I CAVALLINI DI CANNA nella storia

I cavallini di canna hanno una storia plurisecolare. Non si hanno notizie certe sulla loro nascita, ma sicuramente e assai prossima alla prima edizione della Sartiglia. Una storia, quindi, di oltre 3 secoli e mezzo che fa parte della stessa storia del capoluogo Arborense.

Si ha ragione di credere che i cavallini di canna siano stati cavalcati dai bambini per emulare gli adulti. Non ammessi, solitamente, ad assistere alle manifestazioni riservate ai "grandi", si presume che i piccoli abbiano voluto prendersi una rivincita nei loro confronti cavalcando una semplice canna.

Le persone anziane di Oristano ricordano che da piccole hanno cavalcato il cavallino preparato dai padri o dai nonni. E raccontano di avere appreso dai nonni che anche i loro nonni avevano fatto altrettanto per tradizione generazionale. E' pertanto certo, per tradizione viva, che il cavallino di canna ha alcuni secoli di vita.

Quel cavallo "virtuale" però non è affatto provato dall'impietoso trascorrere del tempo. Sembra che ogni anno che passa gli dia maggior vigore e prestigio. Col "destriero senza anima" si divertono non solo i bambini, ma anche gli adulti: gli oristanesi e i cittadini del mondo. II cavallino di canna ha sempre stimolato la fantasia. I bambini lo vogliono cavalcare fin dai primi anni di vita, e nel loro ingenuo desiderio coinvolgono gli adulti. Con i genitori, gli zii o i nonni si danno da fare perche i loro frugoletti non cavalchino una semplice canna, ma qualcosa che assomigli il più possibile ad un vero cavallo.

E' cosi che la fantasia assume forma e sostanza. Alla semplice canna che non serviva più come manico per scopa, e forse destinata ad accendere il fuoco, è stata conferita una diversa dignità. Alla sommità è stato applicato un altro pezzo di canna che, con semplici accorgimenti e poca fantasia, assomiglia alla testa di un cavallo, con tanto di orecchie, occhi e bocca. E per sviluppare maggiormente 1'accostamento al vero cavallo, basta meno di un metro di spago, oppureun giunco per formare le briglie che, legate al collo del cavallino ed infilato nella bocca dello stesso, permettono di galoppare lontano con la fantasia. Un fantastico galoppo che porta proprio in groppa ad un cavallo vero: alla Sartigliedda ed alla Sartiglia. Questi sentimenti sono molto forti e radicati nel quartiere di "Su Brugu" che un secolo fà è stato costituito in comunità sotto la protezione di Sant'Efisio. Da diversi anni, la comunità di quella parrocchia si è presa a cuore la valorizzazione della fantastica corsa dei bambini con i cavallini di canna. La Sartiglia con i cavallini di canna non e un'invenzione moderna. E' eredità storica di Oristano, e quella che si svolge la domenica che precede il carnevale è un avvenimento spontaneo che, grazie al Coordinamento della Comunita di "Su Brugu" viene riproposto alia collettività come momento di divertimento e di cultura che e patrimonio della citta.

Emilio Firinu - giornalista -

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