Rilevazione sui giovani Sinalunghesi

Rapporto di progetto e di ricerca a cura di:
Lucia Mazzetti Coordinamento del progetto
Resp. Attività Culturali, Scolastico Educative e
Sociali Comune di Sinalunga
Tiziana Angioli Biblioteca Comune di Sinalunga
Stefania Polvani Consulenza del progetto,
Sociologa Azienda Sanitaria Locale 10 Firenze
biblioteca
“Non posso giocare con te – disse la volpe – non sono addomesticata” […]
“Ah! Scusa – fece il piccolo principe –[…] che cosa vuol dire addomesticare?” […]
“...è una cosa da molti dimenticata. Vuol dire creare dei legami” […]


Il progetto “Centro Incontro”, presentato fin dal 1995 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli Affari Sociali e poi continuato con il contributo della Regione Toscana, nasceva quale intervento degli assessorati Istruzione e Cultura e Politiche Sociali del Comune di Sinalunga, finalizzato alla promozione di iniziative rivolte ad adolescenti e giovani del territorio. L’obiettivo generale dei
diversi percorsi del progetto è quello di prevenire il crescente disagio giovanile, sotto gli occhi di tutti, ma di cui pochi hanno piena consapevolezza, quel disagio giovanile del quale molto si parla, ma che ha bisogno, a parer nostro, di azioni concrete da parte degli adulti a vario titolo responsabili.
Le azioni progettuali proposte ai giovani hanno voluto essere un primo tentativo di elaborare un nuovo modello di intervento che ben si adattasse a coinvolgerli e nello stesso tempo potesse ipotizzare/organizzare la presenza di una rete istituzionale di riferimento della quale l’ente locale, in quanto espressione della comunità, intende essere promotore e sollecitatore.
In realtà più che “prevenire” il disagio, la finalità del nostro fare con gli adolescenti e giovani di Sinalunga è all’insegna della “promozione dell’agio”, dello star bene: con se stessi, con il gruppo dei pari, con gli adulti di riferimento (genitori, insegnanti…). Prevenzione dunque non nel solo senso letterale di “procedere per impedire”, ma in quello più ampio che comprende la promozione di opportunità per sviluppare e coltivare relazioni interpersonali e sociali significative.
La nostra convinzione è che anche all’interno della comunità occorre mirare ad una nuova modalità di valorizzazione degli individui. Non più solo il lavoro fine a se stesso, la ricerca del successo ad ogni costo su parametri peraltro decisi da altri ed altrove, ma la possibilità per ogni adolescente, ogni giovane, di esprimere le proprie capacità, di veder valorizzate le differenze per contrastare l’appiattimento a modelli, stereotipi, mode, rispetto alle quali molto spesso ci si sente inadeguati e dunque a disagio.
“Promuovere l’agio” deve poter determinare sviluppo di autostima – “sono in grado di fare qualcosa che serve a me ed agli altri...” – e quindi di creatività, fantasia, di impegno e recupero della socialità e dell’identità in un contesto territoriale, per sviluppare un profilo di reale prevenzione del disagio e rendere quindi la comunità, la famiglia, la scuola, le associazioni, i gruppi informali luoghi di vita e non contenitori senza contenuto.
L’azione originariamente prevista per il monitoraggio dei bisogni di adolescenti e giovani sinalunghesi nel contesto del progetto, aveva l’obiettivo di promuovere il protagonismo sociale degli adolescenti, contribuendo al loro processo formativo, all’apprendimento di competenze e abilità e più complessivamente alla costruzione di un diverso rapporto con la dimensione dello spazio (la comunità in cui si vive) e del tempo (l’oggi ma anche il futuro da progettare con serenità, nonostante tutto), con il mondo adulto e con le istituzioni, con le regole della convivenza e della legalità per lo sviluppo di una reale coscienza civile di giovani cittadini e cittadine a pieno titolo.
Voglio Volume costituisce una prima proposta pensata affinché i nostri giovani potessero partecipare ad una sperimentazione diretta di cittadinanza che, a partire da una riflessione su di sé e sulla realtà in cui vivono, potesse promuovere l’acquisizione di consapevolezze nuove ed un utilizzo pieno ed innovativo delle risorse locali, contro la noia, le abitudini, il vuoto di prospettive.


Certo – disse la volpe – tu, fino ad ora, per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro”.

(“Il piccolo principe”, Antoine de Saint-Exupery)