2000-2001 Insegnanti: Rita De Luca e Franca Dalla

Lancilcotto il mangiatore di prosciutto cotto

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   Un cavaliere galoppava solitario in un bosco, si stava avvicinando alla città di Tolemac.
   Durante la strada però incontrò delle persone che gli dissero che Tolemac non esisteva. Il cavaliere tornò sui suoi passi e decise di recarsi in un altro villaggio.
   Arrivò in un piccolo borgo, qui trovò una casetta molto carina, vi entrò, la esplorò: era vuota. Quella notte dormì lì.
   Al mattino quando si alzò si trovò intorno le stesse persone che gli avevano detto che Tolemac non esisteva. Chiese allora il cavaliere: "Ma mi avete detto una bugia, sì o no?" - "Sì" risposero questi "Siamo dei briganti!" E detto fatto lo catturarono. Lo legarono come un salame, gli tolsero l'armatura e lo portarono nella vicina locanda chiedendo che fosse imprigionato nelle loro cantine perché era un brigante!

La città da dove veniva il cavaliere si chiamava...clicca per nome città

   Vi regnava un re che era molto amico del cavaliere, tanto che, siccome era molto tempo che non aveva sue notizie, decise di andarlo a cercare.
   Strada facendo il re incontrò proprio i famosi briganti e chiese loro se mai avessero visto un cavaliere. Questi indifferenti risposero di no. Il re proseguì nella sua ricerca e , girando girando, finì in un paese che non conosceva. Ma ecco che proprio nella piazza del paese trovò dei suoi vecchi amici. Dopo aver ricordato i bei tempi passati il re chiese loro se avevano visto il cavaliere. Così dicendo cominciò a descriverlo. Si chiamava Lancilcotto (per la sua grande, smodata passione per il prosciutto cotto), aveva i capelli neri, era molto alto, aveva un'armatura lucente e sotto una tunica rossa.
   Gli amici del re (che si chiamava Utria) dissero che l'avevano proprio visto alla locanda legato e imbavagliato come un brigante. Nelle cantine della locanda il re Utria trovò infatti Lancilcotto. Lo liberò e dopo aver festeggiato, meditarono la vendetta!
   La mattina seguente tornarono nel bosco dove erano tranquillamente accampati i briganti, li attaccarono e li fecero arrestare. Passava in quel mentre una contadinella e assistette alla scena nascosta dietro un cespuglio e... si innamorò perdutamente di Lancilcotto!
   Finito il combattimento Lancilcotto si tolse l'elmo, incrociò lo sguardo della contadinella e...se ne innamorò perdutamente!
   La giovane si chiamava Marianna, amava smodatamente la panna e fin qui non ci sarebbe stato niente di male ma, ahimè, era allergica al prosciutto cotto!

CHE FARE ?

   Erano tranquillamente seduti sotto un grande albero, Lancilcotto addentava con voracità un grosso panino al ... prosciutto cotto e Marianna lo guardava adorante e ingolosita. Alla fine non resistette più, ne addentò un grosso boccone e...svenne!
   Disperato Lancilcotto la caricò sul suo cavallo e la portò in un villaggio lì vicino dove aveva sentito dire che c'era un famoso mago. C'era infatti, si chiamava Boiron, era capace di fare magie potentissime ed era esperto di medicamenti naturali, lui li chiamava "omeopatici", che nome strano e misterioso!!
   Lancilcotto gli chiese di curare la sua adorata Marianna.
   Boiron prese una manciata di piccolissimi granulini bianchi e zuccherini, li mise sotto la lingua di Marianna che piano piano si riprese.
   I due giovani si sposarono, alla festa parteciparono tutti, vennero servite in abbondanza tagliatelle al prosciutto (cotto naturalmente) e tortellini alla panna!
   Lancilcotto e Marianna partirono poi per la luna di miele alla volta di un rustico villaggio-vacanze dal simpatico nome di ANEHGNOL, situato tra le verdi colline di una lontana terra al di là del mare!