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Le tre illustrazioni sono di Pia Valentinis, tratte
dal libro «Mammalingua», edito da Tuttestorie
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Un mondo di fiabe Gli autori sardi alla Fiera
di Bologna «Mammalingua» di Bruno Tognolini edito da
Tuttestorie
dall'inviato Paolo Merlini
La Sardegna è presente alla 39ª edizione
della fiera del libro per ragazzi di Bologna con uno stand della
Regione, come accade nelle altre rassegne editoriali nazionali e
internazionali. Un gioco dell'oca di grandi dimensioni ideato e
illustrato da Eva Rasano accoglie il visitatore e lo accompagna in
un viaggio nella Civiltà del Nuraghe e nella Biblioteca del
Mediterraneo. Sono una decina le case editrici presenti per un
settore che, a parte poche eccezioni, in Sardegna è ancora tutto da
scoprire. Sono appena due o tre infatti le case che storicamente si
occupano di libri per ragazzi, dalla narrativa alla divulgazione.
Spicca la nuorese Papiros, che da oltre dieci anni propone testi
rigorosamente in lingua sarda. Tra i tanti titoli compare l'ultima
traduzione dall'italiano (numerosi infatti anche i libri stranieri)
del romanzo per bambini scritto da Salvatore Mannuzzu, «Natalinu su
famadu». Ma la vera attrazione dello stand, e non solo a giudicare
dal numero di operatori che ha seguito venerdì pomeriggio la
presentazione da parte di due autorità del settore come Roberto
Piumini e Bianca Pitzorno, è l'esordio come editore della libreria
per ragazzi Tuttestorie di Cagliari, l'unica nell'isola
specializzata in letteratura per l'infanzia. Un esordio speciale,
per il tipo di volume proposto e per l'autore, uno dei più noti e
apprezzati in campo nazionale. E' Bruno Tognolini, cagliaritano, da
venticinque anni a Bologna dove ha scelto di vivere dopo la laurea
al Dams ed alcune esperienze teatrali. Tognolini scrive libri per
ragazzi dal 1991, ha pubblicato romanzi, racconti e poesie per le
maggiori case editrici del settore (Salani, principalmente); è uno
degli autori del programma per bambini «La Melevisione», trasmesso
ogni giorno da Raitre. Il libro appena pubblicato da Tuttestorie è
«Mammalingua», una raccolta di filastrocche - ventuno, tante quante
le lettere dell'alfabeto, dalle quali i brevi componimenti prendono
spunto. Sono filastrocche per «neonati e per la voce della mamme». I
primi sono i destinatari del suono di questi versi, le seconde delle
parole. «Mammalingua» è anche il fulcro di un progetto del Comune di
Cagliari volto ad avvicinare i bambini alla lettura, sulla scia
dell'iniziativa nazionale «Nati per leggere», che prevede la
distribuzione di libri ai bambini con l'aiuto dei pediatri.
L'assessorato alle Politiche Giovanili donerà un volume a ogni nato
della città. Le illustrazioni sono di Pia Valentinis, altro nome
noto dell'editoria per ragazzi, anche lei di origine sarda.
Tognolini spiega che nel comporre i versi delle ventuno filastrocche
(ciascuna riferita ad una scoperta del bambino o a un aspetto della
vita in comune tra madre e neonato: l'acqua, il sonno, la parola) è
stato influenzato dal «ricordo sonoro» delle filastrocche in sardo
che da bambino gli cantava la nonna, originaria di Gavoi. Ma il
riferimento alla «limba» è solamente musicale: pur ammettendo di
conoscere solo a grandi linee il dibattito degli ultimi anni e le
iniziative rivolte alla diffusione del sardo tra i bambini,
Tognolini spiega come, posto che l'italiano è la sua madre-lingua,
vede il sardo piuttosto come una «lingua padre», «frutto di una
imposizione». Da Tuttestorie a Condaghes, passando per Sotziu
Duas Limbas e Video Memory, presenti con i volumi di Maria Teresa
Pinna Catte per l'insegmamento del sardo, e ancora per Tam Tam,
editore specializzato in testi di divulgazione. Condaghes ha
presentato la riedizione di «Il bambino di porcellana» di Franco
Enna, un romanzo fantastico che affronta con apparente leggerezza il
difficile tema dell'autismo infantile. Protagonista della storia è
appunto un bambino autistico che incontra sulla propria strada due
persone che saranno, alla fine, determinanti nel migliorare il suo
rapporto con il mondo: un maturo professore che vive isolato da
tutto, e una «tata» che sarà poi il punto di contatto tra i due
personaggi e tenterà di attenuare la loro fuga dalla realtà,
volontaria o meno. Enna, aiutato dalla personale esperienza di
direttore didattico e dagli studi più recenti sull'autismo, conduce
con il consueto umorismo il lettore in questo mondo inaccessibile
eppure ricchissimo di emozioni per chi riesce a penetrarvi. «La
malattia senza parole, le parole della terapia» era il titolo della
conferenza che, insieme al libro di Enna, vedeva la presentazione
del volume di un'altra scrittrice sarda, Alessandra Berardi,
nuorese, a Bologna ormai da vent'anni, autrice della storia
fantastica «Patate su Marte», pubblicata dalle Edizioni d'If di
Napoli. Berardi è una poetessa che fa dell'ironia (al femminile
in particolare) il proprio elemento caratterizzante. Il suo nome
segreto, spiega lei stessa, è Musa Autoispiratrice. All'editoria per
ragazzi è approdata da poco più di un anno («Per me - dice - è un
cerchio che si chiude: ho cominciato a scrivere poesie a sette
anni»), dopo aver curato per la rivista Linus il concorso di poesia
umoristica rigorosamente femminile «Ragazze non fate versi», e
pubblicato una raccolta di poesie sul filo dell'ironia dal titolo
«Rime tempestose». Per caso si è ritrovata nel ruolo di
«assaggiatrice di parole» («sono un'esperta, da piccola me le
mangiavo a volontà», spiega) in corsi di invito alle lettura nelle
scuole di Bologna. «Patate su Marte» è un racconto «gastronomico»
scritto per il nipotino Lorenzo, dove terrestri e marziani
ingaggiano una guerra per il possesso di preziose ricette, guerra
che comunque avrà un lieto fine («dalla padella alla pace»,
appunto). Le illustrazioni sono di Cristiana Valentini. Oggi
Alessandra, che dichiare di amare i bambini e la fantasia perché
«poi sono la stessa cosa», è una degli autori del programma
«L'Albero Azzurro», trasmesso da Raiuno
settimanalmente.
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