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PierGiorgio De Pinto
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Il mix di esperienze tra studi di grafica e laboratori artigianali d’arte hanno portato ad esprimermi in campi artistici molto diversi tra loro: decoratore, calligrafo, scenografo, fotografo, grafico/designer, pittore/performer. Vincitore di alcuni premi internazionali, "Accademico d’onore" dall’Accademia del Fiorino di Prato, ho in attivo numerose mostre collettive e personali. Tra queste presso la galleria "La Telaccia "di Torino, galleria del "Parterre" di Firenze, Hotel "Europa e Regina" al Lido di Venezia. Numerose opere fanno parte di collezioni private, altre sono in mostra permanente presso enti pubblici: ufficio Provinciale di Prato, struttura espositiva Ex-Macelli di Prato. In Firenze presso l’hotel Dalì.

Dal 1999 ho iniziato a dedicarmi allo sviluppo di lavori in digitale sia statici che dinamici. Le nuove tecnologie audio e video-grafiche accompagnano ormai ogni mio evento performativo e/o mostra.

Inserito nel Circuito Giovani Artisti Italiani; durante il 2002 sono stato tra i vincitori del premio "Trasparenze di fine millennio" indetto dal Gruppo Masserdotti di Brescia. Nel maggio ’02 ho presentato il progetto grafico per la fanzine Surveillance Society dell’etichetta Death Paradise Autoproductions. In preparazione interventi visual/performativi per il gruppo musicale Plastic Violence in occasione del lancio di "immaterial". Collaboro molto volentieri con musicisti, attori e cantanti proprio per la magica osmosi che si crea in alcuni momenti: è spettacolo di vita, è rappresentazione dell’irreale o dell’interiore ed io in tutto questo mi lascio fluire vivendo ogni più piccola percezione del Io e del mondo che mi circonda.

I lavori che vi presento:

Intorno ad un corpo volutamente statico, si aggira, penetra, irrompe e gravita un mondo invisibile.Si appropria, divora e possiede il nostro corpo. Corpi assaporati, digeriti, fagocitati. Ogni giorno, secondo dopo secondo, coabitiamo il nostro corpo con virus, batteri, microrganismi, colonie di lunghi filamenti spermatici e piccole membra fetali, muffe e funghi in un’apparente e pacifica simbiosi ed in un lento ma costante suicidio. Una riflessione dovuta all’osservazione di corpi umani sempre più tecnologici, tecno-corpi appunto ma fatti di carne. Finchè sarà carne e muscoli e ossa e sangue sarà coltura dell’invisibile.

E’ se vogliamo metafora di tutte le sostanze che ci vengono propinate a nostra insaputa attraverso l’alimentazione obbligata e monopolizzata, attraverso l’aria malata e fintamente aromatizzata dei frequentatissimi iper-ipermercati dell’orrore. Finto il sapore, finto l’odore: devastante, a lungo andare, l’effetto. E’ così che mi ritrovo con un tecno-corpo sempre più multifunzionale per dirla alla Gianluca Marziani (NQC) ma sempre più vulnerabile in quella cara vecchia parte animale che ci rende putrescibili (per fortuna).

 

 



 

 

** Le immagini  e gli scritti sono di proprietà dell'artista. L'Ezra Kochka Museum declina ogni responsabilità sull'uso improprio di terzi. **

 

 

Webart by Ezra Kochka Design Multimedia Agency 2002