Quaderni di birdwatching Anno III - vol. 6 - novembre 2001

Recensioni
Titolo
di Igor Festari







     QUANDO SI TENTA DI IMMAGINARE il testo ornitologico ‘ideale’ si pensa solitamente ad un tomo assai voluminoso, con un testo infinitamente ricco di nozioni ed arricchito di un gran numero di tavole pittoriche e fotografie a colori.

     La nuova monografia Sylvia Warblers della casa editrice Helm (che tratta, come specificato nel sottotitolo, l’identificazione, la tassonomia e la filogenesi del genere Sylvia) si avvicina ‘paurosamente’ a tale prototipo di manuale.

     Si tratta di un testo eccezionalmente completo, destinato a divenire la vera e propria bibbia per gli amanti di Sterpazzole, Bigie e Magnanine varie; nelle sue 576 pagine, infatti, vengono trattati tutti i possibili aspetti di biologia e riconoscimento delle 22 specie esistenti (o 27 secondo la nuova tassonomia) appartenenti a tale genere.

     L’opera è strutturata in tre parti fondamentali: una parte introduttiva (di 12 pagg.) che illustra gli scopi ed i metodi di studio utilizzati nel testo, una seconda sezione (di 17 pagg.) dedicata alla presentazione del genere Sylvia e, infine, la trattazione vera e propria delle specie considerate (che occupa 501 pagg.!).

     I capitoli dedicati a ciascuna specie sono molto lunghi (da un minimo di 5 pagg., ad un massimo di 36 per la Bigiarella) ed articolati in otto paragrafi: Introduzione, Identificazione sul campo, Vocalizzazioni, Identificazione in mano, Tassonomia, Muta/età/sesso, Biologia e Popolazione .

     Ogni capitolo specifico è ulteriormente impreziosito da una o due tavole iconografiche (splendidamente dipinte da Alan Harris e raffiguranti ogni possibile variazione di piumaggio dovuta all’età, al sesso ed alla distribuzione geografica), da una cartina di distribuzione (che illustra gli areali estivi e quelli invernali per ogni sottospecie) e da una serie di tavole fotografiche di altissimo livello qualitativo (per un totale di 546 fotografie ed un massimo di 37 scatti dedicati alla sola Sterpazzolina!).

     Come se ciò non bastasse, il tutto si conclude, con un’interminabile lista di referenze bibliografiche, una tabella riassuntiva di pesi e misurazioni per ciascun taxon ed un utile indice dei nomi latini (il quale comprende, oltre alle specie, tutte le sottospecie trattate nel testo).

     Dopo averlo ampiamente descritto ed aver preso coscienza dei suoi innumerevoli pregi, diamo ora uno sguardo ai limiti di questo volume. Gli unici difetti che saltano subito agli occhi sono il formato ed il prezzo.

     Per cominciare, possiamo dire che "Sylvia Warblers" misura 24 x 17 x 3,5 cm. e pesa circa 1,5 kg.; tali misure rappresentano il formato classico, anche se sicuramente non comodissimo, delle monografie di "casa" Helm.

     Per quanto riguarda il prezzo, penso che le 60 sterline pattuite dalla casa editrice (circa 180.000 lire italiane, che diventano 200.000 con l’aggiunta delle spese di spedizione) rappresentino una cifra un po’ esagerata; tale costo, però, si spiega se si tiene conto del gran numero di fotografie, tavole e cartine a colori contenute nel volume oltre che della buona qualità di stampa e dell’immensa quantità d’informazioni (quasi tutte inedite) in esso riportate.

     Infine, non mi resta che consigliare di tutto cuore questo libro a tutti gli appassionati di ornitologia e birdwatching, specialmente a coloro che possiedono una vera e propria passione per i passeriformi piccoli e sfuggenti del genere Silvia.


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