Affrontare il dolore

Il dolore derivante dalla morte di una persona cara è forse una delle più intense esperienze che dobbiamo affrontare durante la nostra vita. Esso penetra in profondità la nostra persona, tocca le nostre emozioni, può modificare le relazioni interpersonali e persino il nostro aspetto fisico. Nessuno conosce la ricetta perfetta per superare quei momenti, ciascuno li vive in maniera diversa.
Ciononostante, esistono degli elementi comuni a tutti. Che voi siate il diretto interessato oppure l'amico o il collega di qualcuno che ha appena perso una persona cara, può comunque essere assai utile capire alcuni dei tratti emotivi fondamentali tipici di questi momenti.

L'elaborazione del lutto

Il lutto è il lento processo di ridefinizione del nostro mondo e della nostra realtà privati della presenza di una persona che ci era particolarmente cara.
Rimarginare una ferita così profonda richiede tempo e pazienza. Non esiste una formula buona per tutti. Né un calendario da rispettare.
L'elaborazione del lutto consiste nel tornare più volte sull'immagine, o sentimenti e le memorie legate alla persona che amavamo, fino a che quella perdita non ci risulta più così intollerabile e dolorosa.

In genere la prima reazione di fronte ad una morte sconvolgente è spesso un senso di stordimento. Questa reazione naturale, da una parte attutisce il colpo e dall'altra, spostando la nostra attenzione, ci consente di dedicarci a tutte le concrete incombenze legate ad un decesso.

Moltissime persone sperimentano una sorte di negazione del fatto traumatico mentre il cuore e la mente cercano di riadattarsi alla nuova realtà, priva, adesso, di quella persona. Col tempo si impara che si può guardare in faccia la dura realtà.Sebbene il processo di cicatrizzazione possa essere lungo e doloroso, e una parte di voi rimarrà "colpita" dall'evento per sempre, il tempo, tuttavia, porta a sviluppare una progressiva accettazione della morte e della scomparsa.

I sentimenti del lutto sono un miscuglio di dolorose emozioni, di ma,inchina, pena, rabbia, colpa, rimpianto, vuoto desiderio e stato di abbandono. Alcune di queste emozioni ci assalgono e travolgono come potenti ondate, lasciandoci affranti e provati dietro di esse. Altre sembrano radicarsi e persistere a lungo nel tempo. Senza contare che una perdita di una persona amata può risvegliare un senso generale di doloroso abbandono radicato in precedenti episodi della nostra vita. E' consigliabile allora non pretendere o negare queste emozioni, ma lasciare che i sentimenti affiorino e riconoscerli.

Non esistono sentimenti rispettabili o sentimenti deprecabili. Ciascuna emozione gioca un suo ruolo specifico nel processo di cicatrizzazione. Siamo tutti tentati dal chiudere in un cassetto le emozioni più difficili e dolorose. Soprattutto coloro che pensano che devono dimostrarsi sempre e comunque come i più forti. Ma si rischia di ottenere lo scopo contrario; si accresce lo stress e si rallenta il processo di elaborazione del lutto.

Un grido del cuore negato e represso può portare a una produzione di rabbia ingiustificatamente espressa ed a una non voluta brutalità e rudezza nei confronti degli altri.

Come altri sentimenti tipici dell'elaborazione del lutto la rabbia, il dolore, il senso di colpa e di vergogna vengono e vanno. Fanno parte di un naturale processo. Ciò è particolarmente vero se non si è potuti stare vicini alla persona che poi è morta, tanto quanto avremmo voluto. Se un sentimento, pensiero o immagine mentale ti sembra eccessivamente e/o distruttivo duraturo, dovresti considerare la possibilità di parlarne con uno psicologo o un religioso.

I sentimenti del lutto possono anche avere degli effetti fisici come un senso di tensione nei muscoli o di oppressione nel petto, stanchezza, ansia, difficoltà nel dormire e calo dell'appetito. Nel tempo questi fenomeni torneranno a riapparire, ma ogni volta in maniera più leggera e con una durata più breve,. In questi casi avere cura di se stessi e accettare l'aiuto degli altri serve a proteggersi e a mantenersi in buona salute sia fisica che psichica.

Il modo come la persona amata muore, può avere effetti vistosamente diversi sul tipo di lutto che dovremmo affrontare. Se una persona amata muore di AIDS, potremo essere costretti a sperimentare un largo ventaglio di sentimenti. In molti casi si tratta di persone giovani e nel pieno della loro vita. Per alcuni l'infezione può durare mesi, perfino anni; per altri il manifestarsi della malattia può essere improvviso. C'è chi ha perso molti amici per AIDS in un brevissimo arco di tempo. Questo può trasmettere un senso di vulnerabilità, disperazione e rabbia. Il nostro dolore può mescolasi a un senso di colpa per essere sopravvissuti e continuare a godere di buona salute.

Le morti improvvise, soprattutto se violente e accidentali, possono provocare shock, ansia e stress in misura ancora maggiore. Possono generare un senso di impotenza e fragilità venato di rabbiosa aggressività. Un suicidio, per esempio, spesso produce un senso di colpa o di fallimento tra i sopravvissuti.

Il lutto anticipato

Assistere fino alla morte una persona cara ne risparmia l’isolamento così caratteristico del morire nella nostra società. Tutte le persone coinvolte hanno l’opportunità di essere vicine e di intensificare i legami affettivi, di comunicare i propri sentimenti, di condividere il dolore e di cominciare ad accettare la morte prima che avvenga. Curare ogni giorno una persona che sta morendo può essere sconvolgente ma anche una delle più profonde e straordinarie esperienze d’amore della nostra vita. Il tempo da solo non guarisce il dolore. L’esperienza suggerisce i seguenti consigli:
Accetta il tuo dolore
Accettare il dolore è il primo passo verso l’accettazione della perdita della persona cara. Sii paziente con te stesso e rispetta i tuoi sentimenti.

Parla con franchezza e sincerità

Comunica il tuo dolore. Parla dei tuoi ricordi e pensieri con coloro che possono ascoltare e capire la tua perdita senza dare giudizi od offrire consigli che sembrano inappropriati. Parla con coloro di cui hai fiducia. Se cerchi di proteggere le altre persone nascondendo i tuoi bisogni, li renderai confusi e incerti su come ti possano aiutare. Questo è ancora più vero se vi sono bambini coinvolti; essi possono sentirsi colpevoli della tua infelicità.

Abbi cura di te stesso

Trattati bene, mangia bene e mantieniti in forma. Questo può alleggerire un’eventuale depressione e aiutarti a dormire meglio.

Preghiera e meditazione in solitudine

Questo può essere un periodo per riconsiderare e approfondire il senso della vita. Passeggiare o stare a contatto con la natura può aiutarci a capire l’essenza transitoria e clinica delle cose. Puoi anche voler passare del tempo in chiesa o raccoglierti in un luogo sacro. Non trattenerti dal farlo.

Cerca un sostegno

Le persone in lutto spesso formano o aderiscono a gruppi per avere solidarietà, amicizia e mutuo sostegno. Permettere che gli altri ti aiutino è allo stesso tempo un aiuto per loro. Dare qualcosa di te stesso è molto spesso un passo importante nel processo di elaborazione del lutto.

Aiuto professionale

Uno psicologo o un religioso possono aiutarti a risolvere alcuni dei problemi più difficili che si possono creare. Non rinunciare a loro.

Sostenere gli altri

Se tu sei l'amico o il collega di una persona in lutto ricordati che anche a te un giorno potrà succedere di perdere una persona cara. E' un calcolo delle probabilità, una legge di natura. Alcuni dei precedenti consigli e quelli qui sotto elencati possono aiutarti a stare vicino a qualcuno che soffre per una dipartita:
Accetta i sentimenti del tuo amico per quelli che sono.
Ascolta senza giudicare.
Parla francamente e con sincerità quando ti viene chiesto.

RICORDA

Non importa quanto è profondo il tuo dolore, tu comunque non sei solo. Altri hanno già provato questa esperienza e ti possono aiutare a sopportare questo peso, se accetti il loro aiuto. Non negargliene la possibilità. Il modo migliore di onorare la memoria di una persona cara è continuare a vivere una vita piena e ricca.


Prodotto da Forum Nazionale AIDS
Testo originale di Daniel Barnes
Traduzione e adattamento di Chris Mckevitt e Stefano Marcoaldi