SARTILL'E CANNA vista dal giornalista

ORISTANO - La canna e 1'arbusto mediterraneo piu diffusa in natura, il piu generoso, quasi indistruttibile nel suo ceppo, nella sua utilizzazione,.L'uomo, da sempre, 1'ha strappata alla terra e 1'ha piegata al suo volere per la duttilità, per 1'arrendevolezza. Ne ha fatto copertura, ne ha fatto letto, ne ha fatto tetto, strumento per pescare, arnese per condurre, per fare fuoco, per fare manico, pulizia. II bambino, il ragazzo, ne ha fatto gioco, divertirnento, mezzo per emulazione, Sia che corresse a cavallo con essa, sia che 1'usasse per simulare battaglie con le spade, per spiccare nidi, per saltare. E una pianta, la canna, prodotta generosamente dalla umidità delle paludi oristanesi, allineata dal fiume, dal torrente. Una pianta che si rinnova periodicamente al taglio e che con la sua prolificità assicura una presenza utilistica quante altre mai. E naturale che nella imitazione spensierata delle cose del grandi, il bimbo oristanese 1'abbia trasformata in "cavallo", in gioco, dandole perfino sembianza, paivenza di animate con tanto di orecchi, bocca, rnorso, snellezza. Ecco nascere spontaneamente "Sa Sartill'e canna" per imitare, ancora una volta, il fare dei grandi, per cogliere le stelle, per riempire la vita di bambino di sogni da bambino.

Romolo Concas giornalista

 


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