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Definizione di arazzo. Come si riconosce un buon arazzo.
Dove si trovano gli arazzi più famosi. Glossario

 
Quando e dove sono nati gli arazzi. Come si sono sviluppati in Europa. Storia e sviluppo delle tecniche di tessitura.
 
Alcune opere rappresentative dell'arte degli arazzi nei secoli
 
Descrizione dettagliata e ricca di immagini che illustrano il procedimento che dal filo porta alla
realizzazione di un arazzo
 
Un arazzo potrebbe rappresentare un elemento di rilievo dell'arredamento. Consigli su come scegliere e appendere un arazzo.
 
Consigli e tecniche per curare e mantenere gli arazzi. Come evitare gli errori più comuni.
 
Immagini per articoli e comunicati stampa.
Alcune recensioni significative.
 
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La Storia

 

I primi documenti relativi all'origine della tessitura risalgono all'anno 2000 a.C. circa e sono rappresentati da dipinti murari di tombe egiziane che raffigurano le operazioni di filatura e tessitura.

Per incontrare i primi pezzi che possono essere realmente considerati arazzi occorre risalire ai secoli XI (Panno di S. Gereone, prima nell'omonima chiesa di Colonia, ora smembrato in varie collezioni europee) e XII (Panno di Baldishol, Oslo, Kunstindustrimuseet).

A partire dal XIII secolo, la manifattura degli arazzi si diffuse in tutta Europa, con connotazioni particolari nelle varie nazioni, seguendo lo sviluppo delle arti figurative e del gusto specifico delle corti, dei nobili e delle famiglie dell'alta borghesia.

 

Francia, Belgio e Olanda

E' dal XIII secolo che il termine arazzo assume un senso proprio, quando in Francia l'attività arazziera è testimoniata dagli statuti delle corporazioni.

L'arazzo si diffonde largamente in Francia e nelle Fiandre nel XIV secolo anche grazie alla committenza della casa reale di Francia e della corte di Borgogna, che ebbe il compito di tessere per la cattedrale di Angers la serie di arazzi con l'Apocalisse.

Dagli inizi del XV secolo il più importante centro di produzione è Arras (da cui trae origine il nome italiano: arazzo), ed in seguito quello di Tournai, celebre per i suoi capolavori di eleganza.

 

Bernard van Orley
"Il mese di settembre": settimo pezzo della battuta di caccia di Massimiliano
Bruxelles, 1528 circa
(Museo del Louvre)

Simon Vouet
"Mosé salvato dalle acque": terzo pezzo della serie dell'Antico Testamento
Parigi, 1630 circa
(Museo del Louvre)
 

Le raffigurazioni in questo periodo sono tratte da soggetti sacri e profani.

Nella seconda metà del XV secolo sorgono altre manifatture a Bruges, Oudenaarde, Anversa e Bruxelles, famosa per i suoi tapis d'or, che nel XVI secolo, contribuì a diffondere nelle Fiandre il gusto del rinascimento italiano.

Notevole anche la produzione di soggetti allegorici, come la famosa collezione di arazzi della "Signora con l'Unicorno" prodotta a Bruxelles da Willem de Pennemaker nel 1512, che illustra i cinque sensi (la figura rappresenta "il gusto"), ora custodita nel museo di Cluny.

 

Willem de Pennemaker
"Signora con l'Unicorno"
Bruxelles, 1512
(Museo di Cluny)

Nel 1531 sorge la manifattura di Fontainebleau, voluta da Francesco I e ispirata ai motivi del manierismo italiano (scene classiche, mitologiche e allegoriche, scene di guerra e di caccia, ritratti di nobili).
Alla fine del XVII secolo i centri di produzione francesi, come Aubusson, Beauvais, acquisiscono il primato europeo, superando i produttori fiamminghi, che in passato avevano dominato la scena anche grazie all'opera e alla scuola di Rubens, che aveva impresso all'arazzo un'impronta significativamente pittorica e monumentale.

Paesaggio di Francois Boucher
Paesaggio dai cartoni di
Francois Boucher
 

Nel 1662, a Parigi, Colbert crea, sotto la direzione di Charles Le Brun, la manifattura reale dei Gobelins che imporrà per tutto il XVIII secolo il gusto francese.

La manifattura Gobelin, che trae il nome dalla famiglia Gobelins, trasferitasi a Parigi da Reims verso la fine del '400, diventa famosa grazie alla direzione del pittore Charles Le Brun. La produzione dei tessuti per tappezzeria arazzeria conosce in Francia il massimo splendore nei secoli XIV e XV, che vedono fiorire le celebri manifatture di Parigi, Valenciennes, Lilla e Arras. E' questo il periodo del trionfo dei motivi bucolici, pastorali e campestri, tipici del manierismo tardo Barocco e Rococò, rappresentati da famosi cartonisti come Francois Boucher (1703-1770) e J. H. Fragonard (1723-1806).

Verso la fine del Settecento, molte manifatture furono costrette a chiudere a causa della crisi economica succeduta alla Rivoluzione francese. Forte fu lo sforzo di Napoleone per incoraggiarne la riapertura e, nel corso dell'Ottocento, numerosi furono i tentativi di tenere in vita quest'arte, che riacquistò una propria fisionomia solo con l'Art Nouveau.

Nella tecnica si ha un importante rinnovamento nel laboratorio di Marie Cuttoli (1925-30) che eseguì cartoni, preparati per la traduzione tessile, di Picasso, Lurçat, Braque, Rouault.

 

Italia

I primi esemplari di arazzi sono eseguiti in Italia per opera di specialisti fiamminghi. Presto si diffondono importanti manifatture, come quelle fiorentine, fondate da Cosimo I nel 1546, l'arazzeria Barberini di Roma, creata dal cardinale Barberini nel 1627, e anche centri di produzione minori come Mantova, Milano, Vigevano.

Durante il medio evo e il rinascimento, gli arazzi costituiscono una parte non trascurabile del patrimonio delle famiglie nobili, come è testimoniato da numerosi documenti storici. Giuseppe Giacosa, nella sua opera "La vita privata nei castelli" del 1892, scrive: "Alle pareti arazzi istoriati o vaghe stoffe sottili a ghirlande di fiori… compito della castellana e delle figliuole è la cura delle tappezzerie e degli arazzi che si tengono piegati su appositi scaffali nella stanza chiamata per l'appunto la guardaroba dei tappeti… Le fanti vi passano intere giornate a spiegare, battere, rammendare e ripiegare i preziosi paramenti, ma tale è il loro valore ed in tal pregio sono tenuti, che per lo più vi attende direttamente la padrona".

Pietro Momenti, nell'opera "L'arte Veneziana del Rinascimento", scrive: "Nel 1521 il principe di San Severino fu festeggiato in casa patrizia dai Compagni della Calza. L'atrio, le stanze, il portico del palazzo tappezzati di quadri e d'arazzi; un prezioso panno d'oro era steso nel luogo dove il principe sedeva…".

La tradizione artigiana continua e si sviluppa anche in altre regioni d'Italia, come Toscana e Veneto.
Con l'avvento della tessitura Jacquard, inizia una produzione di qualità meccanizzata anche in altri territori, come la Brianza e il Lecchese.

 

Spagna

Nel 1720 in Spagna viene fondata da Filippo V la manifattura di S. Barbara di Madrid, diretta poi da Mengs, che produsse la serie dei famosi arazzi su cartoni di Goya (1776-91).

 

Storia e sviluppo delle tecnologie per la tessitura

 

 
     
 
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