Autore: Vincenzo
Cordiano
Divisione di Medicina Generale, O.C. Valdagno (VI)
Ultimo aggiornamento: 13/09/2002 17.28.57
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Il linfoma di Hodgkin è un tumore abbastanza raro e dalle cause sconosciute. Può presentarsi in soggetti di tutte le età, ma è più frequente in quelli fra 20 e 30 anni e fra 65 e 70.La malattia si manifesta
generalmente con un ingrossamento di uno o più linfonodi del collo, che è la zona più
frequentemente interessata. Con il passare del tempo il tumore può diffondersi ad altri
linfonodi o organi linfatici; l'interessamento extranodale è raro. A volte può esserci
febbre, diminuzione del peso corporeo, sudorazioni notturne; raramente la malattia può
presentarsi con disturbi respiratori tipo tosse, dispnea, rigonfiamento del viso e del
collo: in questi casi è probabile che i sintomi siano dovuti ad ingrossamento dei
linfonodi del mediastino.
Al giorno d'oggi è comunque sempre più frequente la presentazione con il solo
ingrossamento linfonodale; la presenza di altri sintomi indica generalmente una fase più
avanzata della malattia, ed i pazienti che arrivano all'osservazione del medico in uno
stadio avanzato sono per fortuna sempre più rari, grazie ad una diagnosi sempre più
precoce. É fondamentale riferire al medico la presenza di altri sintomi e la loro durata.
La presenza di alcuni di essi:
comporta il passaggio della malattia
nel sottostadio B e può influenzare notevolmente la scelta del tipo di terapia. Oggi non
è più riconosciuto come sintomo B il prurito senza altra causa, ma molti Autori
continuano a ritenerlo importante, soprattutto se generalizzato e persistente nel tempo.
Sintomo da non trascurare è anche la tosse, specie se persistente e senza catarro:
potrebbe indicare la presenza di grosse masse linfonodali nel mediastino che provocano una
sindrome della vena cava superiore.
A volte la malattia può essere scoperta casualmente, per esempio nel corso di una visita
di leva o per assunzione.
Le procedure per la diagnosi e la
stadiazione del linfoma di Hodgkin sono identiche a quelle in uso per gli altri linfomi.
Poiché lo stadio della malattia rappresenta probabilmente il fattore principale che
condiziona la scelta del tipo di terapia (chemioterapia e/o radioterapia), la stadiazione
deve essere molto accurata in tutti i casi. Il sistema utilizzato per la stadiazione del
morbo di Hodgkin è quello di Ann Arbor, oppure la sua versione modificata di
Cotswold.
Oggi è caduta quasi in disuso la laparotomia esplorativa dell'addome, un
tempo effettuata per per prelevare campioni bioptici di tessuto; nel corso dell'intervento
era spesso asportata la milza per evidenziare l'eventuale presenza di noduli neoplastici (fig.1)
La TAC, ed altre metodiche radiologiche, consentono infatti di valutare bene lo stato
degli organi profondi (fig. 2), che possono anche essere
sottoposti ad agobiopsia mediante l'introduzione di appositi aghi dall'esterno, senza
effettuare dei veri e propri interventi chirurgici molto più invasivi
Per ulteriori informazioni vedere la pagina sulla stadiazione dei linfomi
Fig.1 - M. di Hodgkin - Sezione di milza asportata durante laparotomia esplorativa. É visibile l'infiltrazione neoplastica
Fig. 2 - Morbo di Hodgkin - TAC addominale: nteressamento del fegato e della milza (sopra) e dei linfonodi addominali (sotto).
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