BINOMIO COMPLETO:
Ophrys lunulata Parl., Giorn. Sci. Lett. Arti Sic. 62: 4,
tav. 2, figg. 3-4. 1838
SINONIMI:
= Arachnites lunulata (Parl.) Tod., Orch. Sic.: 77, tab.
1, f. 3-4. 1842
= Ophrys sphegodes Miller ssp. lunulata (Parl.) Sundermann,
Eur. Medit. Orchid. ed. 3: 39. 1980
NOME VOLGARE ITALIANO:
"Ofride lunulata"
AREALE DISTRIBUTIVO:
Sicilia.
Fiore
di Ophrys lunulata Parl. (foto di B. Petriglia).
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GENERALITA:
Erba perenne eretta, alta 10-15(40) cm, provvista di una gemma radiicale
doppia, ovale o subrotonda. Possiede delle foglie intere, striate
e lisce, di color verde chiaro; i fiori inodori, (4)6-10, sono piuttosto
grandi, e appaiono disposti in una spiga terminale; i tepali esterni,
ottusi, concavi, biancastri, roseo-bianchi, rossastri o rosei, sono
caratterizzati da una linea mediana verde, con i bordi ricurvi; i
tepali interni sono rosei o bianchi, di poco più brevi degli
esterni, piatti, un po' acuti, anch'essi lineati di verde nel mezzo;
il labello, obovato e pendente, è lungo 10-14 mm e largo 13-18
mm, appare molto convesso in senso longitudinale, il più delle
volte trilobato coi lobi laterali minimi, da bruno rossastro chiaro
a bruno nerastro scuro, vellutato al centro, fornito di una pelosità
marginale lunga e densa, aranciata, e d'un margine glabro giallastro-chiaro
coi bordi rivolti in giù, fornito di una piccola appendice
acuta, giallo-verdastra, pendula o eretta; la macula centrale, alquanto
ridotta, è glabra, da grigio-bluastra a rossastra, lucida e
brillante, quasi sempre lunulata (cioè a forma di ferro di
cavallo), con le corna rivolte in avanti; il ginostemio, la parte
cioè in cui sono sistemati gli organi sessuali, è brevemente
rostrato e verdastro; la cavità stimmatica, relativamente piccola,
stretta, è bordata da due pseudo-occhi di dimensioni ragguardevoli,
neri, lucenti.
Fiorisce tra la fine di marzo e l'inizio di maggio, quando viene impollinata
dal piccolo imenottero Osmia kohlii Ducke, e fruttifica successivamente;
la sua disseminazione è anemocora, cioè veicolata dal
vento, che trasporta a lunghe distanze i semi di dimensioni microscopiche.
Dà luogo ad un elevato numero di ibridi naturali.
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STORIA DELLE INVESTIGAZIONI FLORISTICHE
Descritta come nuova per la scienza dal botanico palermitano
Filippo Parlatore nel 1838 su materiale proveniente dai Monti di
Palermo, l'ofride lunulata è presente in tutte le province
della Sicilia. Alle Isole Eolie essa è stata segnalata da
Zodda (vedi oltre).
La specie è stata più volte citata per l'Attica, l'arcipelago
Toscano (Elba e Giglio), per la Calabria (Pollino) e per Malta e
Gozo. Queste segnalazioni non sono state tuttavia confermate nel
recente passato.
CONSIDERAZIONI BIOGEOGRAFICHE
L'ofride lunulata è una delle poche orchidee endemiche della
Sicilia. In tutti i suoi popolamenti essa si mostra davvero poco
variabile ed alquanto isolata e singolare sotto un profilo morfologico.
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ECOLOGIA
Non esistono studi specifici sull'ecologia del taxon; tuttavia,
l'orchidea sembra prediligere substrati per lo più alcalini
e, come le altre Ophrys, ama gli ambienti aperti e alquanto
luminosi della macchia rada (Erico-Quercion ilicis), della
gariga (Cisto-Ericion) e delle praterie xeriche dominate
da graminacee cespitose perenni (Thero-Brachypodietea). Queste
tipologie vegetazionali spesso garantiscono condizioni microclimatiche
favorevoli per la vita dello strato erbaceo; proprio a proposito
di Salina, Lojacono-Pojero (1878) diceva: "Gli ericeti, le
Ginestre, formavano ... boschetti fra i quali in un terreno pieno
di umidità vedevasi pullulare, fra le ombre che formavano
le folte boscaglie, una quantità di erbe...".
In Sicilia Ophrys lunulata non disdegna ambienti parzialmente
ombreggiati e freschi, come le schiarite dei boschi sino a 1.000
m s.l.m.: è in questo tipo di habitat che la specie è
stata ripetutamente ricercata a Salina, a Panarea e sulle altre
isole dell'arcipelago.
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STATO DEI POPOLAMENTI EOLIANI
L'ofride lunulata è stata segnalata da Zodda (1904
e 1908), per Panarea (senza indicazione di località) e Salina
(bosco di Malfa, due soli esemplari nel marzo 1902!). L'interesse
dei popolamenti eoliani (qualora essi vengano ritrovati) sta nel
fatto che essi sono gli unici presenti sulle isole minori circumsiciliane,
ad una distanza di circa 75 Km dal popolamento più vicino,
localizzato nei dintorni di Messina.
PRINCIPALI MINACCE PER LA SPECIE
A livello generale la specie non appare minacciata d'estinzione:
pur essendo endemica, essa è infatti diffusa su tutto il
territorio regionale, in ambienti caratterizzati da intenso disturbo
antropico. I maggiori rischi di compromissione dei popolamenti sono
connessi con la manomissione degli habitat e la conseguente trasformazione
delle suddette tipologie vegetazionali: vanno qui inclusi gli scriteriati
interventi di riforestazione, la frequenza degli incendi dolosi
(il cui ritmo si è via via intensificato sulle isole dell'arcipelago
nel corso degli ultimi anni), il sovrappascolo (di bovini, ovini
e conigli), la raccolta indiscriminata.
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CONSERVAZIONE
Classificata come "V" (vulnerabile) sulla
Lista Rossa redatta da Conti et al. (1997), secondo le più
recenti proposte classificative dell'I.U.C.N., ricade nella categoria
"EN" (: endangered = minacciata).
Il taxon figura nell'Appendice I della Convenzione di Washington,
come specie di interesse prioritario nell'Appendice II della Direttiva
43/92/CEE "Flora, Fauna e Habitat". Inoltre, nel 1995
la CITES ha incluso tutte le Orchidaceae europee nella sua Appendice
I.
I due popolamenti eoliani "storici" (Salina e Panarea),
sempre che vengano confermati, ricadrebbero probabilmente all'interno
di Siti di Importanza Comunitaria ("SIC"), nonché
di Riserve Naturali Regionali: ciò dovrebbe costituire una
garanzia per una loro ottimale conservazione nel medio-lungo termine.
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BIBLIOGRAFIA
- CONTI F., MANZI A., PEDROTTI F. (1997) - Liste
Rosse Regionali delle Piante d'Italia. Centro Interdipartimentale
Audiovisivi e Stampa, Univ. di Camerino.
- LOJACONO-POJERO M. (1878) - Le Isole Eolie e la loro vegetazione,
con enumerazione delle piante spontanee vascolari. Stamperia di
Giovanni Lorsnaider, Palermo.
- RAIMONDO F.M., FICI S., GIANGUZZI L., LENTINI F., MAZZOLA P.,
MICELI G., NOT R., OTTONELLO D., ROMANO S., SCHICCHI R. (1986) -
Ophrys lunulata Parl.: 74-75. Atlante iconografico delle
piante endemiche o rare della riserva naturale orientata dello Zingaro
(Sicilia). STASS, Palermo.
- ZODDA G. (1904) - Una gita alle isole Eolie. Atti R. Accad. Pelor.
19 (1): 73-108.
- ZODDA G. (1908) - Entità nuove o importanti della flora
sicula. Rend. Mem. Accad. Sci. Lett. Zelanti, Acireale, s. 3, 5
(232-234)(1905-06): 99-162.
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