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Progetto Life-Natura LIFE99 NAT/IT/006217
"EOLIFE99 - Tutela delle specie vegetali prioritarie delle Isole Eolie"


Le specie del progetto EOLIFE99:

Cytisus aeolicus Guss.

(Famiglia: Leguminosae)

A cura di Angelo Troėa e Salvatore Pasta

 


BINOMIO COMPLETO:
Cytisus aeolicus Guss., Fl. Sicul. Prodr. Suppl. 2: 221. 1834 (cfr. Troìa e Cristofolini, 1998).

SINONIMI:
= Cytisus aeolicus Guss. ex Lindley, in Edward's Bot. Reg., tab. 1902. 1836
= Meiemianthera aeolica
(Guss. ex Lindley) Rafin., Sylva Tellur.: 25. 1838
= Cytisus bartolottae
Tod. et Mandral. in Index Sem. Horti Panorm. 1857: 41. 1858

NOME VOLGARE ITALIANO:
"Citiso alberello", o "Citiso delle Eolie".

NOME VOLGARE SICILIANO:
"Sgurbio/u", "Sgubbio/u".

 

 

AREALE DISTRIBUTIVO:
Isole Eolie (Vulcano, Stromboli, Alicudi).

distribuzione di Cytisus aeolicus


GENERALITA’:
Il citiso delle Eolie è un alberello sempreverde ramosissimo, alto da 2 a 4 (ma anche 8!) m, con fusto ben sviluppato e rami cilindrici striati, flessibili ma robusti; la corteccia del tronco è striata in modo caratteristico. Le foglie, persistenti, sono composte da tre foglioline coriacee provviste di un breve picciolo, ricoperte da una brillante pelosità; l'alberello produce fiori molto numerosi, penduli, fragranti, disposti in fascetti ascellari che formano un'infiorescenza terminale all'apice dei rami; la corolla, di un colore giallo brillante, è lunga il triplo del calice o anche più; in seguito alla fioritura si formano dei legumi compressi, forniti di un rostro brevissimo e incurvo; i semi, lunghi 4-5 mm, sono ovali, rigonfi, color ruggine a maturità.
Fiorisce tra la fine di febbraio e gli inizi di aprile; i frutti (in genere numerosi), maturano nel corso dell'estate. Il legumi maturi si aprono molto tardi o cadono senza aprirsi affatto.



Particolare della infiorescenza  di Cytisus aeolicus (foto A. Troìa)

Particolare della infiorescenza
di Cytisus aeolicus (foto A. Troìa).

 

STORIA DELLE INVESTIGAZIONI FLORISTICHE

  Citata già da Teofrasto (IV-III sec. a. C.) per l'arcipelago eoliano con il nome di "koloitea peri Liparan" (= "Colutea delle isole Lipari"), la specie è stata in seguito segnalata e descritta come nuova per la scienza da Giovanni Gussone nel 1834; egli la osservò in alcune località di Vulcano e Stromboli nel corso della sua visita alle Eolie, effettuata nella primavera del 1828.
Sulla base di materiale raccolto dal barone Piraino di Mandralisca intorno alla metà del XIX secolo, la specie venne segnalata anche per Lipari con il nome di Cytisus bartolottae. A Lipari tuttavia il Citiso delle Eolie probabilmente si è estinto nell'arco degli ultimi decenni. Nell'aprile del 1996 l'alberello è stato trovato ad Alicudi (Pasta, 1997). Le diverse segnalazioni della specie relative all'isola di Salina sono dovute ad una errata identificazione dei popolamenti locali di Cytisus villosus Pourret.

 

CONSIDERAZIONI BIOGEOGRAFICHE

Il Citiso delle Eolie, il cui areale distributivo è limitato ad alcune isole dell'arcipelago, presenta un elevato grado di isolamento in termini filogenetici, come sembrano dimostrare le sostanziali differenze tra questa specie e le altre Genisteae presenti in Europa e nel Bacino del Mediterraneo. Esso va pertanto considerato come un macroendemismo, cioè un endemismo che probabilmente si è differenziato in tempi molto antichi.

 

ECOLOGIA

Il Citiso delle Eolie cresce a quote comprese tra 350 e 500 m s.l.m.. Forse un tempo prediligeva gli aspetti di querceta acidofila a Quercus ilex e/o Quercus virgiliana e gli arbusteti del Genistetum tyrrhenae, formazione endemica a carattere spiccatamente pioniero.
La distribuzione attuale dei popolamenti superstiti di Cytisus aeolicus suggerisce la specializzazione ecologica dell'alberello: le isole che lo ospitano, ovvero Alicudi, Vulcano e Stromboli, sono anche quelle di più recente formazione. È pertanto verosimile che la specie sia pioniera adattata a colonizzare i contesti soggetti ad un intenso e frequente disturbo naturale (frane, incendi di origine vulcanica, ecc.).

 


Habitat di Cytisus aeolicus alle "Schicciole" di Stromboli (foto A. Troia)
Habitat di Cytisus aeolicus
alle "Schicciole" di Stromboli (foto A. Troia).

 

STATO DEI POPOLAMENTI EOLIANI

 Se ancora nel 1977 furono censiti quasi 300 esemplari di Cytisus aeolicus a Vulcano Piano (osservati tutti all'interno di vigneti) (Ferlazzo, 1977), oggi la specie appare in forte regressione. Sull'isola se ne contano pochissimi esemplari in habitat semirupestri, mentre è discretamente comune (circa 150 adulti e subadulti) ai margini dei seminativi e nei giardini di località Il Piano e Il Cardo, dove viene diffusa dagli agricoltori locali come pianta ornamentale.
Stromboli ospita il contingente più cospicuo, con circa 500 esemplari maturi dislocati in più popolazioni. La più importante ricade all'interno del vallone di Forgia Vecchia e lungo i costoni rocciosi delle Schicciole, che lo delimitano superiormente. Nell'adiacente valle cieca di Portedduzza vi sono altri 100 individui circa. Infine, sui declivi sabbiosi soprastanti, lungo il cammino che dal Semaforo di S. Vincenzo conduce sino a Rina Grande, passando tra il Serro del Liscione e Contrada Mandre, si riscontrano piccoli nuclei molto discontinui, con qualche annoso esemplare, per un totale di circa 10-20 individui adulti.
Il popolamento di Alicudi appare molto ridotto (circa 30 individui), così come la sua capacità di rinnovazione per via riproduttiva. Un tempo l'alberello doveva esservi ben più diffuso, come sembra testimoniare la ricorrenza del toponimo "Sgurbio" nella cartografia realizzata sull'isola dall'Arciduca d'Austria sul finire del XIX secolo.

 

PRINCIPALI MINACCE PER I POPOLAMENTI EOLIANI

La specie appare in via di estinzione per motivi naturali, come: 1) l'elevata omogeneità genetica (e quindi ecologica) degli individui superstiti (cfr. Conte et al., 1998); 2) il basso numero di esemplari maturi dislocati nelle varie popolazioni, distribuite su un areale "effettivo" inferiore ai 5 Km2; 3) la scarsa capacità di risposta che la specie sembra mostrare ai pesanti fattori di disturbo antropico come il taglio, l'incendio e il pascolo; 4) la bassa capacità di rinnovazione vegetativa e la scarsa germinabilità e vitalità delle plantule in ambiente naturale.
Il naturale processo di rarefazione è stato accelerato dalla pesante trasformazione del territorio, con la scomparsa delle formazioni primarie e degli aspetti di macchia secondaria. Ciò spiega probabilmente perché gran parte dei popolamenti naturali superstiti si trovano confinati in habitat semirupestri.

 

Esemplari di Cytisus aeolicus ai margini dei coltivi di contrada Piano a Vulcano (foto A. Troia)

Esemplari di Cytisus aeolicus ai margini dei coltivi di contrada Piano a Vulcano (foto A. Troia).

Habitat di Cytisus aeolicus in contrada "Angona" ad Alicudi (foto A. Troia)
Habitat di Cytisus aeolicus in contrada "Angona" ad Alicudi (foto A. Troia).


CONSERVAZIONE

La specie va considerata "CR" (: critically endangered = gravemente minacciata). Essa figura in Appendice alla Convenzione di Washington, come specie di interesse prioritario nell'Appendice II della Direttiva 43/92/CEE "Fauna, Flora e Habitat" e sulla Lista Rossa redatta da Conti et al. (1997).
I tre popolamenti noti (Vulcano, Stromboli e Alicudi) ricadono all'interno di Siti di Importanza Comunitaria ("SIC"), nonché di Riserve Naturali Regionali: ciò dovrebbe costituire una garanzia per una loro ottimale conservazione nel medio-lungo termine.


BIBLIOGRAFIA

- CONTE L., TROÌA A., CRISTOFOLINI G. (1998) - Genetic diversity in Cytisus aeolicus Guss. (Leguminosae), a rare endemite of the Italian flora - Plant Biosystems 132 (3): 239-249.
- CONTI F., MANZI A., PEDROTTI F. (1997) - Liste Rosse Regionali delle Piante d'Italia. Centro Interdipartimentale Audiovisivi e Stampa, Univ. di Camerino.
- FERLAZZO L. (1977) - Una rarità autentica nel patrimonio floristico eoliano. Il Cytisus aeolicus - L'Arcipelago 3 (2): 77; 3 (3): 10.
- GUSSONE G. (1834) - Supplementum ad Florae Siculae Prodromum, quod et specimen florae insularum Siciliae ulteriori adjacentium. Fasciculus secundus. Neapoli, ex Regia Typographia.
- PASTA S. (1997) - Analisi fitogeografica della flora delle isole minori circumsiciliane. Tesi di Dottorato, Univ. Firenze, 2 voll., ined.
- TROIA A. (1997) - Isolamento e differenziazione: studio della diversità genetica in popolamenti isolati di Cytisus villosus Pourr. e dell'endemico C. aeolicus Guss. (Fabaceae, Genisteae). Tesi di Dottorato, Univ. di Bologna e Firenze, ined.
- TROIA A., CRISTOFOLINI G. (1998) - La corretta citazione del nome "Cytisus aeolicus" (Fabaceae), e sua tipificazione - Informatore Botanico Italiano, 30 (1-3): 5-6.


N.B.: E' severamente vietato raccogliere o danneggiare piante (o parti di esse) di Cytisus aeolicus


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Per citare questa pagina: Troia A.,
Pasta S (2002) Le specie del progetto Eolife99: Cytisus aeolicus Guss. - Progetto Life-Natura
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aggiornamento: 30-12-2002