DISTURBI  TIPICI  IN  GRAVIDANZA

 

Una gravidanza normale può accompagnarsi ad alcuni disturbi che generalmente non devono destare preoccupazione. Verso molti di questi disturbi sarà possibile agire con una terapia sintomatica.

Nausea e vomito

Circa la metà di tutte le donne in gravidanza sperimentano, con intensità variabile, questi sintomi che sono legati alla situazione ormonale gravidica e, in particolare, agli alti livelli di gonadotropina corionica (HCG), l'ormone prodotto dalla placenta che abbiamo già considerato in un'altra pagina di questo sito poiché è lo stesso ormone che consente la diagnosi di gravidanza. 

Una corretta informazione, la rassicurazione riguardante la benignità di questi disturbi e alcuni semplici consigli su come attenuare questi sintomi sono spesso misure sufficienti a risolvere il quadro clinico.

Per limitare l'entità di questi sintomi è utile aumentare il numero dei pasti riducendo la quantità di cibo per ciascun pasto. Occorre preferire cibi secchi, non grassi, non particolarmente odorosi o speziati. Limitare il bere durante gli spuntini e bere invece acqua tra un pasto e l'altro per limitare la disidratazione e l'acidosi (bere a sufficienza in caso di vomito per ripristinare i fluidi corporei!).

Si tratta di disturbi presenti generalmente nel primo trimestre della gravidanza; successivamente tendono ad autolimitarsi.

Solo in pochi casi (1/1000 circa) si rendono necessari l'assunzione di antiemetici e/o un ricovero ospedaliero, quando il vomito sia incoercibile e occorra correggere drasticamente la disidratazione, l'equilibrio elettrolitico e l'ipovitaminosi.

Acidità gastrica (pirosi gastrica)

E' presente in circa il 10% delle donne in gravidanza e dipende da un rigurgito gastro-esofageo, cioè una piccola quota di succhi gastrici riesce a "risalire" sopra lo stomaco, nell'esofago, la cui mucosa viene così irritata causando dolore bruciante. Nel terzo trimestre di gravidanza questo disturbo può essere peggiorato dal dislocamento dello stomaco provocato dall'ingrossamento dell'utero. Anche la stazione supina, cioè lo star sdraiate, può peggiorare il sintomo.

Come rimedi possono essere utilizzati i cambiamenti di posizione che soggettivamente migliorino il dolore e il bere del tè caldo. In casi più disturbanti il medico curante potrà prescrivere sostanze ad azione antiacida.

Salivazione abbondante

E' un disturbo banale delle prime fasi della gravidanza che si risolve spontaneamente senza creare particolari fastidi.

Stipsi

L'andare di corpo può subire un rallentamento durante la gravidanza, probabilmente a causa degli effetti ormonali del progesterone e a causa della dislocazione dell'intestino determinata dall'aumento di volume dell'utero.

E' importante che la gestante assuma sufficienti quantità di acqua e di fibre alimentari durante la giornata. Se non vi sono controindicazioni (ad esempio ipercontrattilità uterina con minaccia di parto prematuro), anche l'esercizio fisico moderato può contribuire a migliorare la stitichezza. L'uso di blandi lassativi naturali potrà essere utile in casi più impegnati.

Mal di schiena

Quasi tutte le donne in gravidanza sperimentano vari gradi di dolore lombare, che dipende solitamente da affaticamento, spasmo muscolare e dal maggior rilassamento legamentoso causato dagli ormoni steroidei presenti in questo periodo.

Il miglioramento del mal di schiena può essere raggiunto attraverso l'impiego di posture adeguate del corpo nei vari momenti della giornata: in generale la gestante deve vincere il peso uterino che tende a portarla in avanti, cercando di raddrizzare la schiena a livello lombare (tenendo dentro la pancia e ruotando le natiche verso il basso). Se i disturbi lo richiedono potrà essere previsto un programma di ginnastica medica.

Perdite vaginali

Durante la gravidanza gli estrogeni esercitano una maggiore stimolazione delle secrezioni del collo dell'utero e della vagina, causando più abbondante muco, leucorrea (perdite biancastre) o idrorrea (perdite acquose trasparenti) che a volte è così abbondante e repentina da simulare una rottura del sacco amniotico ("rottura delle acque")!

Si tratta solitamente di perdite non clinicamente rilevanti. La leucorrea deve far sospettare una vera e propria infezione vaginale solo quando sia persistentemente abbondante e si accompagni ad insistente prurito.

Ipotensione e svenimenti

Soprattutto all'inizio della gravidanza l'instabilità vasomotoria determinata dal rilassamento della muscolatura dei vasi sanguigni indotta dal progesterone causa abbassamento della pressione arteriosa con possibilità, in alcuni casi, di svenimento.

Il consumare tanti piccoli spuntini, come già visto a proposito della nausea, può migliorare le sensazioni di mancamento. Il medico curante potrà a volte consigliare l'uso dei "sali", del tè e del caffè.

Vene varicose, emorroidi

Lo stesso meccanismo ormonale di rilassamento delle pareti dei vasi sanguigni può portare alla formazione di varici venose nelle gambe e sulle grandi labbra vulvari, nonché alla formazione di emorroidi.

Per contrastare questi problemi si potrà ricorrere all'elevazione delle gambe, a passeggiate per sfruttare l'azione dei muscoli delle gambe intorno alle vene varicose, all'uso di calze elastiche, all'uso di preparazioni antiemorroidarie. In tutti i casi sarà opportuno controllare fin dall'inizio della gravidanza il peso corporeo, cercando di evitare un aumento eccessivo di peso nel corso dei nove mesi. Un eccesso di peso corporeo conduce ad un cattivo "ritorno venoso" con maggior ristagno di sangue nella parte inferiore della persona.

Gonfiore (edema) delle caviglie

Si sviluppa in circa i due terzi delle gravide nel terzo trimestre. Quando l'edema non è eccessivo ed è limitato alle caviglie è solitamente fisiologico, dovuto a ritenzione di liquidi e all'aumento del ristagno venoso spiegato al punto precedente. Un edema più generalizzato a tutto il corpo deve essere approfondito con la misurazione della pressione arteriosa e prove di funzionalità renale, poiché potrebbe essere la spia di una gestosi (preeclampsia, ipertensione indotta dalla gravidanza).

Il trattamento dei casi fisiologici potrà essere costituito dall'elevazione delle gambe ed eventualmente dall'uso di calze elastiche e dalla restrizione dietetica del sale (sodio). L'uso dei diuretici in gravidanza è sconsigliato.

Crampi muscolari

Possono presentarsi soprattutto dopo essersi coricate. Probabilmente sono dovuti ad affaticamento, riduzione della circolazione e ad un relativo eccesso di fosfati rispetto al calcio. Capitano in particolare al polpaccio e il trattamento sintomatico consiste nella flessione del piede sulla gamba, con lieve massaggio e applicazione di calore.

Dolori addominali

In gravidanza l'aumento di volume dell'utero può generare senso di peso. E' utile il coricarsi sul fianco (preferibilmente il sinistro) frequentemente per alleviare questo fastidio.

L'aumento di volume dell'utero è pure causa di tensioni sui legamenti di questo organo che procurano dolori saltuari e poco intensi che non devono destare alcuna preoccupazione.

Si consiglia di approfondire unicamente un dolore di tipo acuto e persistente.

 




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