l'Annunciata di Arola

LA CHIESA DELL'ANNUNCIATA

La chiesa in origine era di dimensioni ridotte (si può vedere infatti su una parete la datazione del 1400); poi venne ampliata e a questo proposito è possibile notare un'altra data (1600).
Tra il 1500 ed il 1600 scoppiò in momenti diversi la peste di cui parlò anche il Manzoni nei Promessi Sposi.
La chiesina venne utilizzata come ospedale, per tenere in isolamento le persone, evitando così il contagio.
Anche a Malesco la gente per difendersi dalla diffusione della peste in quel periodo cercò di allontanare dal centro abitato la popolazione colpita. Sappiamo dalla ricerca svolta da alunni della classe terza di questo paese, che venne poi costruito un oratorio in onore della Madonna che aveva sconfitto la terribile malattia.
L'interno della nostra chiesa, come ci ha raccontato il signor G. P., aveva splendidi affreschi, come la Creazione, che venne cancellata, perché vi erano raffigurate delle donne nude.
In seguito hanno poi cancellato degli stupendi medaglioni, lasciando soltanto l'immagine di un Santo.
Nel 1948, a causa di un fulmine bruciò lo stupendo altare del 1600 in legno lavorato.
Venne rifatto in marmo con il ciborio (tabernacolo dell'altare) in legno realizzato dal signor P., nostro prezioso informatore di storia locale.
Purtroppo anche di questo non c'è più traccia, perché come quello della chiesa di S.Antonio, venne distrutto, per far posto ad un altare rivolto ai fedeli come si usa adesso.
Dell'altare in marmo si è conservata soltanto la porticina del tabernacolo trasferita nella cappella del cimitero.
Nel 1948, al posto dell'altare secentesco distrutto dal fulmine venne dipinta l'Assunta.
Il pittore Mussi aveva dipinto inoltre, senza alcun compenso, la beata Maria Goretti a fianco della beata Panacea.
Il signor P. ricorda che il proprio figlio, il quale aveva allora 6 anni, portava da mangiare all'artista un uovo e un po' di pane, mentre lavorava per abbellire la chiesa.

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