Il
risanamento dei serbatoi interrati
Donato
Paglionico
Responsabile tecnico OTTO ECO 90 s.r.l.
Tra
le varie cause di inquinamento del sottosuolo e delle falde
acquifere vi possono essere senz'altro anche i serbatoi del
combustibile asserviti o non all'alimentazione di impianti termici
e che a volte possono trovarsi in stato di degrado. Tali serbatoi
sono rinvenibili in edifici condominiali, strutture pubbliche
e private, complessi industriali e del terziario.
Le cause che contribuiscono al deterioramento di tali serbatoi
sono dovute a fattori esterni, quali correnti disperse, inadeguata
protezione esterna dei lamierati, mancanza di dispersori catodici.
Le
attività di fornitura dei servizi di assistenza tecnica
ai serbatoi di combustibili comprendono necessariamente i seguenti
interventi:
- pulizia e smaltimento fondami;
- ecografia dei lamierati e prove di tenuta pneumatica;
- riparazione e rivestimenti interni di resine epossidiche;
- demolizioni, inertizzazioni e ricostruzioni;
- manutenzione ordinaria e programmata del serbatoio e dei suoi
accessori, in conformità alle norme UNI 8364;
- trasformazione dei serbatoi da parete semplice a doppia parete.
Si illustrano di seguito, utilizzando all'uopo il manuale operativo
ISO 9002 relativo a tali attività, le metodologie usate
per effettuare gli interventi di riqualificazione dei serbatoi.
BONIFICHE
E SMALTIMENTO DEI FONDAMI E DEI REFLUI OLEOSI
Questa procedura descrive le modalità da seguire per
l'eliminazione ed il successivo smaltimento dei fondami che
con il tempo, per decantazione, si accumulano sul fondo dei
serbatoi, costituendo un pericolo d'intasamento in vari punti
critici della linea di adduzione del combustibile al bruciatore,
nonché falsando la misurazione della quantità
di combustibile utile contenuto nel serbatoio stesso.
L'operazione può essere eseguita in qualsiasi momento,
anche ad impianto funzionante, senza quindi interrompere il
servizio di erogazione di calore e/o acqua calda.
Un apposito autospurgo munito di pompa a depressione in ADR
provvede ad aspirare il combustibile non inquinato in appositi
contenitori di polietilene e/o ferro, che possono essere collegati
alla tubazione di adduzione del combustibile al bruciatore.
Si procede quindi allo smontaggio del passo d'uomo del serbatoio
e delle relative tubazioni e raccordi. Quindi, utilizzando l'autospurgo
munito di pompa a depressione si introducono in esso, mediante
aspirazione, i fondami contenuti nel serbatoio utilizzando una
tubazione flessibile e zavorrata. Successivamente si procede
ad immettere aria nel serbatoio utilizzando un apposito ventilatore.
Quando si ritiene di aver sufficientemente ventilato l'interno
del serbatoio, si provvede a rilevare, tramite "esplosimetro
multigas", l'eventuale presenza di gas residui e infine
viene dato accesso al serbatoio al personale operativo, opportunamente
imbracato e con un estremità fissata al discensore di
sicurezza, collocato all'esterno.
La parte dei fondami, non aspirabile per mancanza di pescaggio,
viene quindi rimossa manualmente a mezzo di apposite spatole
di metallo (molto flessibile) e anche per mezzo di spatole di
gomma, fino a mettere a nudo la parete metallica del serbatoio;
questa operazione è importante anche perché consente
di constatare visivamente lo stato di conservazione del serbatoio.
Ad operazione effettuata, si provvede a reimmettere nel serbatoio
il prodotto temporaneamente stoccato nei contenitori di servizio,
previo rimontaggio del passo d'uomo e delle relative tubazioni
e raccordi. I reflui oleosi, con lo stesso autospurgo, vengono
trasportati e conferiti ad aziende autorizzate dalla Regione
Lombardia al ritiro ed allo smaltimento dei fondami. Ad operazione
conclusa viene rilasciata apposita certificazione di avvenuta
bonifica e relativa documentazione di regolare smaltimento dei
rifiuti.
Secondo la norma UNI 8364, questa operazione deve essere effettuata
almeno ogni tre anni per i serbatoi contenenti olio combustibile
ed ogni sei anni per i serbatoi contenenti gasolio.
Dovrà essere rilasciata certificazione attestante i lavori
effettuati.
PROVA
PNEUMATICA DI TENUTA
Il metodo di prova della tenuta pneumatica, con creazione di
una sovrappressione interna con aria pari a 3000 mm H2O, è
un test molto severo ed in grado di evidenziare la presenza
di eventuali perdite anche da fessure (cricche) che non darebbero
luogo a fuoriuscite di liquidi.
Inoltre la pressione di prova di 3000 mm H2O sottopone il serbatoio
ad una sollecitazione superiore almeno del 50% a quella massima
a cui viene sottoposto nelle normali condizioni di esercizio.
Il metodo è in grado di evidenziare perdite anche minime:
ad esempio in un serbatoio di volume pari a 10.000 litri si
possono individuare già perdite superiori ad un litro
l'ora.
Nel caso si intenda esclusivamente evidenziare la possibilità
di perdite pregresse in serbatoi disattivati e da non riutilizzare,
la pressione di prova può essere ridotta a valori di
1000 mm di H2O.
In ogni caso bisogna tenere conto che:
- ogni variazione di pressione atmosferica comporta una variazione
uguale e contraria del valore della pressione letta sul manometro
(tali variazioni possono essere anche dell'ordine di 200-300
mm H2O, in particolari condizioni meteorologiche);
- ogni aumento di temperatura comporta un aumento di pressione
di circa 40 mm H2O per ogni grado centigrado (ciò nel
caso di prove a sovrappressioni dell'ordine di 3000 mm H2O e
a temperatura ambiente).
Le modalità operative sono le seguenti:
- effettuare la pulizia del serbatoio, secondo le modalità
descritte nella procedura operativa bonifica e smaltimento;
- inserire il termometro per la registrazione del variazioni
di temperatura durante la prova.
- chiudere il passo d'uomo e gli sfiati con appositi coperchi
e/o tappi ad espansione;
- immettere aria nel serbatoio, mediante un compressore, fino
al raggiungimento della pressione di 0,3 bar e lasciarlo in
questo stato per la durata di 24 ore;
- installare sul passo d'uomo di una colonna metallica filettata
munita di tre attacchi e relative valvole di chiusura (tipo
gas) occorrenti per:
- collegamento tubo immissione aria al compressore;
- inserimento manometro di controllo della pressione raggiunta;
- collegamento al manometro digitale per la registrazione delle
prove di tenuta nelle 24 ore.
Al
termine della prova, i dati monitorati dagli strumenti verranno
trasferiti su tracciati: (v. figura 1 e 2).
Perché
la prova possa essere considerata come avente esito positivo,
la pressione nel serbatoio in esame deve risultare costante
nell'arco delle 24 ore di durata della prova.
L'esito della prova deve essere attestato da regolare certificazione
rilasciata dalla società.
Durante la prova intervengono altri fattori fisici difficilmente
quantificabili, quali ad esempio la deformazione del serbatoio
(per via della pressione) che può avvenire a scatti anche
dopo alcune ore dall'inizio della prova, la temperatura non
uniforme all'interno del serbatoio, la variazione della tensione
di vapore degli eventuali liquidi rimasti sul fondo, la inevitabile
diffusione dell'aria dalle valvole, flange ecc.
A causa di tali fattori la pressione, anche se corretta, non
è mai esattamente costante, ma può presentare
oscillazioni anche in assenza di forature.
ECOGRAFIA
DEI LAMIERATI
Questa procedura descrive le modalità da seguire per
l'esecuzione della ecografia dei lamierati, al fine di rilevare
lo spessore degli stessi.
Le
modalità operative sono:
o effettuare la pulizia del serbatoio, con le stesse modalità
descritte nella procedura bonifica e smaltimento fondami;
o effettuare l'ispezione dall'interno del serbatoio, al fine
di constatare lo stato di conservazione dei lamierati, con rilevazione
visiva di eventuali fori o crepe;
o effettuare la misurazione dello spessore dei lamierati, in
una molteplicità di punti del serbatoio, a mezzo di spessimetro
ad ultrasuoni;
o riportare i risultati delle misurazioni sull'apposito modulo
di registrazione.
RIPARAZIONE
E RIVESTIMENTO
Questa procedura descrive le modalità da seguire per
rimettere in efficienza le pareti interne del serbatoio, quando
queste appaiono danneggiate, ma non tanto gravemente da richiedere
la sostituzione del serbatoio stesso.
Anche qui si elencano le modalità operative:
Innanzi tutto si procede ad effettuare la pulizia del serbatoio,
con le stesse modalità descritte nella procedura bonifica
e smaltimento fondami.
Una volta assicuratisi che le pareti siano perfettamente asciutte,
si procede alla sabbiatura dei lamierati.
Come strumento di lavoro si impiega un compressore ad aria,
una "clessidra" contenente sabbia speciale ed apposita
tubazione con ugello.
È necessario che l'addetto a questa operazione operi
dall'interno del serbatoio. L'operatore va accuratamente protetto
con idoneo abbigliamento, di cui si parlerà più
diffusamente nella procedura di sicurezza. Deve essere munito
di maschera collegata ad autorespiratore, e deve essere opportunamente
imbracato, con un'estremità dell'imbracatura fissata
al discensore di sicurezza, collocato all'esterno. Deve inoltre
provvedersi alla immissione continua di aria dall'esterno.
Effettuata questa operazione si provvede alla sigillatura di
eventuali parti ammalorate.
Si procede, quindi, all'applicazione di una prima mano di resina,
alla stesura di un telo di rinforzo in lana di vetro ed a tre
successive applicazioni di suddetta resina.
Tale resina epossidica è particolarmente idonea ad essere
compatibile con gli idrocarburi e resistente alle correnti vaganti.
Anche durante le operazioni di verniciatura il serbatoio viene
continuamente ventilato immettendo aria dall'esterno, al fine
di evitare che eventuali esalazioni di vernice possano essere
inalate dall'operatore, anche se munito di maschera di protezione.
L'operatore, come già detto, viene in ogni caso imbracato
e collegato al discensore di sicurezza.
L'esecuzione delle opere sopra descritte viene realizzata in
circa dieci giorni, onde consentire la perfetta catalizzazione
del prodotto applicato.
Tale tipo di intervento può essere effettuato in qualsiasi
momento, con le stesse modalità descritte per la bonifica
e lo smaltimento dei fondami.
Ad intervento effettuato viene rilasciato un certificato di
garanzia decennale e viene posizionata nel pozzetto di accesso
al serbatoio una targa riportante i dati relativi all'intervento
di riqualificazione del serbatoio.
MANUTENZIONE
PROGRAMMATA DEGLI ACCESSORI DEL SERBATOIO
Questa procedura descrive le modalità da seguire per
l'esecuzione programmata della manutenzione degli accessori
del serbatoio, al fine di verificarne l'efficienza in tutte
le sue parti.
Nel rispetto delle norme UNI 8364 viene svolto, almeno annualmente,
il controllo, la relativa manutenzione e l'eventuale sostituzione
degli accessori del serbatoio (vedi figura 3).
Le
modalità operative sono:
a) Controllo della reticella tagliafiamma e del tubo di sfiato.
Si verifica che la reticella non sia ostruita e sia fissata
saldamente in sede. Analogamente si controlla che il tubo di
sfiato sia a norma, sia collegato saldamente al serbatoio e,
utilizzando un getto di aria compressa, si verifica che non
sia ostruito.
b) Controllo della tenuta delle tubazioni di alimentazione e
di ritorno.
Si verifica manualmente che esse siano ben avvitate sia al bruciatore
che al pescante ed eventualmente si serrano con chiave inglese.
c) Controllo dell'ermeticità all'acqua del pozzetto.
Si verifica visivamente se ci sia o meno presenza di acqua nel
pozzetto.
d) Controllo dell'efficienza della valvola a chiusura rapida.
Si verifica la scorrevolezza del cavetto, dalla maniglia a strappo
alla valvola sul pescante o sulla tubazione di alimentazione
al bruciatore. Se necessario, si lubrifica il cavetto ovvero
lo si sostituisce, se deteriorato.
e) Controllo della tenuta dei vari attacchi sul passo d'uomo.
Anche qui il controllo è manuale e se è il caso
si interviene con chiave inglese.
f) Controllo ed eventuale sostituzione della guarnizione di
tenuta del passo d'uomo.
Smontato il passo d'uomo, si verifica lo stato d'efficienza
della guarnizione e, se è il caso, la si sostituisce.
g) Controllo del bocchettone di carico.
Si verifica manualmente se sia saldamente connesso e, se è
il caso, si provvede a serrarlo con chiavi.
h) Controllo dell'efficienza dell'eventuale indicatore di livello.
Si effettua per comparazione tra misure di livello effettuate
introducendo un'asta metrica nel serbatoio e quanto indicato
sull'indicatore posto a distanza. Se le due misure si discostano
di più di 1 cm, si provvede od a ritarare lo strumento
od all'eventuale sostituzione.
i) Controllo del limitatore di riempimento del serbatoio.
Si tratta di una valvola munita di galleggiante, che impedisce
il riempimento del serbatoio oltre il 90% della sua capacità,
al fine di evitare travasi all'esterno.
In occasione dello smontaggio del passo d'uomo, se ne verifica
manualmente l'efficienza e, se non é a norma, la si sostituisce.
l) Controllo e pulizia del filtro della valvola di fondo.
In occasione dell'apertura del passo d'uomo, si verifica che
non sia ostruito da melme o altro e, nel caso, lo si sostituisce.
m) Controllo dell'efficienza della messa a terra del serbatoio.
Si verifica manualmente che i collegamenti siano ben serrati.
INERTIZZAZIONE
Quest'operazione si esegue quando un serbatoio, già adibito
a contenere idrocarburi, debba essere non più adoperato
per un qualsivoglia motivo (demolizione dell'immobile, utilizzo
del metano come combustibile o altro). Infatti, anche un'accurata
pulizia del serbatoio stesso non impedirebbe che nel tempo i
lamierati, per porosità, possano trasudare vapori che
andrebbero a saturare l'interno del serbatoio. In tal caso una
scintilla, provocata da una corrente vagante o altra causa,
potrebbe innescare una notevole esplosione. In ogni caso l'inertizzazione
evita l'eventuale smottamento del terreno a causa del cedimento
dei lamierati. Si procede in questo caso nel seguente modo:
dopo aver effettuato un'accurata pulizia del serbatoio, con
le modalità descritte nella procedura, si procede al
riempimento del medesimo immettendovi sabbia silicea o argilla
espansa e provvedendo alla sigillatura del passo d'uomo.
TRASFORMAZIONE
DI SERBATOI DA PARETE SEMPLICE A DOPPIA PARETE
A seguito di quanto contemplato dal decreto del Ministero dell'Ambiente
e dell'Industria Commercio ed Artigianato del maggio '99, ed
a quanto previsto dal Regolamento di Igiene Ambientale della
Regione Lombardia e del Comune di Milano, nell'ottica della
sostituzione progressiva dei serbatoi a parete singola, viene
proposta la trasformazione da parete semplice a doppia parete
dei serbatoi esistenti.
La
procedura operativa si articola come segue:
- dopo aver provveduto ad effettuare la pulizia del serbatoio,
si procede ad effettuarne la prova di tenuta ed il rivestimento;
- successivamente vengono rilevate le misure interne del serbatoio:
lunghezza, diametro ecc., per consentire la realizzazione di
un involucro in PVC, ad alta resistenza e compatibile con gli
idrocarburi. Viene preparato il serbatoio affinché sia
idoneo ad alloggiare l'involucro, rivestendolo completamente
con appositi teli in feltro costituenti l'intercapedine. Si
provvede quindi all'inserimento dello speciale involucro all'interno
del serbatoio ed a mettere in depressione lo spazio esistente
tra la parete esterna rivestita e l'involucro (creazione dell'intercapedine).
Viene infine installata un'apparecchiatura con segnalatore (acustico
e visivo) in grado di effettuare un costante monitoraggio del
funzionamento del sistema. Al termine si provvede, infine, alla
impermeabilizzazione del pozzetto. Ad intervento effettuato
deve essere rilasciato un certificato di garanzia quinquennale.
Inoltre vengono applicate le targhe di sicurezza e di istruzione
in caso di emergenze.
IMPERMEABILIZZAZIONE
DEI POZZETTI DI ACCESSO AI PASSI D'UOMO
È necessario evitare che eventuali fuoriuscite di combustibile
durante le operazioni di carico e scarico, attraverso il pozzetto,
possano diffondersi nel terreno circostante, inquinando lo stesso
e/o la falda acquifera. Tra le linee guida dell'ASL è
considerata essenziale la norma, poco applicata, che stabilisce
che tutti i serbatoi nuovi o vecchi ancora in uso devono avere
il pozzetto di accesso al passo d'uomo impermeabilizzato. Si
può procedere nel modo seguente:
Caso
a: il pozzetto non si presenta integro:
- procedere innanzitutto al ripristino, mediante interventi
murari;
- applicare all'intero pozzetto uno strato di malta epossidica
(altamente impermeabile);
- collocare una targa riportante il nominativo della ditta esecutrice
dell'intervento e data.
Caso
b): il pozzetto si presenta integro:
- procedere innanzitutto alla pulizia delle pareti interne;
- se necessario, in caso di pareti unte, procedere a sabbiatura;
- applicare all'intero pozzetto uno strato di malta epossidica;
- collocare una targa riportante il nominativo della ditta esecutrice
dell'intervento e data.
DEMOLIZIONE
Questa procedura si rende necessaria quando, esaminato lo stato
del serbatoio, si ritiene che non sia possibile procedere ad
opere di riparazione e rivestimento, in quanto il serbatoio
è eccessivamente danneggiato. Non resta allora che procedere
alla sua demolizione ed alla successiva sostituzione.
Questa procedura si applica essenzialmente a serbatoi fuori
terra. In caso di serbatoi interrati occorre procedere allo
scavo del terreno circostante e mettere a nudo il serbatoio
stesso.
Bisogna innanzi tutto procedere ad un'accurata pulizia del serbatoio.
L'operazione si esegue servendosi di macchina roditrice e cannello
ossiacetilenico con i quali si procede alla demolizione dei
lamierati. Successivamente si provvede alla rimozione ed al
trasporto delle lamiere, tubazioni e quant'altro inerente al
serbatoio demolito, recuperando quanto sia ancora utilizzabile
e conferendo il resto a discarica autorizzata.
RICOSTRUZIONE
DI SERBATOI PARALLELEPIPEDI
Può accadere che serbatoi di combustibile di forma parallelepipeda
e collocati fuori terra in cantinati, non rispettino le distanze
di sicurezza o altre prescrizioni previste dalla vigente normativa
in materia di prevenzione incendi. In tal caso occorre demolire
il serbatoio esistente e ricostruirne un altro collocato in
posizione idonea. Inoltre, in allegato alle pratiche inerenti
al rilascio/rinnovo del certificato di prevenzione incendi,
i vigili del fuoco attualmente esigono, per i serbatoi esistenti,
il collaudo di prova idraulica a pressione di 1 kg/cmq.
Detti vecchi serbatoi, per la maggior parte, risultano costruiti
con lamierati di spessore tale da non sopportare questo tipo
di sollecitazione. Pertanto vanno sostituiti.
In questo caso, dopo aver bonificato il serbatoio esistente,
si provvede alla sua demolizione. Quindi si procede alla impermeabilizzazione
del pavimento del locale il quale deve, essendo munito di soglia
rialzata al suo accesso, fungere da bacino di contenimento.
Dopo aver fatto collocare le selle di cemento per l'appoggio
del nuovo serbatoio nella posizione stabilita, si provvede alla
costruzione dello stesso saldando tra loro lamierati di acciaio
di 4-5 mm. di spessore.
Per ulteriore protezione, le pareti esterne del nuovo serbatoio
vengono rivestite di resina epossidica.
Il nuovo serbatoio viene inoltre munito di tutti gli accessori
previsti, come il passo d'uomo regolamentare, il tubo di sfiato,
la valvola limitatrice di carico omologata e il tubo di carico.
Infine il serbatoio in questione viene collaudato idraulicamente
alla pressione di 1 kg/cmq., prova di cui viene rilasciata la
relativa certificazione.
PROCEDURE
DI SICUREZZA
Questa procedura descrive quali provvedimenti vengono adottati
e quali sono le attrezzature impiegate al fine di salvaguardare,
in modo ottimale, l'incolumità del personale operativo
addetto alle mansioni descritte nelle procedure precedenti.
Ciò anche nel rispetto di quanto previsto dalla legislazione
vigente sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro ed in particolare
di quanto previsto dal D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 (artt.
236 e 237) e successive modificazioni ed integrazioni, dal D.Lgs.
n. 626/94, dal D.Lgs. 242/96 sulla salute e sicurezza sul lavoro
e dal D.Lgs. 494/96 inerente i "cantieri mobili".
LA
ZONA DI PERICOLO
Per zona di pericolo s'intende l'ambito spaziale nel quale,
in occasione della pulizia dei serbatoi, bisogna prevedere la
presenza di gas infiammabili o nocivi alla salute.
La zona di percolo comprende:
- per i serbatoi interrati, l'interno del serbatoio ed uno spazio
di almeno 5 m di raggio intorno all'apertura del serbatoio;
- per serbatoi posati in opere di protezione, l'interno del
serbatoio, il locale stesso e circa 1,50 m intorno all'apertura
di aerazione del locale.
Prima di iniziare la pulizia del serbatoio si deve, volta per
volta, stabilire, delimitare e contrassegnare in modo inequivocabile
la zona di pericolo:
- essa deve essere contrassegnata e delimitata mediante segnali
appropriati;
- vanno preparati gli estintori ed un telo di spegnimento;
- i veicoli a motore vanno parcheggiati fuori della zona di
pericolo.
Tutte
le operazioni dovranno essere effettuate utilizzando un apparecchio
portatile di controllo "multigas" (esplosimetro).
PROTEZIONE
DELLE VIE RESPIRATORIE E VENTILAZIONE.
I dispositivi di ventilazione devono essere di costruzione tale
da garantire l'eliminazione dei gas duratura, completa e senza
pericoli. I dispositivi di protezione delle vie respiratorie
devono permettere di lavorare senza pericolo in una zona satura
di gas.
L'equipaggiamento di adduzione di aria fresca deve essere alimentato
da bombole di aria compressa, compressori, ventilatori, aspiratori.
ABITI
PROTETTIVI PER OPERATORI ADDETTI ALLA PULIZIA DI SERBATOI.
Gli addetti alla pulizia dei serbatoi e il personale ausiliario
devono portare abiti da lavoro idonei. L'uomo che entra nel
serbatoio deve indossare una imbracatura collegata al discensore
di sicurezza. L'addetto deve inoltre calzare stivali di gomma
conduttrice d'elettricità, affinché non possa
caricarsi di elettricità statica. Per lo stesso motivo
gli è vietato portare abiti di fibre sintetiche (esempio:
nylon). Inoltre:
- è vietato fumare e usare fiamme libere all'interno
della zona di pericolo;
- strofinacci, filacci ed abiti da lavoro sporchi devono essere
allontanati prima di abbandonare il posto di lavoro.
Tutti i lavori e tutte le manipolazioni devono essere eseguiti
in modo da non spargere i combustibili ed evitare la formazione
di gas o vapori.
Occorre spalmare le mani con pomata protettiva prima dell'inizio
del lavoro o portare dei guanti idonei. Prima e durante le ore
di lavoro è vietato consumare bevande alcoliche.
L'addetto ai serbatoi ed il suo aiuto devono avere nozioni fondamentali
sul servizio di pronto soccorso ed in particolare quelle concernenti
il comportamento corretto in caso di ustioni, intossicazioni
da gas e folgorazioni.
Durante tutta la durata della pulizia di serbatoi è assolutamente
vietato l'ingresso nella zona di pericolo alle persone non addette
ai lavori. Il capo della squadra di pulizia, è responsabile
dell'esecuzione a regola d'arte dei lavori di pulizia di serbatoi.
Prima dell'inizio della pulizia di serbatoi il caposquadra si
accerta della situazione compiendo una ricognizione ed organizza
il lavoro secondo le seguenti indicazioni:
- transennare il posto di lavoro e la zona di pericolo;
- controllare i dintorni riguardo a fuochi e scintille, far
rispettare il divieto di fumare ecc.;
- preparare gli estintori ed il telo di spegnimento;
- organizzare le misure da prendere in caso di allarme.
Gli idonei dispositivi di protezione sono:
- guanti di neoprene, con superficie di presa grippante, particolarmente
studiati per maneggiare oli, solventi, idrocarburi etc.
- scarpe con battistrada antisdrucciolo, progettate in particolare
per superfici oleose, dotate di puntale di acciaio e rispondenti
a quanto richiesto dalle normative DIN 4843 ed UNI 8615;
- stivali di sicurezza con tomaia e suola esterna in speciale
mescola di PVC e gomma nitrile, alti cm. 38, suola con profilo
a carro armato e puntale e intersuola antiperforazione in acciaio,
conformi alle norme BS 1870, particolarmente adatti per la protezione
da oli, idrocarburi in genere etc.;
- tute e giacche particolarmente studiate per fornire la massima
protezione e libertà di movimento;
- elmetti in policarbonato, ad ala stretta, dielettrici, resistenti
ad agenti chimici ed antifiamma;
- semimaschere a doppio filtro, con gomma a bordo ripiegato,
bardate con fibbie autobloccanti e conformi alle norme UNI 8961;
- maschere monofiltro;
- maschera a pieno facciale e doppio filtro per vapori organici
come dispositivo di respirazione leggera a flusso continuo di
aria compressa (norma EN 139);
- cuffie antirumore per la protezione dell'udito;
- imbracature di sicurezza conformi CE EN 361;
- discensore di sicurezza per recupero fino a 20 m: sistema
per l'accesso ed il soccorso in spazi limitati, omologato E.P.I.
norma CE EN 360;
- vari tipi di funi in nylon, della massima resistenza e corredate
di attacchi per ancoraggio, conformi alle norme BS 5062.
- apparecchio portatile di controllo multigas (esplosimetro);
- apparecchiature d'illuminazione antideflagranti;
- scala rigida antisdrucciolo.
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