Athènaze:
intoduzione al greco antico
Prefazione
all’edizione italiana
L’entusiastica accoglienza ricevuta nelle scuole italiane dal
corso di Hans H. Ørberg Lingua Latina per se illustrata, e la
pressante richiesta, da parte dei colleghi del liceo classico, d’un
parallelo corso di greco, ci ha indotti a impegnarci per la
pubblicazione d’uno strumento didattico che potesse realmente condurre
i nostri ragazzi a leggere con la massima scorrevolezza possibile anche
la lingua in cui affonda le sue radici, per dirla con lo Snell, il
nostro pensiero europeo.
Il risultato di questo lavoro è il corso
che presentiamo, sperando che possa esser davvero un utile sussidio che
contribuisca alla conservazione e alla valorizzazione
dell’insegnamento del greco in Italia. Esso è un ampliamento e un
adattamento di Athenaze, an introduction to ancient Greek,
scritto originariamente da Maurice Balme, professore emerito della Harrow
school di Harrow-on-the-Hill (uno dei più prestigiosi istituti
d’Inghilterra), autore, tra l’altro, insieme con James Morwood,
dell’università d’Oxford, dell’Oxford Latin course, e da
Gilbert Lawall, ordinario di classics nell’università del
Massachusetts di Amherst, da sempre impegnato nel campo della didattica
delle lingue classiche, e autore di numerosi testi dedicati alle scuole.
Il corso originale è stato sperimentato
per anni da numerosi insegnanti inglesi e statunitensi, dando eccellenti
risultati.
Esso è oggi uno dei più diffusi corsi di greco al mondo; recentemente
ne è stata curata anche un’edizione spagnola, che è diventata in
breve tempo il libro più usato nelle scuole superiori e nelle università
della Spagna, e s’è rapidamente affermata anche negl’istituti
superiori e nelle facoltà universitarie dell’America latina.
In Italia, fortunatamente, e speriamo ancóra
per molto tempo, le ore dedicate al greco sono non poche. Abbiamo
pensato perciò di far cosa grata agl’insegnanti e utile agli alunni
ampliando notevolmente il materiale di lettura originale, senza per
questo spezzare la narrazione continua che costituisce il filo
conduttore del corso ed è uno dei suoi maggiori pregi.
L’apprendimento d’una lingua come il greco — come del resto, mutatis
mutandis, quello d’ogni altra lingua — può tanto più risultare
efficace quanto più si legga, si scriva, ci s’eserciti.
Salvatore Buonomo ed Emanuele Fucecchi,
esperti disegnatori, anch’essi insegnanti di materie letterarie, hanno
provveduto a creare le illustrazioni che accompagnano testo e note per
tutto il corso. L’esperienza dell’insegnamento del latino col metodo
Ørberg ha dimostrato l’utilità delle immagini per la comprensione
del testo e per l’apprendimento dei vocaboli, che rimangono, col
sostegno mnemonico delle figure, più facilmente e più stabilmente
fissati nella memoria. È stata condotta un’accurata ricerca
iconografica, perché le illustrazioni risultassero verosimili e dessero
ai ragazzi un’idea concreta della vita ateniese del V secolo. In
particolare Salvatore Buonomo, con la sua esperienza archeologica e la
sua competenza nel mondo classico, ha dato ai suoi disegni il tono e il
sapore dell’arte greca.
Solo poche voci non risultano per se illustratae
attraverso note in greco, disegni e sinonimi, e son tradotte in calce.
Alcune anticipazioni di forme non ancóra studiate sono messe in
evidenza con un fondino grigio, e non vanno imparate.
La grammatica corrente dell’Enchiridion,
e quella di consultazione in fondo al volume, sono state anch’esse
riviste, ampliate e rimaneggiate per adattarle alle tradizioni
didattiche del nostro paese. In particolare la grammatica di
consultazione non si limita a un riassunto schematico delle forme e dei
fenomeni sintattici, ma, pure sfrondata di tutto quanto c’è sembrato
superfluo o rimandabile nell’apprendimento, cerca di fornire gli
elementi minimi di grammatica storica che possano servire a una migliore
e più approfondita conoscenza e consapevolezza dei fenomeni
linguistici. Sia nell’Enchiridion sia nella grammatica finale
ci s’è sforzati d’esser quanto più chiari e piani possibile,
attraverso l’uso d’un linguaggio semplice che, pur tentando
d’esser preciso e corretto, non facesse sì che una qualunque oscurità
o tecnicismo impedisse anche solo parzialmente la piena e completa
comprensione del funzionamento linguistico descritto.
Gli esercizi servono a corroborare quanto
appreso; due sono le rubrìche fisse in ogni capitolo: una, intitolata Il
greco nell’italiano, volta alla ricerca delle radici etimologiche
di vocaboli della nostra lingua; l’altra, riguardante La formazione
delle parole, che intende sviluppare negli alunni la capacità di
ricavare il significato di vocaboli nuovi da quello di vocaboli già
conosciuti. Un simile esercizio si pratica anche continuamente nel corso
della lettura dei testi, quando si richiede ai ragazzi di ricavare una
parola da un’altra già nota (s’usa per questo il segno <, che va
letto «ricavatelo da», e non necessariamente nel senso d’una
derivazione etimologica). La sezione dedicata agli esercizi si chiude
sempre con un brano di ricapitolazione.
La comprensione delle lingue antiche non può
esser completa senza una conoscenza del mondo e della cultura che le ha
prodotte. Anzi, come si va spesso anche un po’ a sproposito dicendo da
ogni parte, conoscere le culture antiche è uno degli scopi primari
dell’insegnamento del latino e del greco. È per questo che Athenaze
presenta, in ogni capitolo, un aspetto del mondo antico in cui i
personaggi della narrazione si muovono. Pensiamo che questi brevi saggi,
pur nella loro necessaria elementarità, possano costituire un valido
approfondimento di aspetti fondamentali della civiltà e della storia
greca antica, e valgano a far penetrare sempre più il ragazzo nel
retroterra culturale che ha prodotto tante creazioni letterarie,
filosofiche e scientifiche che dovranno esser da lui studiate più
avanti.
Il vocabolarietto greco-italiano e
italiano-greco che chiude il volume è solo uno strumento d’emergenza:
è infatti necessario, anzi indispensabile, che, a mano a mano che va
avanti, lo studente apprenda tutte le parole comparse ed elencate nella
lista di vocaboli alla fine d’ogni capitolo. Qualche docente potrà
però fare una selezione di questi vocaboli seguendo le indicazioni
della guida per gl’insegnanti.
Questo che presentiamo è il corso di greco che, tra tutti quelli
che esistono al mondo, offre di gran lunga il maggior numero di letture
graduali e appositamente studiate per un insegnamento progressivo di
strutture grammaticali e vocabolario di base. Ogni brano è stato
composto con lo specifico scopo di presentare una parte del
funzionamento linguistico e d’allargare la conoscenza del lessico.
Possiamo qui ripetere le parole di A. E. Hillard e C. G. Botting: «La
difficoltà d’un tal cómpito è grande, e tutti gl’insegnanti che
vi si son cimentati ne hanno la consapevolezza, ma gli autori sperano
che quello ch’essi hanno scritto sia greco solido e corretto.»
Già in questo volume compaiono molte frasi e brani d’autore, le cui
fonti potranno esser rintracciate nella guida per gl’insegnanti; il
secondo volume, poi, è per la maggior parte composto da testi classici,
che però s’inseriscono nella narrazione continua
senz’interromperla.
I brani greci dell’edizione originale erano stati scritti da
Maurice Balme; a essi si sono aggiunti quelli composti da Luigi Miraglia,
che s’è occupato anche dell’impianto didattico generale per
l’edizione italiana e delle note che corredano il testo; la traduzione
italiana, l’adattamento e l’ampliamento della grammatica, la
revisione ortografica e la cura dell’indicazione delle vocali lunghe
nei brani composti ex novo sono opera di Tommaso Francesco Bórri.
Michelangelo Costagliola ha curato la laboriosa elaborazione grafica,
dando un apporto veramente straordinario alla riuscita del libro, e le
liste dei vocaboli alla fine d’ogni capitolo.
Vogliamo ringraziare il professor Balme per la cortesia con cui
ha concesso che il suo materiale originario venisse ampliato, e che la
struttura dell’edizione anglosassone venisse così profondamente
modificata, e per la cura e la gentilezza con cui ha accettato di
rivedere le bozze del lavoro e fare le sue opportunissime osservazioni.
Conserviamo il grato ricordo del tè preso nel magnifico giardino della
sua casa a Cockpit Village, discutendo amabilmente delle modifiche per
l’edizione italiana davanti alla squisita torta di cioccolato
preparata dalla signora Balme.
Esprimiamo anche un particolare ringraziamento al professor
Lawall per l’appoggio e il sostegno che ci ha dato durante tutta la
fase di preparazione dell’opera, per i suoi suggerimenti e per averci
fornito i dischetti informatici contenenti il testo dell’edizione
anglosassone, originariamente scritto all’elaboratore da Marjorie
Dearworth Keeley della High school di West Springfield, in
Massachusetts; in questo testo Stephen G. Daitz, della City
university di New York, aveva curato con singolare competenza
l’indicazione sistematica delle vocali lunghe.
Dobbiamo esprimere anche il nostro debito di riconoscenza al
professor James Morwood, del collegio Wadam dell’università
d’Oxford, per aver fatto da intermediario nei nostri rapporti col
professor Balme; e infine alla dottoressa Andrea Hopkins, dell’Oxford
University Press, per la gentilezza e la cortesia con cui ha curato
tutto quanto concerneva le relazioni tra gli autori e le questioni
relative ai diritti di pubblicazione.
Intendiamo ringraziare profondamente tutti
coloro che hanno rivisto i testi scritti da Luigi Miraglia: prima di
tutti il professor Herwig H. Görgemanns, ordinario di lingua e
letteratura greca nell’università di Heidelberg, grecista illustre e
coordinatore, fra l’altro, della vasta Griechische Literatur in
Text und Darstellung;
egli ha accettato con grandissima disponibilità di rivedere con la sua
altissima competenza ciò ch’era stato di volta in volta composto, e
ha glossato i testi con lettere d’osservazioni e note preziosissime,
contribuendo tra l’altro a dare una maggior coloritura attica alla
lingua. Ringraziamo poi l’amico professor Enrico Renna, studioso
profondo e docente di latino e greco presso il liceo-ginnasio Antonio
Genovesi di Napoli, autore di numerosi saggi sul mondo antico e
d’un’accuratissima sintassi comparata greco-latina,
per l’attenta lettura e i suggerimenti forniti; la dottoressa di
ricerca Gabriella Carbone, dell’università di Napoli, per i suoi
consigli e le sue utilissime annotazioni; gli amici professori Francesco
Mezzacapo e Umberto La Torraca, ambedue competentissimi cultori delle
lingue classiche, docenti rispettivamente nel liceo-ginnasio Pietro
Giannone di Caserta e nel liceo-ginnasio Vittorio Emanuele di Napoli,
per aver accolto la richiesta di rivedere i testi greci; infine
l’amico professor Mauro Konstantinos Agosto, docente di composizione
latina nell’Università gregoriana di Roma e fine conoscitore del
greco antico, medievale e moderno, per il suo affettuoso sostegno e la
feconda discussione su questioni di stilistica e vocabolario greco.
Un ringraziamento speciale va infine rivolto all’avvocato
Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi
Filosofici, per l’incoraggiamento continuo a persistere nella nostra
opera di studio del mondo classico e di tentativo di rinnovamento dei
metodi d’insegnamento delle lingue antiche nelle scuole italiane. Il
suo sostegno e la sua forza morale, insieme cogl’insegnamenti del
direttore dell’Istituto, professor Giovanni Pugliese Carratelli, ci
hanno accompagnato durante tutto questo non facile lavoro.
Gli autori dell’edizione italiana sono, beninteso, i soli
responsabili degli eventuali errori e inesattezze contenuti in questo
corso, e saranno grati ai colleghi che volessero far pervenire i loro
suggerimenti e i loro consigli per una futura edizione.
Luigi Miraglia
Tommaso Francesco Bórri