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domenica 14 aprile 2002    



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 CULTURA
 

Le tre illustrazioni sono di Pia Valentinis, tratte dal libro «Mammalingua», edito da Tuttestorie
Un mondo di fiabe
Gli autori sardi
alla Fiera di Bologna
«Mammalingua» di Bruno Tognolini edito da Tuttestorie

dall'inviato Paolo Merlini

La Sardegna è presente alla 39ª edizione della fiera del libro per ragazzi di Bologna con uno stand della Regione, come accade nelle altre rassegne editoriali nazionali e internazionali. Un gioco dell'oca di grandi dimensioni ideato e illustrato da Eva Rasano accoglie il visitatore e lo accompagna in un viaggio nella Civiltà del Nuraghe e nella Biblioteca del Mediterraneo.
Sono una decina le case editrici presenti per un settore che, a parte poche eccezioni, in Sardegna è ancora tutto da scoprire. Sono appena due o tre infatti le case che storicamente si occupano di libri per ragazzi, dalla narrativa alla divulgazione. Spicca la nuorese Papiros, che da oltre dieci anni propone testi rigorosamente in lingua sarda. Tra i tanti titoli compare l'ultima traduzione dall'italiano (numerosi infatti anche i libri stranieri) del romanzo per bambini scritto da Salvatore Mannuzzu, «Natalinu su famadu». Ma la vera attrazione dello stand, e non solo a giudicare dal numero di operatori che ha seguito venerdì pomeriggio la presentazione da parte di due autorità del settore come Roberto Piumini e Bianca Pitzorno, è l'esordio come editore della libreria per ragazzi Tuttestorie di Cagliari, l'unica nell'isola specializzata in letteratura per l'infanzia. Un esordio speciale, per il tipo di volume proposto e per l'autore, uno dei più noti e apprezzati in campo nazionale. E' Bruno Tognolini, cagliaritano, da venticinque anni a Bologna dove ha scelto di vivere dopo la laurea al Dams ed alcune esperienze teatrali. Tognolini scrive libri per ragazzi dal 1991, ha pubblicato romanzi, racconti e poesie per le maggiori case editrici del settore (Salani, principalmente); è uno degli autori del programma per bambini «La Melevisione», trasmesso ogni giorno da Raitre. Il libro appena pubblicato da Tuttestorie è «Mammalingua», una raccolta di filastrocche - ventuno, tante quante le lettere dell'alfabeto, dalle quali i brevi componimenti prendono spunto. Sono filastrocche per «neonati e per la voce della mamme». I primi sono i destinatari del suono di questi versi, le seconde delle parole. «Mammalingua» è anche il fulcro di un progetto del Comune di Cagliari volto ad avvicinare i bambini alla lettura, sulla scia dell'iniziativa nazionale «Nati per leggere», che prevede la distribuzione di libri ai bambini con l'aiuto dei pediatri. L'assessorato alle Politiche Giovanili donerà un volume a ogni nato della città. Le illustrazioni sono di Pia Valentinis, altro nome noto dell'editoria per ragazzi, anche lei di origine sarda. Tognolini spiega che nel comporre i versi delle ventuno filastrocche (ciascuna riferita ad una scoperta del bambino o a un aspetto della vita in comune tra madre e neonato: l'acqua, il sonno, la parola) è stato influenzato dal «ricordo sonoro» delle filastrocche in sardo che da bambino gli cantava la nonna, originaria di Gavoi. Ma il riferimento alla «limba» è solamente musicale: pur ammettendo di conoscere solo a grandi linee il dibattito degli ultimi anni e le iniziative rivolte alla diffusione del sardo tra i bambini, Tognolini spiega come, posto che l'italiano è la sua madre-lingua, vede il sardo piuttosto come una «lingua padre», «frutto di una imposizione».
Da Tuttestorie a Condaghes, passando per Sotziu Duas Limbas e Video Memory, presenti con i volumi di Maria Teresa Pinna Catte per l'insegmamento del sardo, e ancora per Tam Tam, editore specializzato in testi di divulgazione. Condaghes ha presentato la riedizione di «Il bambino di porcellana» di Franco Enna, un romanzo fantastico che affronta con apparente leggerezza il difficile tema dell'autismo infantile. Protagonista della storia è appunto un bambino autistico che incontra sulla propria strada due persone che saranno, alla fine, determinanti nel migliorare il suo rapporto con il mondo: un maturo professore che vive isolato da tutto, e una «tata» che sarà poi il punto di contatto tra i due personaggi e tenterà di attenuare la loro fuga dalla realtà, volontaria o meno. Enna, aiutato dalla personale esperienza di direttore didattico e dagli studi più recenti sull'autismo, conduce con il consueto umorismo il lettore in questo mondo inaccessibile eppure ricchissimo di emozioni per chi riesce a penetrarvi. «La malattia senza parole, le parole della terapia» era il titolo della conferenza che, insieme al libro di Enna, vedeva la presentazione del volume di un'altra scrittrice sarda, Alessandra Berardi, nuorese, a Bologna ormai da vent'anni, autrice della storia fantastica «Patate su Marte», pubblicata dalle Edizioni d'If di Napoli.
Berardi è una poetessa che fa dell'ironia (al femminile in particolare) il proprio elemento caratterizzante. Il suo nome segreto, spiega lei stessa, è Musa Autoispiratrice. All'editoria per ragazzi è approdata da poco più di un anno («Per me - dice - è un cerchio che si chiude: ho cominciato a scrivere poesie a sette anni»), dopo aver curato per la rivista Linus il concorso di poesia umoristica rigorosamente femminile «Ragazze non fate versi», e pubblicato una raccolta di poesie sul filo dell'ironia dal titolo «Rime tempestose». Per caso si è ritrovata nel ruolo di «assaggiatrice di parole» («sono un'esperta, da piccola me le mangiavo a volontà», spiega) in corsi di invito alle lettura nelle scuole di Bologna. «Patate su Marte» è un racconto «gastronomico» scritto per il nipotino Lorenzo, dove terrestri e marziani ingaggiano una guerra per il possesso di preziose ricette, guerra che comunque avrà un lieto fine («dalla padella alla pace», appunto). Le illustrazioni sono di Cristiana Valentini. Oggi Alessandra, che dichiare di amare i bambini e la fantasia perché «poi sono la stessa cosa», è una degli autori del programma «L'Albero Azzurro», trasmesso da Raiuno settimanalmente.




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