Sant'Ambrogio di Omegna

cappella della Madonna del Carmine

 

Il campanile alto 70 m. è romanico con trifore e colonnine; la cuspide in cemento fu costruita nel 1600 su richiesta del vescovo Bascapè, per renderlo visibile da lontano. La chiesa costruita agli inizi del 1200, venne più volte ritoccata. Il portico è barocco, la facciata a capanna con un occhio aggiunto.
Le uniche parti romaniche sono la facciata e il campanile, tutto il resto è barocco con notevoli interventi in epoca moderna.
L’interno è a tre navate su pilastri, pesantemente ornato in età barocca. Nell’ultima cappella a sinistra è conservata l'urna con i resti di san Vito, proveniente dalle catacombe romane.
Nel coro c'è un polittico a sei scomparti di Fermo Stella da Caravaggio. Venne fatto eseguire e collocare nella chiesa di S. Ambrogio il 27 agosto 1547. E' costituito da sei grandi tavole di legno di pioppo, raffiguranti nove santi protettori dei luoghi vicini, la Vergine con il Bambino, più quattro formelle di angeli. Il polittico è racchiuso in una ricca cornice intagliata e dorata; i Santi rappresentati sono: San Nicolao e Santo Stefano (Patroni di Quarta Sotto e Quarta sopra). Seguono la Vergine in trono con il Bambino in grembo; San Giorgio e San Gaudenzio (venerati a Casale Corte Cerro e a Crusinallo); proseguendo troviamo S. Antonio e S. Giovanni Battista.
Al centro è collocato S. Ambrogio, seduto sulla cattedra.
Nell’ultima tavola si vedono S. Bartolomeo e S. Giacomo venerati a Germano e a Luzzogno: l’uno con il coltello che richiama il martino subito, l’altro con la veste, il bastone e il cappello da pellegrino.
La firma dell’autore è posta nel cartiglio che si trova sotto il piede sinistro di S. Ambrogio.
La vita e le opere di questo pittore ci sono note solo in parte: fu attivo tra il 1519 e il 1562, soprattutto nell’Alto Novarese e in Val Sesia.
Lavorò spesso con Gaudenzio Ferrari del quale fu allievo.

urna con le spoglie di S. Vito

 


Torna alla pagina precedente