La biopsia e l'agoaspirato del midollo emopoietico

Autore: Vincenzo Cordiano
Divisione di Medicina Generale, O.C. Valdagno (VI)
Ultimo aggiornamento: 07/08/2001 20.19.03

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Cos'è la biopsia midollare

La biopsia del midollo emopoietico consiste nel prelievo, per mezzo di una specie di grosso ago, di una piccola quantità di midollo che viene poi colorato ed esaminato al microscopio. Il midollo emopoietico è contenuto nella parte centrale di molte ossa, conosciuta anche come  parte spugnosa, dove le cellule midollari sono frammiste a grasso. L'esame del midollo è di fondamentale importanza in molte malattie ematologiche, in quanto permette di valutare il processo di maturazione delle cellule ematiche, di conteggiare il numero dei diversi e numerosi tipi di cellule, di valutare se il midollo è infiltrato da cellule estranee, come avviene nelle metastasi da tumori di altri organi ecc. 
Tutte le cellule del sangue maturano nel midollo a partire da cellule più immature, dette globalmente cellule progenitrici o precursori. I globuli rossi originano dai proeritroblasti attraverso varie fasi di maturazione; le piastrine originano dai megacariociti. Il processo di maturazione dei globuli bianchi è  più complesso in quanto per ognuno dei cinque tipi di leucociti del sangue periferico esistono differenti precursori che giungono a maturazione attraverso distinte fasi.  

Cenni sulla procedura del prelievo

Il prelievo può essere effettuato da diverse ossa. Negli adulti il punto più frequentemente utilizzato è la cresta iliaca (un osso del bacino) anteriore o posteriore; nei bambini si possono utilizzare altre ossa. Previa disinfezione della cute, si anestetizza localmente la pelle e la parte più esterna dell'osso prescelto per il prelievo. Spesso si pratica una piccola incisione sulla cute di pochi millimetri con un bisturi, per agevolare la penetrazione dello strumento nell'osso e, soprattutto, per impedire che la piccola porzione di midollo prelevato non venga perso al momento del ritiro dell'ago. 
Si inserisce quindi l'ago nella profondità dell'osso per un paio di centimetri e si ritira lo strumento all'interno del quale è rimasto un piccolo cilindro di midollo (il cosiddetto frustolo), che viene immerso in un liquido (serve per conservare il frustolo fino al momento dell'esame) ed inviato al laboratorio di anatomia patologica per essere analizzato. Si procede quindi all'eventuale sutura della piccola ferita cutanea ed all'applicazione di una medicazione con garze da mantenere per qualche giorno. Tutta la procedura dura pochi minuti. Anche se fastidiosa non è molto dolorosa, tanto che molte persone possono tornare alle abituali occupazioni nel corso della stessa giornata. Può residuare una lieve dolenzia nella sede del prelievo quando termina l'effetto dell'anestesia locale, ma la maggioranza dei soggetti sottoposti al prelievo non riferisce alcun problema. Se la biopsia è effettuata da mani esperte non ci sono rischi per il paziente.

Differenza fra biopsia ed agoaspirato del midollo

Per effettuare l'agoaspirato del midollo si utilizza un ago molto più sottile e non è necessaria l'incisione della cute. L'aspirato può essere effettuato anche da ossa più sottili, come lo sterno (l'osso situato nel mezzo della parete toracica anteriore) che, appunto per il loro spessore minore, non possono essere sottoposti a biopsia. Il prelievo dallo sterno è anche noto come 'puntura sternale'. La procedura è sostanzialmente analoga per quanto riguarda la disinfezione della cute, l'anestesia locale e l'inserimento dell'ago. La differenza fondamentale con la biopsia è che all'ago viene raccordata una normale siringa che consente di aspirare il sangue midollare; questo viene quindi strisciato su appositi vetrini, colorato ed osservato al microscopio. Al momento dell'aspirazione del sangue i pazienti avvertono una piccola fitta della durata di qualche secondo. 
Diversamente dalla biopsia, con la quale si ottiene un cilindro di tessuto solido, con l'aspirato midollare si ottiene tessuto midollare commisto a sangue periferico. Quasi sempre si effettuano i due tipi di prelievi nella stessa seduta, in quanto le informazioni che possono ottenersi con i due tipi di materiale sono complementari. 
L'aspirazione del midollo è sostanzialmente più semplice, meno invasiva e meno dolorosa della biopsia. 

Il referto del laboratorio

Il referto giunge al medico dopo qualche giorno, in quanto il materiale deve essere opportunamente trattato e sottoposto a vari procedimenti. Nel referto restituito dal laboratorio si ha in genere la descrizione della cellularità midollare, che esprime la proporzione fra cellule emopoietiche e grasso. Questo rapporto varia fisiologicamente con l'età, in quanto con il trascorrere degli anni aumenta la quantità di grasso e diminuisce il numero di cellule emopoietiche. Si descrive quindi la morfologia ed il numero delle cellule emopoietiche di ognuna delle tre serie di cellule ematiche e dei loro precursori, la presenza di eventuali cellule estraneee al midollo o anormali.

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