla Gavina americana al primo inverno. Ambedue, infatti, sono strutturalmente più grossi e massicci rispetto a una Gavina, un piumaggio superficialmente simili, e spesso un anello nero sul becco. A parte le differenze strutturali e le dimensioni di gran lunga superiori a quelle di una Gavina o di una Gavina americana, queste due specie hanno sempre le copritrici maggiori barrate al secondo inverno, cosa che una Gavina americana al primo inverno non mostra mai.

 Comportamento

        E’ interessante notare che in Nord America, la Gavina americana occupa una nicchia ecologica simile a quella del Gabbiano comune in Europa: è la specie di Gabbiano di gran lunga più numerosa nelle città, nei parchi urbani, e nei piccoli specchi d’acqua cittadini. E’ anche la specie che acquista confidenza con gli uomini più rapidamente (quella che viene a mangiarsi le patatine fritte in mano ai bambini, per intenderci). In Europa in generale le Gavine americane sono state segnalate in zone costiere, ma alcuni esemplari sono diventati estremamente confidenti, ed altri frequentano le zone urbane (un individuo ha svernato a Parigi per parecchi anni). E’ quindi veramente un uccello che potenzialmente potrebbe capitare ovunque.

 Conclusioni

        La Gavina americana è molto simile alla Gavina, ma è generalmente identificabile con facilità in tutti i suoi piumaggi, se vista bene. Le differenze strutturali, soprattutto la forma del becco, sono valide in tutti i piumaggi e rimangono uno dei caratteri principali per l'identificazione. Gli immaturi al primo anno si identificano inoltre per le scapolari ed il mantello grigio più chiaro della Gavina, le grandi copritrici che contrastano di più con il resto del ala, il disegno delle terziarie, il disegno della coda diverso, e dal diverso disegno delle copritrici mediane (se il piumaggio non è abraso e se osservate da vicino). Gli adulti invece hanno l'iride chiara (quasi sempre scura nella Gavina), il mantello più chiaro che contrasta poco con la mezzaluna bianca sulle terziarie, molto più ristretta che nella Gavina, e gli specchi bianchi sulle primarie ridotti rispetto alla Gavina.


Chioggia (VE), 23 dicembre 2000

Solo il 2 gennaio 2000, mentre sul Lago d’Iseo compro le patatine a mio figlio e butto lo sguardo verso l'acqua, esclamo per la prima volta "Gavine!". Da allora per due mesi vedo Gavine ovunque, facendo i censimenti degli svernanti a Verona sull’Adige, trovandone decine su un Laghetto del Frassino inconsuetamente completamente ghiacciato, censendone 140 insieme su un pontile a Bardolino (Lago di Garda veronese) il 26 febbraio, incontrandone 400 alla discarica di Pescantina (VR) due giorni dopo!!! Ed il feeling tra me e le Gavine prosegue anche oggi: nelle vacanze estive 2001 ne ho osservata una estivante in Sardegna!

Perciò quando il gabbianofilo Menotti Passarella annuncia su EBN Italia di avere osservato una Gavina americana adulta nei pressi di Chioggia (Venezia), penso subito "Non posso non andare…". Dopo un frenetico scambio di e-mails, ci troviamo la mattina del 23 dicembre 2000 nei pressi di Chioggia: tour leader ovviamente Menotti; oltre a me (da Verona) arrivano Fausta Lui (da Modena), Giulio Piras (dal padovano) e Franco Trave (dal veneziano).

Dapprima Menotti suggerisce di visitare una zona di smaltimento rifiuti dove l’anno precedente aveva visto la Taccola soemmerringii e talora qualche Mugnaiaccio. Noi ci "accontentiamo" di vedere diversi Gabbiani reali nordici (Larus argentatus) ed un adulto di Zafferano (del Baltico) (Larus fuscus fuscus), oltre a Gabbiani reali (Larus (cachinnans) michahellis), Gabbiani comuni (Larus ridibundus) e qualche Gavina (Larus canus). Passiamo poi davanti al "posto delle Gavine", come lo chiama Menotti, ma la marea non è propizia. Infatti, Gavine non ce ne sono; in compenso osserviamo un Gabbiano corallino (Larus melanocephalus). Proseguiamo verso un enorme discarica dove (molto distanti da noi) svolazzano migliaia di laridi…. Se la Gavina americana fosse lì, chi la scoverà mai! Dopo un po’ di osservazione (c’è anche un Corvo imperiale (Corvus corax)) andiamo a scaldarci ed a rifocillarci, attendendo l’ora giusta per la marea.

La Gavina americana di Chioggia
Un'immagine del "posto delle Gavine" scattata qualche giorno più tardi. Nell'ovale la Gavina americana. [foto M. Passarella]

Torniamo quindi al "posto delle Gavine" e adesso mi rendo conto del perché Menotti lo chiama così! Le Gavine sono centinaia, non so dove ce ne possano essere altrettante insieme in Italia. Sono tutte in attività trofica tra le alghette galleggianti, alcune vicine, altre molto più distanti. Un po’ sorpreso (la mattina non ce n’era una), un po’ depresso (come trovare quella "diversa"?), sono ancora in auto quando sento Menotti chiamarmi e indicare una gavina "strana" che sta assieme ad altre tre. Io faccio appena in tempo a puntare il cannocchiale per osservare un’iride chiara ed un becco massiccio, due dei punti cardine, ma questa s’invola subito, da sola. Il sospetto che fosse quella "giusta" è grande, e quindi grande anche il disappunto per non averla osservata per bene. Hai l’occasione giusta e ti sfugge!

Aspettiamo parecchio tempo. Distanti da noi osserviamo migliaia di Piovanelli pancianera (Calidris alpina). Il serafico Giulio ci fa notare 3 Spatole (Platalea leucorodia) in volo sopra di noi, segnalazione interessante per il Veneto in inverno. E’ inverno, appunto, ed alle 4 del pomeriggio sta ormai facendo scuro e freddo. Menotti è dispiaciuto, come sempre succede in questi casi a chi vuol far vedere qualcosa e non c’è l’occasione, Franco è scettico ("Ma qua in mezzo come la troviamo…"), Fausta un po’ perplessa ("Ma come la riconosco?").

E' ormai da un po’ che io sto osservando una gavina, ho solo una sensazione di diverso, mi sembra più chiara, più tozza, ma è rivolta verso di me proprio d’infilata, testa bassa per alimentarsi, tutte le altre sono disposte a 90 gradi, penso a come la luce a volte giochi brutti scherzi. Aspetto, lei non alza la testa, le altre le passano davanti, ma io insisto a seguirla. Finalmente alza la testa e la posso osservare meglio: l’iride è bianca, il becco massiccio con una bandona nera, "ECCOLA!", avviso.

La "studiamo" a lungo per notare tutti gli altri particolari identificativi, anche se la luce è sempre più flebile: fotografarla, ad esempio, si rivela una cosa impossibile. Peccato poi Menotti non abbia ancora acquistato una macchina digitale da usare col cannocchiale!

Ce ne andiamo quando ormai è proprio buio. L'attesa è stata lunga, ma ben ripagata!

m.s.


Per approfondire

Oltre ai soliti "testi sacri" dell'identificazione (Collins, Beaman & Madge, Macmillan), consiglio fortemente due altri testi ed un video:

  • Tove, M. (1993) "Identification of Ring-billed, Mew, Common, and Kamchakta Gulls" Birding Vol. 25, N. 6 - L’articolo più dettagliato finora scritto sul soggetto.
  • Grant, P.J. (1986) Gulls: a guide to identification T&AD Poyser, UK - Anche se un po’ vecchio, questo libro rimane una vera bibbia per i gabbianofili. L’anno prossimo dovrebbe uscire una nuova guida all’identificazione dei gabbiani di Klaus Malling Olsen e Hans Larsson che sarà sicuramente indispensabile.
  • Vanderpoel, J. (1999) The Small Gulls of North America (Video), Peregrine Video Productions - Questo video di tre ore è incredibilmente dettagliato, e dà molto spazio all’identificazione delle due gavine.
  • Tra i siti web ci sono eccellenti collezioni di foto di queste due specie sui siti:

  • Norwegian Gull Page
  • Martin Reid's Web Site
  • Gull Identification Website di Steve Hampton e Don Desjardin
  • Italian Gulls di Menotti Passarella
  • Ringraziamenti

    Si ringraziano Menotti Passarella e Marcello Grussu.


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