Un esperimento col magnetismo

Vi è una relazione importante tra elettricità e magnetismo; in certe condizioni il magnetismo può trasformarsi in elettricità ma anche l'elettricità in movimento, a sua volta, produce magnetismo.

Ampère scoprì che bobine di filo percorse da corrente si comportavano allo stesso modo di magneti permanenti. Anch'esse possedevano un polo nord e un polo sud. Non solo, ma per mezzo di bobine si potevano ottenere effetti magnetici molto rilevanti. Poichè attorno a un filo percorso da elettricità esiste un campo magnetico, è chiaro che se si avvolge il filo in modo da formare una bobina si ottiene una concentrazione di magnetismo.

Questo principio oggi è messo continuamente in pratica nella costruzione delle macchine elettriche. In effetti, se non fosse per tale principio, non avremmo motori elettrici impiegati nelle nostre case.

Cominciamo a costruire una bobina del tipo a solenoide. A tale scopo prendiamo il rocchetto metallico vuoto di una pellicola fotografica usata. Questo rocchetto dovrà essere scelto fra i tipi più piccoli e dovrà essere avvolto con filo di rame fino a riempimento.

Il filo di rame deve essere isolato, cioè coperto con gomma, seta o cotone, in modo che ogni spira non faccia contatto (elettrico) con quella successiva. Procuriamoci 100 gr di filo di rame da 0,6 mm di diametro con doppio o semplice rivestimento di cotone.

Nel costruire la nostra bobina o solenoide sarà opportuno fissare ogni strato, non appena avvolto, con mastice o gommalacca, in modo da mantenere inalterata la forma. Se a tale scopo si usa la gommalacca, bisogna attendere circa mezz'ora per farla asciugare prima di avvolgere un altro strato, anche perchè la gommalacca va usata con una certa generosità.

Avvolgiamo quindi il solenoide, che dovrà essere lungo 5 o 6 cm, con quattro o cinque strati di filo. Assicuriamoci che le spire siano accostate il più possibile una all'altra e che il filo sia ben steso prima di essere avvolto.

Il nostro primo esperimento consiste nel magnetizzare, con l'aiuto della bobina, un pezzo di ferro o di acciaio. Quando nell'avvolgimento si invia corrente proveniente dalla batteria, si forma del magnetismo invisibile non solo attorno alla bobina, ma anche nell'interno di essa. Il magnetismo può essere aumentato usando dei nuclei di ferro o di acciaio. Infiliamo quindi nella bobina un chiodo e vedremo che, finchè passa la corrente, il chiodo acquista la proprietà di attirare altri chiodi. Se però il chiodo viene estratto, esso perde gran parte del suo magnetismo.

La quantità di magnetismo conservata da un pezzo di ferro o di acciaio dipende in gran parte dalla potenza della corrente magnetizzante e dalla natura del ferro o dell'acciaio. Il ferro molto dolce, cioè il ferro puro, conserva solo una minima parte di magnetizzazione; l'acciaio invece, ne conserva la massima parte. Quando un chiodo, dopo essere stato magnetizzato, è estratto dalla bobina, non possiede una forza magnetica sufficiente a sollevare un altro chiodo. Quando invece è magnetizzato un grosso ago, questo conserva la massima parte del suo magnetismo anche dopo essere stato estratto dalla bobina e risulta in grado di sollevare altri aghi a distanza di parecchi anni. Quando si vogliono magnetizzare degli aghi o dei piccoli pezzi d'acciaio basta far passare la corrente nella bobina solo per pochi secondi. Questi saranno più che sufficienti. Un tempo più lungo non aumenterà necessariamente il grado di magnetizzazione acquistato dall'acciaio.


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