Conduttanza e conduttività

L'attitudine di un conduttore a condurre più o meno bene la corrente si chiama conduttanza elettrica; quindi un conduttore presenta una conduttanza tanto maggiore quanto minore resistenza presenta al passaggio della corrente, ossia quanto più facilmente si lascia attraversare dalla corrente elettrica.

Evidentemente, la conduttanza è l'inverso della resistenza: infatti, se un conduttore ha una resistenza molto bassa conduce molto bene la corrente e cioè ha un'alta conduttanza; viceversa gli isolanti, che hanno una resistenza elevatissima e quindi non conducono praticamente la corrente, hanno una conduttanza estremamente bassa.

Come si è definita una resistenza specifica o resistività, così pure si può definire una conduttanza specifica o conduttività, che è l'inverso della resistività.

Come si è visto, possiamo chiamare tutti gli elementi che presentano la proprietà di lasciarsi attraversare facilmente dalla corrente, avendo un'alta conduttività ed offrendo di conseguenza una bassa resistenza alla corrente stessa: tali sono, ad esempio, i fili di rame che si usano per effettuare i collegamenti nei circuiti radio.

In questi circuiti però si presenta spesso anche la necessità di opporre alla corrente una resistenza più o meno elevata; ciò si ottiene con appositi elementi costituiti da materiali ad alta resistività.

Questi elementi non si possono più considerare conduttori, in quanto il loro scopo specifico è non di condurre la corrente, ma di offrire ad essa una determinata resistenza; per tale motivo sono chiamati resistori e ciascuno di essi è caratterizzato dalla resistenza che è in grado di opporre alla corrente.


torna alla pagina iniziale