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Il risanamento dei serbatoi interrati

Donato Paglionico
Responsabile tecnico OTTO ECO 90 s.r.l.

Tra le varie cause di inquinamento del sottosuolo e delle falde acquifere vi possono essere senz'altro anche i serbatoi del combustibile asserviti o non all'alimentazione di impianti termici e che a volte possono trovarsi in stato di degrado. Tali serbatoi sono rinvenibili in edifici condominiali, strutture pubbliche e private, complessi industriali e del terziario.
Le cause che contribuiscono al deterioramento di tali serbatoi sono dovute a fattori esterni, quali correnti disperse, inadeguata protezione esterna dei lamierati, mancanza di dispersori catodici.

Le attività di fornitura dei servizi di assistenza tecnica ai serbatoi di combustibili comprendono necessariamente i seguenti interventi:
- pulizia e smaltimento fondami;
- ecografia dei lamierati e prove di tenuta pneumatica;
- riparazione e rivestimenti interni di resine epossidiche;
- demolizioni, inertizzazioni e ricostruzioni;
- manutenzione ordinaria e programmata del serbatoio e dei suoi accessori, in conformità alle norme UNI 8364;
- trasformazione dei serbatoi da parete semplice a doppia parete.
Si illustrano di seguito, utilizzando all'uopo il manuale operativo ISO 9002 relativo a tali attività, le metodologie usate per effettuare gli interventi di riqualificazione dei serbatoi.

BONIFICHE E SMALTIMENTO DEI FONDAMI E DEI REFLUI OLEOSI
Questa procedura descrive le modalità da seguire per l'eliminazione ed il successivo smaltimento dei fondami che con il tempo, per decantazione, si accumulano sul fondo dei serbatoi, costituendo un pericolo d'intasamento in vari punti critici della linea di adduzione del combustibile al bruciatore, nonché falsando la misurazione della quantità di combustibile utile contenuto nel serbatoio stesso.
L'operazione può essere eseguita in qualsiasi momento, anche ad impianto funzionante, senza quindi interrompere il servizio di erogazione di calore e/o acqua calda.
Un apposito autospurgo munito di pompa a depressione in ADR provvede ad aspirare il combustibile non inquinato in appositi contenitori di polietilene e/o ferro, che possono essere collegati alla tubazione di adduzione del combustibile al bruciatore. Si procede quindi allo smontaggio del passo d'uomo del serbatoio e delle relative tubazioni e raccordi. Quindi, utilizzando l'autospurgo munito di pompa a depressione si introducono in esso, mediante aspirazione, i fondami contenuti nel serbatoio utilizzando una tubazione flessibile e zavorrata. Successivamente si procede ad immettere aria nel serbatoio utilizzando un apposito ventilatore. Quando si ritiene di aver sufficientemente ventilato l'interno del serbatoio, si provvede a rilevare, tramite "esplosimetro multigas", l'eventuale presenza di gas residui e infine viene dato accesso al serbatoio al personale operativo, opportunamente imbracato e con un estremità fissata al discensore di sicurezza, collocato all'esterno.
La parte dei fondami, non aspirabile per mancanza di pescaggio, viene quindi rimossa manualmente a mezzo di apposite spatole di metallo (molto flessibile) e anche per mezzo di spatole di gomma, fino a mettere a nudo la parete metallica del serbatoio; questa operazione è importante anche perché consente di constatare visivamente lo stato di conservazione del serbatoio.
Ad operazione effettuata, si provvede a reimmettere nel serbatoio il prodotto temporaneamente stoccato nei contenitori di servizio, previo rimontaggio del passo d'uomo e delle relative tubazioni e raccordi. I reflui oleosi, con lo stesso autospurgo, vengono trasportati e conferiti ad aziende autorizzate dalla Regione Lombardia al ritiro ed allo smaltimento dei fondami. Ad operazione conclusa viene rilasciata apposita certificazione di avvenuta bonifica e relativa documentazione di regolare smaltimento dei rifiuti.
Secondo la norma UNI 8364, questa operazione deve essere effettuata almeno ogni tre anni per i serbatoi contenenti olio combustibile ed ogni sei anni per i serbatoi contenenti gasolio.
Dovrà essere rilasciata certificazione attestante i lavori effettuati.

PROVA PNEUMATICA DI TENUTA
Il metodo di prova della tenuta pneumatica, con creazione di una sovrappressione interna con aria pari a 3000 mm H2O, è un test molto severo ed in grado di evidenziare la presenza di eventuali perdite anche da fessure (cricche) che non darebbero luogo a fuoriuscite di liquidi.
Inoltre la pressione di prova di 3000 mm H2O sottopone il serbatoio ad una sollecitazione superiore almeno del 50% a quella massima a cui viene sottoposto nelle normali condizioni di esercizio.
Il metodo è in grado di evidenziare perdite anche minime: ad esempio in un serbatoio di volume pari a 10.000 litri si possono individuare già perdite superiori ad un litro l'ora.
Nel caso si intenda esclusivamente evidenziare la possibilità di perdite pregresse in serbatoi disattivati e da non riutilizzare, la pressione di prova può essere ridotta a valori di 1000 mm di H2O.
In ogni caso bisogna tenere conto che:
- ogni variazione di pressione atmosferica comporta una variazione uguale e contraria del valore della pressione letta sul manometro (tali variazioni possono essere anche dell'ordine di 200-300 mm H2O, in particolari condizioni meteorologiche);
- ogni aumento di temperatura comporta un aumento di pressione di circa 40 mm H2O per ogni grado centigrado (ciò nel caso di prove a sovrappressioni dell'ordine di 3000 mm H2O e a temperatura ambiente).
Le modalità operative sono le seguenti:
- effettuare la pulizia del serbatoio, secondo le modalità descritte nella procedura operativa bonifica e smaltimento;
- inserire il termometro per la registrazione del variazioni di temperatura durante la prova.
- chiudere il passo d'uomo e gli sfiati con appositi coperchi e/o tappi ad espansione;
- immettere aria nel serbatoio, mediante un compressore, fino al raggiungimento della pressione di 0,3 bar e lasciarlo in questo stato per la durata di 24 ore;
- installare sul passo d'uomo di una colonna metallica filettata munita di tre attacchi e relative valvole di chiusura (tipo gas) occorrenti per:
- collegamento tubo immissione aria al compressore;
- inserimento manometro di controllo della pressione raggiunta;
- collegamento al manometro digitale per la registrazione delle prove di tenuta nelle 24 ore.

Al termine della prova, i dati monitorati dagli strumenti verranno trasferiti su tracciati: (v. figura 1 e 2).

Perché la prova possa essere considerata come avente esito positivo, la pressione nel serbatoio in esame deve risultare costante nell'arco delle 24 ore di durata della prova.
L'esito della prova deve essere attestato da regolare certificazione rilasciata dalla società.
Durante la prova intervengono altri fattori fisici difficilmente quantificabili, quali ad esempio la deformazione del serbatoio (per via della pressione) che può avvenire a scatti anche dopo alcune ore dall'inizio della prova, la temperatura non uniforme all'interno del serbatoio, la variazione della tensione di vapore degli eventuali liquidi rimasti sul fondo, la inevitabile diffusione dell'aria dalle valvole, flange ecc.
A causa di tali fattori la pressione, anche se corretta, non è mai esattamente costante, ma può presentare oscillazioni anche in assenza di forature.

ECOGRAFIA DEI LAMIERATI
Questa procedura descrive le modalità da seguire per l'esecuzione della ecografia dei lamierati, al fine di rilevare lo spessore degli stessi.

Le modalità operative sono:
o effettuare la pulizia del serbatoio, con le stesse modalità descritte nella procedura bonifica e smaltimento fondami;
o effettuare l'ispezione dall'interno del serbatoio, al fine di constatare lo stato di conservazione dei lamierati, con rilevazione visiva di eventuali fori o crepe;
o effettuare la misurazione dello spessore dei lamierati, in una molteplicità di punti del serbatoio, a mezzo di spessimetro ad ultrasuoni;
o riportare i risultati delle misurazioni sull'apposito modulo di registrazione.

RIPARAZIONE E RIVESTIMENTO
Questa procedura descrive le modalità da seguire per rimettere in efficienza le pareti interne del serbatoio, quando queste appaiono danneggiate, ma non tanto gravemente da richiedere la sostituzione del serbatoio stesso.
Anche qui si elencano le modalità operative:
Innanzi tutto si procede ad effettuare la pulizia del serbatoio, con le stesse modalità descritte nella procedura bonifica e smaltimento fondami.
Una volta assicuratisi che le pareti siano perfettamente asciutte, si procede alla sabbiatura dei lamierati.
Come strumento di lavoro si impiega un compressore ad aria, una "clessidra" contenente sabbia speciale ed apposita tubazione con ugello.
È necessario che l'addetto a questa operazione operi dall'interno del serbatoio. L'operatore va accuratamente protetto con idoneo abbigliamento, di cui si parlerà più diffusamente nella procedura di sicurezza. Deve essere munito di maschera collegata ad autorespiratore, e deve essere opportunamente imbracato, con un'estremità dell'imbracatura fissata al discensore di sicurezza, collocato all'esterno. Deve inoltre provvedersi alla immissione continua di aria dall'esterno.
Effettuata questa operazione si provvede alla sigillatura di eventuali parti ammalorate.
Si procede, quindi, all'applicazione di una prima mano di resina, alla stesura di un telo di rinforzo in lana di vetro ed a tre successive applicazioni di suddetta resina.
Tale resina epossidica è particolarmente idonea ad essere compatibile con gli idrocarburi e resistente alle correnti vaganti.
Anche durante le operazioni di verniciatura il serbatoio viene continuamente ventilato immettendo aria dall'esterno, al fine di evitare che eventuali esalazioni di vernice possano essere inalate dall'operatore, anche se munito di maschera di protezione.
L'operatore, come già detto, viene in ogni caso imbracato e collegato al discensore di sicurezza.
L'esecuzione delle opere sopra descritte viene realizzata in circa dieci giorni, onde consentire la perfetta catalizzazione del prodotto applicato.
Tale tipo di intervento può essere effettuato in qualsiasi momento, con le stesse modalità descritte per la bonifica e lo smaltimento dei fondami.
Ad intervento effettuato viene rilasciato un certificato di garanzia decennale e viene posizionata nel pozzetto di accesso al serbatoio una targa riportante i dati relativi all'intervento di riqualificazione del serbatoio.

MANUTENZIONE PROGRAMMATA DEGLI ACCESSORI DEL SERBATOIO
Questa procedura descrive le modalità da seguire per l'esecuzione programmata della manutenzione degli accessori del serbatoio, al fine di verificarne l'efficienza in tutte le sue parti.
Nel rispetto delle norme UNI 8364 viene svolto, almeno annualmente, il controllo, la relativa manutenzione e l'eventuale sostituzione degli accessori del serbatoio (vedi figura 3).

Le modalità operative sono:
a) Controllo della reticella tagliafiamma e del tubo di sfiato. Si verifica che la reticella non sia ostruita e sia fissata saldamente in sede. Analogamente si controlla che il tubo di sfiato sia a norma, sia collegato saldamente al serbatoio e, utilizzando un getto di aria compressa, si verifica che non sia ostruito.
b) Controllo della tenuta delle tubazioni di alimentazione e di ritorno.
Si verifica manualmente che esse siano ben avvitate sia al bruciatore che al pescante ed eventualmente si serrano con chiave inglese.
c) Controllo dell'ermeticità all'acqua del pozzetto.
Si verifica visivamente se ci sia o meno presenza di acqua nel pozzetto.
d) Controllo dell'efficienza della valvola a chiusura rapida.
Si verifica la scorrevolezza del cavetto, dalla maniglia a strappo alla valvola sul pescante o sulla tubazione di alimentazione al bruciatore. Se necessario, si lubrifica il cavetto ovvero lo si sostituisce, se deteriorato.
e) Controllo della tenuta dei vari attacchi sul passo d'uomo.
Anche qui il controllo è manuale e se è il caso si interviene con chiave inglese.
f) Controllo ed eventuale sostituzione della guarnizione di tenuta del passo d'uomo.
Smontato il passo d'uomo, si verifica lo stato d'efficienza della guarnizione e, se è il caso, la si sostituisce.
g) Controllo del bocchettone di carico.
Si verifica manualmente se sia saldamente connesso e, se è il caso, si provvede a serrarlo con chiavi.
h) Controllo dell'efficienza dell'eventuale indicatore di livello.
Si effettua per comparazione tra misure di livello effettuate introducendo un'asta metrica nel serbatoio e quanto indicato sull'indicatore posto a distanza. Se le due misure si discostano di più di 1 cm, si provvede od a ritarare lo strumento od all'eventuale sostituzione.
i) Controllo del limitatore di riempimento del serbatoio.
Si tratta di una valvola munita di galleggiante, che impedisce il riempimento del serbatoio oltre il 90% della sua capacità, al fine di evitare travasi all'esterno.
In occasione dello smontaggio del passo d'uomo, se ne verifica manualmente l'efficienza e, se non é a norma, la si sostituisce.
l) Controllo e pulizia del filtro della valvola di fondo.
In occasione dell'apertura del passo d'uomo, si verifica che non sia ostruito da melme o altro e, nel caso, lo si sostituisce.
m) Controllo dell'efficienza della messa a terra del serbatoio.
Si verifica manualmente che i collegamenti siano ben serrati.

INERTIZZAZIONE
Quest'operazione si esegue quando un serbatoio, già adibito a contenere idrocarburi, debba essere non più adoperato per un qualsivoglia motivo (demolizione dell'immobile, utilizzo del metano come combustibile o altro). Infatti, anche un'accurata pulizia del serbatoio stesso non impedirebbe che nel tempo i lamierati, per porosità, possano trasudare vapori che andrebbero a saturare l'interno del serbatoio. In tal caso una scintilla, provocata da una corrente vagante o altra causa, potrebbe innescare una notevole esplosione. In ogni caso l'inertizzazione evita l'eventuale smottamento del terreno a causa del cedimento dei lamierati. Si procede in questo caso nel seguente modo: dopo aver effettuato un'accurata pulizia del serbatoio, con le modalità descritte nella procedura, si procede al riempimento del medesimo immettendovi sabbia silicea o argilla espansa e provvedendo alla sigillatura del passo d'uomo.

TRASFORMAZIONE DI SERBATOI DA PARETE SEMPLICE A DOPPIA PARETE
A seguito di quanto contemplato dal decreto del Ministero dell'Ambiente e dell'Industria Commercio ed Artigianato del maggio '99, ed a quanto previsto dal Regolamento di Igiene Ambientale della Regione Lombardia e del Comune di Milano, nell'ottica della sostituzione progressiva dei serbatoi a parete singola, viene proposta la trasformazione da parete semplice a doppia parete dei serbatoi esistenti.

La procedura operativa si articola come segue:
- dopo aver provveduto ad effettuare la pulizia del serbatoio, si procede ad effettuarne la prova di tenuta ed il rivestimento;
- successivamente vengono rilevate le misure interne del serbatoio: lunghezza, diametro ecc., per consentire la realizzazione di un involucro in PVC, ad alta resistenza e compatibile con gli idrocarburi. Viene preparato il serbatoio affinché sia idoneo ad alloggiare l'involucro, rivestendolo completamente con appositi teli in feltro costituenti l'intercapedine. Si provvede quindi all'inserimento dello speciale involucro all'interno del serbatoio ed a mettere in depressione lo spazio esistente tra la parete esterna rivestita e l'involucro (creazione dell'intercapedine). Viene infine installata un'apparecchiatura con segnalatore (acustico e visivo) in grado di effettuare un costante monitoraggio del funzionamento del sistema. Al termine si provvede, infine, alla impermeabilizzazione del pozzetto. Ad intervento effettuato deve essere rilasciato un certificato di garanzia quinquennale. Inoltre vengono applicate le targhe di sicurezza e di istruzione in caso di emergenze.

IMPERMEABILIZZAZIONE DEI POZZETTI DI ACCESSO AI PASSI D'UOMO
È necessario evitare che eventuali fuoriuscite di combustibile durante le operazioni di carico e scarico, attraverso il pozzetto, possano diffondersi nel terreno circostante, inquinando lo stesso e/o la falda acquifera. Tra le linee guida dell'ASL è considerata essenziale la norma, poco applicata, che stabilisce che tutti i serbatoi nuovi o vecchi ancora in uso devono avere il pozzetto di accesso al passo d'uomo impermeabilizzato. Si può procedere nel modo seguente:

Caso a: il pozzetto non si presenta integro:
- procedere innanzitutto al ripristino, mediante interventi murari;
- applicare all'intero pozzetto uno strato di malta epossidica (altamente impermeabile);
- collocare una targa riportante il nominativo della ditta esecutrice dell'intervento e data.

Caso b): il pozzetto si presenta integro:
- procedere innanzitutto alla pulizia delle pareti interne;
- se necessario, in caso di pareti unte, procedere a sabbiatura;
- applicare all'intero pozzetto uno strato di malta epossidica;
- collocare una targa riportante il nominativo della ditta esecutrice dell'intervento e data.

DEMOLIZIONE
Questa procedura si rende necessaria quando, esaminato lo stato del serbatoio, si ritiene che non sia possibile procedere ad opere di riparazione e rivestimento, in quanto il serbatoio è eccessivamente danneggiato. Non resta allora che procedere alla sua demolizione ed alla successiva sostituzione.
Questa procedura si applica essenzialmente a serbatoi fuori terra. In caso di serbatoi interrati occorre procedere allo scavo del terreno circostante e mettere a nudo il serbatoio stesso.
Bisogna innanzi tutto procedere ad un'accurata pulizia del serbatoio. L'operazione si esegue servendosi di macchina roditrice e cannello ossiacetilenico con i quali si procede alla demolizione dei lamierati. Successivamente si provvede alla rimozione ed al trasporto delle lamiere, tubazioni e quant'altro inerente al serbatoio demolito, recuperando quanto sia ancora utilizzabile e conferendo il resto a discarica autorizzata.

RICOSTRUZIONE DI SERBATOI PARALLELEPIPEDI
Può accadere che serbatoi di combustibile di forma parallelepipeda e collocati fuori terra in cantinati, non rispettino le distanze di sicurezza o altre prescrizioni previste dalla vigente normativa in materia di prevenzione incendi. In tal caso occorre demolire il serbatoio esistente e ricostruirne un altro collocato in posizione idonea. Inoltre, in allegato alle pratiche inerenti al rilascio/rinnovo del certificato di prevenzione incendi, i vigili del fuoco attualmente esigono, per i serbatoi esistenti, il collaudo di prova idraulica a pressione di 1 kg/cmq.
Detti vecchi serbatoi, per la maggior parte, risultano costruiti con lamierati di spessore tale da non sopportare questo tipo di sollecitazione. Pertanto vanno sostituiti.
In questo caso, dopo aver bonificato il serbatoio esistente, si provvede alla sua demolizione. Quindi si procede alla impermeabilizzazione del pavimento del locale il quale deve, essendo munito di soglia rialzata al suo accesso, fungere da bacino di contenimento. Dopo aver fatto collocare le selle di cemento per l'appoggio del nuovo serbatoio nella posizione stabilita, si provvede alla costruzione dello stesso saldando tra loro lamierati di acciaio di 4-5 mm. di spessore.
Per ulteriore protezione, le pareti esterne del nuovo serbatoio vengono rivestite di resina epossidica.
Il nuovo serbatoio viene inoltre munito di tutti gli accessori previsti, come il passo d'uomo regolamentare, il tubo di sfiato, la valvola limitatrice di carico omologata e il tubo di carico.
Infine il serbatoio in questione viene collaudato idraulicamente alla pressione di 1 kg/cmq., prova di cui viene rilasciata la relativa certificazione.

PROCEDURE DI SICUREZZA
Questa procedura descrive quali provvedimenti vengono adottati e quali sono le attrezzature impiegate al fine di salvaguardare, in modo ottimale, l'incolumità del personale operativo addetto alle mansioni descritte nelle procedure precedenti.
Ciò anche nel rispetto di quanto previsto dalla legislazione vigente sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro ed in particolare di quanto previsto dal D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 (artt. 236 e 237) e successive modificazioni ed integrazioni, dal D.Lgs. n. 626/94, dal D.Lgs. 242/96 sulla salute e sicurezza sul lavoro e dal D.Lgs. 494/96 inerente i "cantieri mobili".

LA ZONA DI PERICOLO
Per zona di pericolo s'intende l'ambito spaziale nel quale, in occasione della pulizia dei serbatoi, bisogna prevedere la presenza di gas infiammabili o nocivi alla salute.
La zona di percolo comprende:
- per i serbatoi interrati, l'interno del serbatoio ed uno spazio di almeno 5 m di raggio intorno all'apertura del serbatoio;
- per serbatoi posati in opere di protezione, l'interno del serbatoio, il locale stesso e circa 1,50 m intorno all'apertura di aerazione del locale.
Prima di iniziare la pulizia del serbatoio si deve, volta per volta, stabilire, delimitare e contrassegnare in modo inequivocabile la zona di pericolo:
- essa deve essere contrassegnata e delimitata mediante segnali appropriati;
- vanno preparati gli estintori ed un telo di spegnimento;
- i veicoli a motore vanno parcheggiati fuori della zona di pericolo.

Tutte le operazioni dovranno essere effettuate utilizzando un apparecchio portatile di controllo "multigas" (esplosimetro).

PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE E VENTILAZIONE.
I dispositivi di ventilazione devono essere di costruzione tale da garantire l'eliminazione dei gas duratura, completa e senza pericoli. I dispositivi di protezione delle vie respiratorie devono permettere di lavorare senza pericolo in una zona satura di gas.
L'equipaggiamento di adduzione di aria fresca deve essere alimentato da bombole di aria compressa, compressori, ventilatori, aspiratori.

ABITI PROTETTIVI PER OPERATORI ADDETTI ALLA PULIZIA DI SERBATOI.
Gli addetti alla pulizia dei serbatoi e il personale ausiliario devono portare abiti da lavoro idonei. L'uomo che entra nel serbatoio deve indossare una imbracatura collegata al discensore di sicurezza. L'addetto deve inoltre calzare stivali di gomma conduttrice d'elettricità, affinché non possa caricarsi di elettricità statica. Per lo stesso motivo gli è vietato portare abiti di fibre sintetiche (esempio: nylon). Inoltre:
- è vietato fumare e usare fiamme libere all'interno della zona di pericolo;
- strofinacci, filacci ed abiti da lavoro sporchi devono essere allontanati prima di abbandonare il posto di lavoro.
Tutti i lavori e tutte le manipolazioni devono essere eseguiti in modo da non spargere i combustibili ed evitare la formazione di gas o vapori.
Occorre spalmare le mani con pomata protettiva prima dell'inizio del lavoro o portare dei guanti idonei. Prima e durante le ore di lavoro è vietato consumare bevande alcoliche.
L'addetto ai serbatoi ed il suo aiuto devono avere nozioni fondamentali sul servizio di pronto soccorso ed in particolare quelle concernenti il comportamento corretto in caso di ustioni, intossicazioni da gas e folgorazioni.
Durante tutta la durata della pulizia di serbatoi è assolutamente vietato l'ingresso nella zona di pericolo alle persone non addette ai lavori. Il capo della squadra di pulizia, è responsabile dell'esecuzione a regola d'arte dei lavori di pulizia di serbatoi.
Prima dell'inizio della pulizia di serbatoi il caposquadra si accerta della situazione compiendo una ricognizione ed organizza il lavoro secondo le seguenti indicazioni:
- transennare il posto di lavoro e la zona di pericolo;
- controllare i dintorni riguardo a fuochi e scintille, far rispettare il divieto di fumare ecc.;
- preparare gli estintori ed il telo di spegnimento;
- organizzare le misure da prendere in caso di allarme.
Gli idonei dispositivi di protezione sono:
- guanti di neoprene, con superficie di presa grippante, particolarmente studiati per maneggiare oli, solventi, idrocarburi etc.
- scarpe con battistrada antisdrucciolo, progettate in particolare per superfici oleose, dotate di puntale di acciaio e rispondenti a quanto richiesto dalle normative DIN 4843 ed UNI 8615;
- stivali di sicurezza con tomaia e suola esterna in speciale mescola di PVC e gomma nitrile, alti cm. 38, suola con profilo a carro armato e puntale e intersuola antiperforazione in acciaio, conformi alle norme BS 1870, particolarmente adatti per la protezione da oli, idrocarburi in genere etc.;
- tute e giacche particolarmente studiate per fornire la massima protezione e libertà di movimento;
- elmetti in policarbonato, ad ala stretta, dielettrici, resistenti ad agenti chimici ed antifiamma;
- semimaschere a doppio filtro, con gomma a bordo ripiegato, bardate con fibbie autobloccanti e conformi alle norme UNI 8961;
- maschere monofiltro;
- maschera a pieno facciale e doppio filtro per vapori organici come dispositivo di respirazione leggera a flusso continuo di aria compressa (norma EN 139);
- cuffie antirumore per la protezione dell'udito;
- imbracature di sicurezza conformi CE EN 361;
- discensore di sicurezza per recupero fino a 20 m: sistema per l'accesso ed il soccorso in spazi limitati, omologato E.P.I. norma CE EN 360;
- vari tipi di funi in nylon, della massima resistenza e corredate di attacchi per ancoraggio, conformi alle norme BS 5062.
- apparecchio portatile di controllo multigas (esplosimetro);
- apparecchiature d'illuminazione antideflagranti;
- scala rigida antisdrucciolo.

 



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