Autore: Vincenzo
Cordiano
Divisione di Medicina Generale, O.C. Valdagno (VI)
Ultimo aggiornamento: 13/09/2002 17.28.53
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Rispetto agli adulti la classificazione dei linfomi non Hodgkin in età pediatrica è più semplice. Infatti la quasi totalità dei linfomi in questa fascia di età appartiene alla categoria dei linfomi ad alto grado di malignità e può essere ricondotta ad uno dei seguenti tre tipi istologici:
In ognuno di questi tre tipi possono esserepoi riconosciuti diversi sottotipi istologici. Un problema di classificazione con i primi due tipi di linfoma può sorgere quando sia interessato il midollo: se la percentuale delle cellule neoplastiche in questa sede è superiore al 25% (o 30% secondo altri Autori) la malattia è classificata come leucemia linfoblastica acuta. Questa distinzione non è comunque di importanza pratica in quanto la terapia è sostanzialmente identica, indipendentemente dal grado di infiltrazione midollare.
Le procedure della stadiazione non
differiscono in modo sostanziale da quelle dei linfomi degli adulti. L'unica differenza è
nel diverso ruolo della chirurgia. Infatti i linfomi non Hodgkin dell'età pediatrica si
presentano molto spesso con delle grosse addominali e/o mediastiniche, per cui in molti
centri si ricorre alla laparotomia esplorativa e/o alla mediastinoscopia per effettuare
prelievi bioptici, soprattutto quando non ci sono linfonodi superficiali da sottoporre a
biopsia. Durante l'intervento chirurgico sull'addome vengono di solito asportate anche le
masse patologiche, in quanto secondo molti studi, la prognosi è migliore nei casi in cui
si riesce ad asportare tutte le masse visibili.
Sono stati proposti diversi sistemi di stadiazione per i linfomi pediatrici, diversi da
quelli degli adulti. Il più frequentemente utilizzato è forse quello in uso al Saint
Jude Children's Research Hospital.
Molto più spesso che negli adulti i lnh pediatrici possono presentarsi con due situazioni
cliniche che rappresentano delle vere e proprie emergenze:
Fig.1 - Linfoma linfoblastico. Interessamento dei linfonodi del mediastino alla radiografia del torace. É presente anche un versamento pleurico a sinistra
Come abbiamo già detto la terapia
dei lnh nei bambini richiede un approccio multidisciplinare. La chemioterapia rappresenta
comunque un momento fondamentale, praticamente in tutti i casi, poiché la malattia è
considerata sempre disseminata fin dall'inizio, anche in quelli apparentemente
localizzati. Numerosi sono i protocolli proposti, a volte molto complessi, che prevedono
l'utilizzo di 4-10 farmaci diversi.
La radioterapia ha un ruolo abbastanza marginale nei lnh pediatrici. A volte è utilizzata
prima della chemioterapia quando si desidera ottenere una rapida riduzione delle masse
tumorali mediastiniche. Negli studi più recenti la radioterapia è stata omessa dal
programma terapeutico, anche per cercare di ridurre l'incidenza degli effetti collaterali
a lungo termine nei soggetti trattati con modalità combinata, chemioterapia più
radioterapia.
Negli ultimi anni la prognosi dei bambini affetti da lnh è notevolmente migliorata.
Globalmente il 60-70% mantiene la remissione a 5 anni; la percentuale può arrivare al 90%
in alcuni sottotipi con stadio limitato.
Le recidive sono trattate in genere con un protocollo diverso da quello iniziale. Il
trapianto di midollo allogenico o autologo può essere preso in considerazione, ma è da
considerarsi una procedura ancora sperimentale, sulla cui efficacia a lungo termine
mancano ancora dati certi
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