Red Ribbon

Il successo di questo fiocchetto rosso, appuntato ogni giorno sui vestiti di milioni di persone e divenuto il simbolo universale della solidarietà alle persone sieropositive, nasce in una notte del 1991 grazie all'attore Jeremy Irons che lo appunta sulla sua camicia durante la cerimonia di premiazione dei "Tony Awards".
Ripiegato semplicemente in modo da formare quasi una piccola "A", esso va indossato dalla parte del cuore, perché è con quello che si ama. La sua forma può anche evocare la A di AIDS ma non è questo il suo autentico significato, spiega Patrick O’Connell, direttore del Visual Aids di Manhattan. In realtà, l'idea di questo nastro rosso - il colore della passione, visibilissimo su qualsiasi abito - prende spunto dall'osservazione che un artista americano fece di un analogo movimento spontaneo di solidarietà: nella primavera del 1991 i ragazzini americani avevano infatti incominciato a legare intorno agli alberi dei nastri gialli per ricordare quanti stavano morendo al di là dell’oceano nella guerra del Golfo.

Le strade d’America e d’Europa sono state così progressivamente invase dal Red Ribbon, che in genere è di raso ma può anche essere realizzato in metalli più o meno preziosi. In Italia non è ancora così diffuso, forse perché alcune persone - indossandolo - provano vergogna oppure hanno paura di essere identificate come persone sieropositive o malate.

Il copyright del fiocco rosso è ancora oggi senza proprietario perché il suo marchio non è stato mai depositato. Parecchie associazioni di volontariato hanno però iniziato a battersi perché venga loro riconosciuto questo diritto: una di esse è la Red Ribbon International, ente di beneficenza nato a Londra nel 1992 con lo scopo principale di controllare l'uso (e l'abuso) di questo simbolo da parte di organizzazioni che con l’AIDS nulla hanno a che fare.

Per molti, il fiocco rosso è simbolo di solidarietà e consapevolezza della sofferenza; per alcuni, invece, un modo troppo facile per alleggerire la propria coscienza. Per noi è semplicemente un simbolo di solidarietà nei confronti di chi vive sulla propria pelle la sieropositività, un piccolo segno per dare visibilità all’impegno che si mette in campo contro l’HIV e a favore delle persone sieropositive.

Purtroppo, a 16 anni di distanza dal primo caso di AIDS, le persone sieropositive non devono soltanto condurre una lotta personale contro la malattia ma si trovano spesso a dover anche subire dalle persone 'sane' la discriminazione e la colpevolizzazione per l’infezione che hanno contratto. Ecco perché il gesto di indossare il Red Ribbon, in apparenza poco importante, può invece rappresentare per i malati un grande aiuto morale. Incontrandovi a cena nei ristoranti, durante lo shopping nei negozi o passeggiando per strada essi sapranno della vostra solidarietà nei loro confronti e del vostro personale impegno contro l'AIDS.