Che
cos'è l'impianto di messa a terra
Paolo
Infortuna
ISPESL - Milano
L'impianto
di messa a terra è un impianto elettrico. Esso è
costituito da un insieme di dispersori (intenzionali e/o di
fatto), conduttori di terra, conduttori di protezione, conduttori
equipotenziali e giunzioni.
Il dispersore è un conduttore in contatto elettrico con
il terreno attraverso un'ampia superficie (per esempio una fondazione).
I dispersori intenzionali devono avere caratteristiche elettriche,
meccaniche e chimiche idonee all'utilizzo previsto, comunque
devono essere conformi a quanto previsto dalle norme CEI (11-1
e 64-8). I materiali utilizzati sono il rame, l'acciaio rivestito
di rame e l'acciaio zincato. Le forme più impiegate sono
i picchetti, le corde, le piattine, le piastre e i tubi. Il
dispersore di fatto è una parte metallica in contatto
elettrico con il terreno o con l'acqua direttamente o tramite
calcestruzzo, il cui scopo originale non è di mettere
a terra, ma soddisfa tutti i requisiti di un dispersore senza
compromettere la sua funzione originale. Sono dispersori di
fatto le tubature, le palificazioni metalliche, le armature
del calcestruzzo, le strutture in acciaio delle costruzioni
ecc.
Il conduttore di terra collega una parte dell'impianto che deve
essere messo a terra ad un dispersore o che collega tra loro
più dispersori, ubicato al di fuori del terreno od interrato
nel terreno e da esso isolato. Il conduttore di protezione è
prescritto per alcune misure di protezione contro i contatti
indiretti per il collegamento di alcune parti: masse e masse
estranee, collettore (o nodo) principale di terra per gli impianti
in bassa tensione, dispersore, punto di terra della sorgente
o neutro artificiale.
I conduttori equipotenziali assicurano i collegamenti equipotenziali
tra masse e masse estranee. La funzione dell'impianto di messa
a terra è di assicurare che un'eventuale corrente di
guasto nell'impianto elettrico venga dispersa agevolmente a
terra attraverso un passaggio preferenziale dotato di bassa
resistenza. Questa funzione, se efficace, consentirà:
di proteggere dal rischio di elettrocuzione persone ed animali,
di salvaguardare le componenti elettriche dell'impianto e di
scaricare a terra le eventuali correnti che si manifestino durante
il funzionamento dell'impianto di protezione delle scariche
atmosferiche. L'obiettivo principale di progettisti ed installatori
è di raggiungere, ai fini della sicurezza, il valore
più basso di resistenza per l'impianto di terra o comunque
un valore non inferiore a quanto previsto dalle norme di legge
e dalla normativa di buona tecnica. Una volta realizzato l'impianto
di terra, le condizioni iniziali di sicurezza ed affidabilità
devono essere garantite anche durante tutto il periodo di servizio
previsto per l'impianto elettrico. L'efficacia di un impianto
di terra dipende sinteticamente da una serie di fattori, quali
ad esempio: le caratteristiche del suolo, il valore della corrente
di guasto, la durata del fenomeno, la corretta scelta dei componenti
e la cura del loro stato nel tempo. Il cattivo funzionamento
di un impianto di terra durante un fenomeno di guasto spesso
viene imputato alla scarsa manutenzione dell'impianto. La ossidazione
di alcuni punti di connessione o la sconnessione degli stessi
(eventualità prevedibile nella vita di un impianto elettrico),
può comportare l'assunzione per quel tratto di impianto
elettrico di un valore di resistenza superiore a quello previsto
globalmente per l'impianto di terra e tale da non garantire
più le condizioni di sicurezza previste dalle norme di
Legge e di buona tecnica.
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