IL NAZISMO E IL FASCISMO: DIFFERENZE

Una delle domande più frequenti in sede d'esame (anche negli esami di storia universitari) riguarda proprio le differenze ritrovabili all'interno di un regime dittatoriale,  soprattutto tra i due regimi che si sono ritrovati alleati in guerra; il regime fascista e quello nazista. Senza dilungarvi troppo sulle condizioni che hanno portato alla salita al potere dei due partiti, rispondete semplicemente soffermandovi sulle differenze relative  alla politica economica e culturale promossa dai due regimi. In primo luogo, senza che le esponiate in sede d'esame,  è bene che voi sappiate le analogie tra nazismo e fascismo: entrambi i regimi non nascono nel dopoguerra ma hanno le loro radici già dagli ultimi decenni dell'Ottocento; entrambi realizzano la "conversione" delle masse ad un ideale dapprima dissimulato come filosocialista, per poi rivelarsi in tutta la sua brutalità attraverso le prime manifestazioni di violenza razzista; dapprima mantengono apparentemente il quadro giuridico e istituzionale preesistente, alterando in realtà le fondamenta democratiche degli Stati che non corrispondono più alla situazione iniziale.  Ora passiamo alle differenze; i due leader sono molto diversi: Mussolini dapprima passa da un orientamento ideologico all'altro (socialismo, interventismo, poi nazionalismo) mentre Hitler nasce dal nulla, senza alcuna militanza politica, con un primo colpo di stato (1923) fallito a Monaco. Aveva però pubblicato il Mein Kampf nel '25, la sua visionaria rivelazione autobiografica ed ideologica che circolò senza problemi;  la diffusione culturale dell'ottica fascista fu invece dapprima ostacolata dal Vaticano,   per un testo scritto da Giovanni Gentile, riscritto in altra forma ma dal contenuto invariato da Mussolini stesso, dimostrando di sapersi mimetizzare in modo opportunista e agendo comunque sottogamba. Hitler derivò l'ordinamento corporativo tedesco da quello italiano, cui aggiunse la componente imperialista e razzista, favorita dalle condizioni politico-sociali della Germania  all'inizio degli anni '30, ma anche se in Italia tali componenti  furono meno palesi, si ricorda che le terribili Leggi Fascistissime sono del '25, come il  Mein Kampf, e in effetti le azioni più forti (e aggiungo folli) si ebbero quasi in parallelo.  Altre differenze sono rappresentate da un'opposizione al regime più evidente in Italia, con riscontri anche all'estero, anche  perché l'Italia del '22 era in condizioni molto meno critiche della Germania nel '33, in piena crisi economica, cosa che facilitò l'ascesa hitleriana, sostenuta dalle stesse forze che avevano condotto alla disfatta bellica e alla supremazia, in termini di forza materiale, dell'esercito. Alcune forze tedesche s'illusero poi di poter strumentalizzare Hitler, sottovalutandolo senza mai opporsi, nè a livello ideologico che pratico, all'ideologia che diffondeva, come invece, ad esempio, si oppose Croce al fascismo.   Un'altra differenza è che l'apparente uguale fervido culto del leader nutrito dalle masse, in Italia e in Germania, è molto più forte per Hitler, e bisogna sottolineare che al di là della sua personalità anomala se ne svilupparono molte altre in quel periodo, come gerarchi ed alti funzionari determinanti per la feroce  attività. Inoltre il totalitarismo nazista ebbe tratti maggiori poiché la crisi economica poteva essere superata presto da una nazione con tante risorse.

La fede nel "liberatore" si rafforzò rendendo quasi un'intera  nazione follemente sorda dinanzi al grido di 6 milioni di ebrei privati di ogni diritto umano,  annullati nella propria coscienza di Uomini e Donne da chi si stava invece rivelando brutalmente  al di fuori dell'Umano, quello stesso Essere celebrato dalla secolare cultura occidentale europea, costruiva i forni dove  l'Umanesimo  sarebbe divenuto cenere, assieme ai suoi soggetti nelle atrocità dello sterminio

Non dimenticate. La colpa di un uomo o di una nazione? La follia umana non ha limiti. Amate ognuno. Non dimenticate.