FIBROMI  UTERINI


L'ecografia ginecologica è un'ecografia della pelvi femminile.
Pertanto quando la si chiama ecografia pelvica, occorre tenere presente che questo termine più ampio è utilizzabile anche per l'ecografia della pelvi maschile.
Le due tecniche a disposizione dell'ecografista per indagare la pelvi femminile sono mediante l'impiego di una sonda convessa sovrapubica (transaddominale) e mediante l'impiego di una sonda a matita transvaginale.
Attualmente, tutte le volte che non vi sia la controindicazione dell'imene intatta, l'ecografia pelvica andrebbe eseguita impiegando la sonda vaginale in prima battuta. Il maggiore ingrandimento e risoluzione delle immagini dell'utero e delle ovaie ottenibili con la sonda vaginale rendono questo esame "a regola d'arte". L'ecografia sovrapubica (transaddominale), al contrario, consente una definizione degli organi pelvici di qualità più scadente e inoltre, a differenza della via transvaginale, richiede la preparazione vescicale trattenendo l'urina, cosa molte volte fastidiosa.
L'ecografia sovrapubica andrebbe riservata esclusivamente quale completamento di un'ecografia transvaginale in casi particolari, come ad esempio in presenza di un utero voluminoso le cui dimensioni escano dal campo d'azione esplorato dalla sonda vaginale.


Obiettivi dell'ecografia pelvica

Le foto presentate in questa pagina sono state ottenute mediante l'impiego della sonda vaginale.

Utero

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In questa foto si osserva l'utero (tra le freccine) con la sua tipica forma "a pera".
Il collo dell'utero è la porzione più ristretta a sinistra della foto, mentre il corpo uterino è la porzione più slargata al centro e a destra. Il corpo uterino termina superiormente con quello che è denominato fondo dell'utero.
Il corpo uterino è costituito prevalentemente da tessuto muscolare (miometrio).
Al centro del viscere si osserva una componente più chiara che è determinata da un tessuto diverso, non di tipo muscolare, ma epiteliale. Essa corrisponde alla mucosa uterina o endometrio, che è sottoposta alla stimolazione ormonale ovarica e cresce, nel corso del mese, assumendo ciclicamente diverso spessore e diverso aspetto, fino ad assottigliarsi con le perdite della mestruazione.
Durante la prima metà del ciclo mestruale l'endometrio assume un aspetto trilaminare (vedi foto sotto).

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Durante la seconda metà del ciclo mestruale (dopo l'ovulazione) l'endometrio assume un aspetto più diffusamente ecogenico (chiaro), come si osserva nella foto sotto.

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Durante la mestruazione esso si assottiglia perché l'epitelio che lo costituisce si sfalda.
Nella donna dopo la menopausa la mucosa è sempre sottile in quanto non è più sottoposta agli stimoli ormonali ciclici.
Similmente, l'endometrio appare sottile in corso di utilizzo di estroprogestinici (pillola contraccettiva) a causa del particolare rapporto paritario tra estrogeno e progestinico contenuti in ogni singola pillola quotidiana (vedi foto sotto).

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In sede cervicale (collo dell'utero) è possibile (soprattutto nelle donne che hanno partorito) osservare delle cisti (contenuto liquido, quindi nere in ecografia) dette di Naboth che non hanno significato patologico ma rappresentano semplicemente delle dilatazioni di ghiandole cervicali. Curiosamente esse possono raggiungere anche dimensioni ragguardevoli in proporzione al volume del collo uterino (foto sotto).

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Il miometrio (porzione muscolare del corpo uterino), ben omogeneo nella donna giovane, tende ad andare incontro, dopo la quarantina, ad un certo grado di fibrosi (sclerosi) ed assume ecograficamente un'ecostruttura diffusamente disomogenea, portando con sè anche un aumento dimensionale dell'utero in toto (
utero fibromatoso o sclero-ipertrofico).
E' spesso il tipo di utero che si riscontra nelle pazienti che riferiscono, in questa fascia d'età, un aumento della quantità di materiale mestruale perso mensilmente.
In circa il 25-30% di tutte le donne si repertano invece delle fibrosi distrettuali (isolate o nell'ambito di una fibromatosi diffusa) che sono i
fibromi (o miomi) uterini. Questi possono assumere numero e dimensioni variabili da caso a caso.

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Nella foto sopra si osserva un mioma uterino, indicato dai segmenti con cursore D1 e D2: come si può vedere esso appare come una masserella tondeggiante "in aggiunta" all'immagine tipica dell'utero (segnato con le freccine perimetrali e con l'endometrio D3). All'interno del mioma si possono osservare degli spot rifrangenti (bianchi) che corrispondono ad aree di calcificazione.

Un altro esempio di mioma uterino è illustrato nella foto seguente:

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Da notare la diversa gradazione di grigio (ecogenicità) del mioma rispetto al restante miometrio uterino.

Tube (o salpingi)


Le tube normali non risultano ecograficamente visibili.
La visualizzazione di porzioni tubariche avviene solamente in corso di processi patologici che portano ad una loro dilatazione (infiammazioni di una certa entità, gravidanza extrauterina tubarica).

Ovaie

Hanno una tipica forma a mandorla.
Nella donna in età fertile sono caratterizzate dai follicoli, che ecograficamente si evidenziano come piccole lacune scure, uno dei quali ogni mese va incontro all'ovulazione (vedi foto sotto).

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Un ovaio normale con una componente follicolare più numerosa è mostrato nella foto seguente:

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Un ovaio con dimensioni aumentate e con componente follicolare ancora più marcata, può rivelare una micropolicistosi ovarica, che è fisiologica e tipica della ragazza giovane, mentre in altri casi rappresenta una disfunzione ormonale a relativa prevalenza androgenica.

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Come si può osservare nella foto sopra i follicoli sono numerosissimi e disposti anche "a corona di rosario" alla periferia di un ovaio che ha dimensioni aumentate e foggia allungata.

 

Dopo l'ovulazione il follicolo che ha ovulato si trasforma in una struttura tondeggiante, con intorno una tipica vascolarizzazione parietale (vedi foto sotto), denominata corpo luteo, la cui regressione (dopo 14 giorni) determina una caduta dei livelli plasmatici di estrogeni e progesterone e, di conseguenza, la mestruazione.

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Dopo la menopausa, le ovaie cessano la funzione di produzione estrogenica e vanno incontro ad una riduzione di volume. Nell'ambito di ovaie più piccole non sono più riconoscibili i follicoli, tipici dell'età fertile (foto sotto).

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