San Clemente di Cesara

 


La chiesa parrocchiale di Cesara, dedicata a S. Clemente e di stile romanico, all’intemo si presenta a tre navate. Le sei colonne in sasso, circa 50 anni fa furono ricoperte di finto marmo.
Dentro si nota un’impronta barocca, perchè tutte le pareti sono rivestite di affreschi. Sull’abside, restaurato tre anni fa, è collocato un polittico che raffigura al centro S. Clemente, ai lati S. Giovanni Battista e San Pietro.
Nella parte superiore compare la Madonna in trono. L’opera risalente al 1550 circa, è attribuita a Fermo Stella da Caravaggio, ma alcuni esperti non sono d’accordo perché pensano che appartenga ad un suo allievo.
Le altre due opere di grande valore sono le pale dell'altare: a sinistra la tela che raffigura la Madonna del Rosario, a destra la tela che rappresenta S. Giovanni Battista. L’altare illustra tre momenti della sua vita: la nascita, il battesimo, e la morte.
Entrambe le pale non sono ben conservate, andrebbero restaurate.
Ai lati si notano i medaglioni monocromatici che, secondo gli studiosi, sono rari e di pregevole fattura.
Nella navata di destra sono visibili due affreschi molto antichi risalenti alla seconda metà del '400 e simili a quelli della chiesa di S. Giulio di Orta.
Il pulpito in legno, risalente al 1699, è arricchito da alcuni bassorilievi che raffigurano i quattro evangelisti e S. Clemente.
Il bassorilievo originale di quest’ultimo è stato rubato; attualmente se ne può ammirare una copia.
Intorno al 1600 le chiese hanno avuto l’esigenza di conservare al proprio interno il corpo dei martiri deposti nelle catacombe di Roma: fra essi S. Apro le cui reliquie sono conservate a Cesara.
Apro era un soldato romano convertitosi al cristianesimo prima di Costantino e martirizzato nel 280 a soli 32 anni. Egli è ritratto con l’ampolla di sangue e la palma simboli del martirio.
Sul pavimento, fra le due file di banchi, si nota una lapide in marmo che nasconde una botola, usata un tempo per seppellire i sacerdoti.
I cittadini venivano invece seppelliti attorno alla chiesa, ma Napoleone, per ragioni igieniche, lo vietò e per le sepolture furono predisposti i cimiteri che sorgevano fuori dai centri abitati.
Le piastrelle usate per la pavimentazione sono di scarso valore, mentre è degno di nota il mosaico del presbiterio.
Sulla navata di destra compare un pregevole affresco del 1400 in parte distrutto dall’apertura di una porta laterale. A quell'epoca molti sono stati gli affreschi e le statue nascoste al culto, perché i fedeli che in segno di fede li toccavano o li baciavano, favorivano il contagio della peste allora diffusa dovunque.

foto di gruppo col Parroco


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