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TRACK LIST
1. Introduzione
2. Così sei tu
3. Il vero amore
4. Distratta poesia
5. Piccola spina
6. La notte più lunga del mondo
7. Intermezzo
8. Una idea
9. Certe cose
10. Anita
11. Cercatori d'oro
12. Merry Christmas (ancora tornerà Natale)
13. Ripresa finale

Amedeo Minghi
Anita
recensione di Sipontina Beverelli

la copertina di
 Anita

Un'opera lirica. Semplicemente la volontà di un'artista di entrare nel nuovo millennio affermando toni e sonorità di una musica che lo consacri alla storia. Piacevole ascolto di note melodiche e suono romantico: ancora Amedeo Minghi. Questa volta "Anita". E gli ingredienti che fanno di questo album una lirica in note ci sono tutti. Archi soprattutto, ma anche sprazzi di note suonate da flauto e poi il coro. A rendere l'ultima fatica del poeta romantico della musica italiana unica è il mirabile intreccio artistico. Una sorta di migrazione continua di strumenti espressivi tra musica classica e leggera, dove il motivo conduttore sono le emozioni sentimentali che si fanno poesia. Eccolo l'ultimo ingrediente di opera lirica: il leitmotiv. Idee tematiche che ricompaiono. Motivo stilisticamente determinato, ritornante nel corso di un'opera musicale e che ne determina la fisionomia. Stesso gruppo di note, una sorta di ritornello di sola musica, che muta ma non cambia e che introduce i quattro brani portanti di "Anita": "Così sei tu", "Distratta poesia", "Una idea", "Anita". Il brano che più colpisce già al primo impatto é "Una idea", introdotto da tre minuti di sola musica d'archi e tastiera elettronica dalle sonorità classiche. Poi d'un tratto è di nuovo musica leggera e parte il pezzo. Testo altissimo il cui messaggio è sintetizzabile in "Vivere è credere in un'idea", aggiungerei liberamente "quella che spinge un artista a creare". L'atmosfera del cd, che si snoda tra note suonate anche, seppur in minima parte, da chitarre elettriche e acustiche, e tra testi scritti da Minghi in collaborazione con Audino e Borgia, è quello di un miraggio di donna vestita di veli nella fisicità e spiritualità. La musica e le parole ne registrano i movimenti e le emozioni così come evocate in un uomo. Forse per questo la scelta nel titolo, così come l'ambientazione teatrale del tour promozionale, di una donna che viene dal passato come uno spirito avvolto nella nebbia. Ottimo il missaggio e la trascrizione per archi e cori. Magistrale l'esecuzione musicale dell'orchestra e del coro de "I ricordi del cuore" diretta dal maestro Zannini Quirini, che ha curato anche la programmazione dei sequencers, oltre che gli arrangiamenti in coppia col cantautore.

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