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I MISTERI DELLE PIRAMIDI

        LA COSTRUZIONE

         Le tombe che i faraoni delle prime due dinastie avevano utilizzato come sepolcri furono sostituite da un nuovo edificio durante il regno del faraone Zoser: la Piramide. La costruzione di questa prima opera derivò dalla sovrapposizione di Mastabe (tombe generalmente a forma di piramide tronca) di grandezza decrescente via via che aumentava l'altezza. La figura a "gradoni" simboleggiava la scala attraverso la quale il faraone saliva al cielo. A essa ne seguirono altre e, durante la IV dinastia, apparve la piramide perfetta. La prima fase della costruzione consisteva nello scegliere il luogo adatto all'ubicazione; poi si disegnavano le piante e si decideva la quantità di materiale e di manodopera necessaria. Allora venivano convocati i sacerdoti, per determinare i punti cardinali che avrebbero orientato le facce delle piramidi, delimitare la base e procedere alla cerimonia del livellamento del terreno. Il faraone doveva eseguire il rituale dell'inizio della costruzione e la cerimonia dell'allungamento della corda, che consisteva nel verificare l'orientamento, nel piantare un piolo in ciascun angolo, nell'iniziare lo scavo di una piccola parte della fossa, nel modellare un mattone e nel porre la prima pietra. La durata dei lavori dipendeva dalla grandezza del complesso funerario, che doveva essere pronto al momento della morte del faraone. 

        Dopo aver inaugurato ufficialmente la costruzione, si iniziava il primo gradino della piramide. Il lavoro veniva svolto da squadre di operai, che non erano schiavi e ricevevano un salario dallo Stato. Una volta stabiliti i gruppi di lavoro, si procedeva all'estrazione dalle cave della pietra necessaria per innalzare la piramide. Dopo averli separati, i blocchi della parete della camera venivano deposti sul piano per poi essere trainati ai piedi della piramide. Per evitare che rimanessero incagliati, si spargeva a terra del fango, che permetteva un migliore scorrimento delle slitte. Intanto altre squadre di operai provvedevano a sollevare i blocchi di pietra, completando così i diversi piani. Gli Egizi riuscirono a sollevare pietre tanto grandi e pesanti grazie a un articolato sistema di rampe. Esse partivano da ciascun angolo inferiore e andavano salendo, in modo da avvolgere a poco a poco la piramide. Gli spazi che restavano tra i vari piani venivano riempiti con materiali vari e tutto veniva ricoperto con pietra calcarea bianca di buona qualità. Il risultato era un piramide perfetta, le cui facce splendevano al sole proprio come brillava il faraone durante la sua vita. 

 

  IL SIGNIFICATO DELLA PIRAMIDE  

        Cheope, Chefren e Micerino sono i tre re ai quali sono state dedicate le più celebri piramidi dell'intero Egitto, raggruppate insieme a formare un complesso senza precedenti. Già gli antichi le consideravano una delle sette meraviglie del mondo. Sono infatti stupende per proporzioni e purezza di linee. La piramide di Cheope fu la prima ad essere costruita dopo quella a gradoni di Zoser e anche la più colossale.

        Doveva servire come tomba del re, il quale, dai limiti del deserto, anche nella morte avrebbe vegliato sul suo popolo. Secondo gli Egizi, infatti, il sovrano non era un uomo ma un dio, sceso dal cielo per governare l'Egitto. Ciò spiega non solo le dimensioni enormi delle piramidi, ma anche la stessa forma triangolare delle facce, non consona alle dimensioni umane e che simboleggiava la salita del re al cielo degli dei, di cui faceva parte.

                   

  LA SFINGE        

        La Sfinge sorvegliava l'ingresso all' aldilà e ai santuari. Il nome egizio, shesep ankh, significa "immagine vivente". Nella forma tipica presentava corpo di leone e testa di uomo, montone o falco. Benché ne esista una a figura femminile, quella di Hatshepsut, il suo aspetto è generalmente maschile. La raffigurazione del sovrano come sfinge comparve nell'Antico Regno, associata al dio sole Ra, e perdurò fino alla fine dell'epoca dei faraoni. La più celebre è quella grandiosa di Giza, fatta costruire da Chefren, ma non è la più antica. Alta 20metri, ha tra le zampe una stele di Thutmosi IV e custodiva, probabilmente, la statua di un faraone. Essa è la figura zoomorfa più grande dell'Antico Egitto. In una sporgenza rocciosa, fu scolpito un corpo di leone con testa d'uomo e fu rivestito di gesso e poi dipinto. La sua funzione era quella di proteggere la necropoli di Giza e, nel Nuovo Regno, fu legata ad Harakhte, "Horo dell'Orizzonte". La Sfinge rimase a lungo sotto la sabbia e in tal modo fu evitata la sua distruzione; la testa, però, subì mutilazioni nel corso XIV secolo. Nel 1818 furono rinvenuti i resti della barba posticcia ed ebbero inizio le operazioni di pulitura, che si protrassero fino al 1926. A partire di questa data, sono stati compiuti diversi interventi per preservare la Sfinge; tuttavia, l'inquinamento atmosferico, le acque sotterranee e il turismo massiccio minacciano di distruggerla. 

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