I VANGELI

ILLUSTRATI  DA

ODO TINTERI


L'ultima cena


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L'ultima cena da "I Vangeli"

14Allora uno dei Dodici , chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti 15e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni? E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. 16Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. 17Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?”. 18Ed egli rispose: “Andate in città, da un tale, e ditegli: il Maestro ti manda a dire: il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”. 19I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù e prepararono la Pasqua. 20Venuta la sera si mise a mensa con i Dodici. 21Mentre mangiavano disse: “In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà”. 22Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: “Sono forse io Signore?”. 23Ed egli rispose: “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 24Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”. 25Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?”. Gli rispose: “Tu l’hai detto”. 26Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”. 27Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, 28perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. 29Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui la berrò di nuovo con voi nel Regno del padre mio”.

 Matteo 26° vv. 14-29


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