
La terapia dei linfomi non Hodgkin - Informazioni per
pazienti

Autore: Vincenzo
Cordiano
Divisione di Medicina Generale, O.C. Valdagno (VI)
Ultimo aggiornamento: 13/09/2002 17.28.52

I termini tecnici sono spiegati succintamente nel
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Ematologia
- Sommario
- Generalità sulla terapia dei linfomi
- Come si valuta l'efficacia della terapia dei linfomi
- La terapia dei linfomi non Hodgkin a basso grado di
malignità
- La terapia dei linfomi non Hodgkin aggressivi
- La terapia dei linfomi non Hodgkin notevolmente
aggressivi
- La terapia delle recidive
Generalità sulla terapia dei linfomi
La terapia che il medico ed il
paziente decideranno di iniziare per la cura di un linfoma è molto diversa da caso a
caso. Essa dipende soprattutto: dall'età del paziente e dalle sue condizioni
psico-fisiche; tipo istologico, stadio e prognosi del linfoma; esistenza di eventuali
altre malattie. Quest'ultimo punto è molto importante. Qualora coesistano altre malattie,
soprattutto diabete, malattie cardiovascolari, renali o polmonari, il medico si potrà
trovare di fronte alla necessità di rinunciare ad alcuni farmaci efficaci che possono
ulteriormente danneggiare questi organi; oppure dovrà usarli a dosi ridotte per diminuire
l'entità dei possibili effetti collaterali, che possono essere anche più gravi dei
disturbi provocati dalla malattia stessa.
Quando indicata, la cura di un linfoma può essere una procedura
lunga e fastidiosa, che prevede l'assunzione di farmaci molto tossici i cui effetti
collaterali possono richiedere procedure molto aggressive come il trapianto di midollo.
Per la scelta della terapia ottimale in ogni singolo paziente è
quindi essenziale valutare i rischi che la terapia comporta ed i benefici che da essa si
attendono. Naturalmente bisognerà tenere conto delle preferenze del paziente, il quale ha
un ruolo importante, da protagonista, nel lungo percorso che può portare alla guarigione,
assieme ai medici, infermieri, familiari ed amici.
Frequentemente è chiesto al paziente di accettare di partecipare a
studi clinici progettati con lo scopo di valutare nuove terapie. Considerate serenamente
questa possibilità con lo staff che vi ha in cura e con le persone a voi più vicine,
tenendo presente che i pazienti inseriti in questi studi ricevono in genere controlli
molto approfonditi e seri, uguali a quelli di pazienti dei centri nazionali ed esteri che
partecipano allo studio. In questo modo potrete sentirvi artefici di ulteriori progressi
nella terapia dei linfomi, analogamente alle migliaia di pazienti che, in tutto il mondo,
hanno accettato di partecipare alle sperimentazioni cliniche grazie alle quali sono stati
ottenuti gli attuali successi della terapia. A tutte queste persone, ogni paziente affetto
da linfoma deve sentirsi riconoscente per le sue attuali possibilità di guarigione.
Come si valuta l' efficacia della terapia dei linfomi
Nel corso degli anni sono stati
elaborati diversi parametri da utilizzare nella valutazione dell'efficacia dei linfomi e
di tutti gli altri tipi di tumori. Qui di seguito verranno utilizzati i principali, che
sono validi sia per i linfomi non Hodgkin sia per la malattia di Hodgkin.
- Remissione Completa (RC).
Significa completa assenza della malattia in tutte le sedi in cui essa era presente al
momento della diagnosi. Rappresenta quindi il risultato auspicabile in tutti i casi, ma
non è sempre così, purtroppo, poiché molti pazienti in RC da anni presentano una
recidiva del tumore, in quanto cellule tumorali possono persistere nell'organismo dopo il
completamento del piano terapeutico. Se la RC dura per 5-10 anni (a seconda del tipo di
tumore) il paziente è generalmente considerato guarito.
- Remissione parziale .
Riduzione, ma non completa scomparsa, della massa tumorale. In genere si considera una
riduzione della massa tumorale superore al 50% della massa iniziale.
- Progressione di malattia . La
terapia non è risultata efficace e la malattia continua a progredire.
- Malattia stabile. La terapia
non è stata efficace e la malattia permane ma senza progredire.
- Disease Free Survival (DFS),
che possiamo tradurre con Intervallo Libero da Malattia. Indica l'intervallo di tempo
trascorso fra l'ottenimento della RC e la comparsa della recidiva. Parametri di simile
significato sono la Freedom From Progression (FFP), o Intervallo LIbero dalla
Progressione, e la Freedom From Relapse (FFR) o Intervallo Libero dalla Recidiva.
- Overall Survival (OS) o
Sopravvivenza Globale. Indica l'intervallo di tempo trascorso fra la diagnosi (o
l'ottenimento della RC) ed il decesso del paziente.
Bisogna precisare che questi
parametri statistici sono utili per valutare l'efficacia di una determinata terapia in
gruppi di pazienti dalle caratteristiche simili, ma hanno un valore relativo quando
applicati ad ogni singolo caso.
La terapia dei linfomi non Hodgkin a
basso grado di malignità
- Stadi limitati (I e II) . I
pazienti con questi caratteristiche sono rari, essendo la maggioranza dei pazienti in
stadio avanzato. In genere la terapia di questi pazienti prevede la sola radioterapia
(RT)
più o meno estesa, che assicura un buon controllo della malattia nella maggioranza di
essi. Le recidive sono rare se la RC si mantiene per più di 10 anni. Molti pazienti vanno
però incontro incontro a recidiva, a volte in zone distanti da quelle inizialmente
interessate. Per cercare di ridurre la probabilità di questa evenienza in molti centri si
associa alla RT la chemioterapia ("terapia combinata"), ma l'utilità della
combinazione non è stata finora sicuramente dimostrata.
- Stadi avanzati (III e IV). In questi
casi le possibilità terapeutiche sono numerose e nessuna sicuramente superiore alle
altre:
- Semplice osservazione del paziente
fino alla progressione della malattia ("watch and wait" o "osserva e
aspetta"). Considerate le caratteristiche di questa categoria di linfomi è spesso la
scelta migliore, soprattutto nei pazienti anziani ed asintomatici. Alcuni studi ben
condotti hanno infatti dimostrato che non c'è differenza, in termini di OS, fra questo
atteggiamento di attesa e l'uso di terapie più o meno aggressive.
- Chemioterapia con un singolo farmaco:
si usa in genere il clorambucile o la ciclofosfamide, eventualmente in associazione con un
cortisonico. Negli ultimi anni buoni risultati sono stati ottenuti con la fludarabina o la
cladribina.
- Polichemioterapia: si usano più
farmaci (tre, quattro o più a seconda dello schema) a cicli ripetuti ogni 3-4 settimane.
Numerosi sono gli schemi proposti: CVP , CHOP , C(M)OPP ecc.,
senza una sicura superiorità di uno schema rispetto ad un altro.
- Immunoterapia. Prevede l'uso di
molecole in grado di stimolare le difese immunitarie dell'organismo contro il tumore.
L'interferone, da solo o in associazione con la chemioterapia, è stata, finora, la sola
citochina che ha dimostrato una
certa efficacia (ma non in tutti gli studi). Recentemente è stato approvato per l'uso
clinico negli Stati Uniti (e prossimamente anche in Italia) un anticorpo monoclonale
contro le cellule linfomatose. Molte speranze suscita anche la vaccinoterapia, utilizzando
le cellule neoplastiche dello stesso paziente che vengono prelevate e reiniettate dopo
essere state opportunamente manipolate in laboratorio, in modo da renderle capaci di
stimolare il sistema immunitario del soggetto. Tuttavia è questa una procedura ancora
sperimentale, molto lunga e costosa e non applicabile in tutti i casi.
- Chemioterapia ad alte dosi seguita da
trapianto del midollo (e/o delle cellule staminal i
periferiche) allogenico o autologo: anche questa è una procedura ancora sperimentale,
applicata in pochi soggetti giovani e sulla cui efficacia a lungo termine non si hanno
ancora dati sufficienti.
La terapia dei linfomi non Hodgkin aggressivi
A differenza dei linfomi indolenti o
a basso grado di malignità, i linfomi compresi in questa categoria richiedono
generalmente la terapia al momento della diagnosi.
- Stadi limitati (I e II). I migliori
risultati sembrano ottenersi con la combinazione di chemioterapia e radioterapia. La sola
radioterapia è in grado di assicurare un 80-90% di RC ed un 50-55% di DFS a 10 anni.
Questo significa che molti pazienti curati inizialmente con la sola RT presentano con il
passare degli anni una recidiva, che può essere efficacemente trattata con la
chemioterapia. La sola chemioterapia non sembra dare risultati migliori rispetto alla RT
- Stadi estesi (III e IV). La terapia di
scelta in questi casi è la polichemioterapia con uno dei numerosi schemi proposti. A
volte si usa anche la RT, soprattutto quando, al termine della chemioterapia, rimangono
masse residue che potrebbero essere sede di malattia residua. Fra i numerosi schemi
proposti ricordiamo: CHOP , MACOP-B , ProMACE-CytaBOM
ecc.
- Terapia ad alte dosi ± RT con
trapianto di midollo o di cellule staminali periferiche autologo o
allogenico. In genere
questa terapia è stata riservata ai casi recidivati. Recentemente alcuni studi avrebbero
dimostrato la superiorità di questa forma di terapia anche nei pazienti appena
diagnosticati, ed in alcuni centri è proposta come terapia iniziale di scelta.
La terapia dei linfomi non Hodgkin notevolmente aggressivi
E' molto simile a quella dei linfomi
aggressivi in stadio avanzato. I risultati migliori sembrano tuttavia ottenersi con
protocolli di chemioterapia simili a quelli utilizzati nella terapia dei linfomi in età
pediatrica. I linfomi di questa categoria pongono dei problemi particolari, per esempio è
spesso necessario effettuare la somministrazione intratecale di farmaci per prevenire o
curare le localizzazioni al sistema nervoso centrale.
La terapia delle
recidive
- Linfomi a basso grado di malignità.
In genere la terapia dei linfomi a basso grado recidivati non fornisce risultati
soddisfacenti. Possono verificarsi due evenienze:
- la recidiva è del tipo a basso grado
di malignità. In questo caso il paziente può essere trattato con una delle opzioni
terapeutiche previste per il trattamento iniziale dei linfomi a basso grado. Soprattutto
la fludarabina ha dimostrato una buona efficacia. Il trapianto di midollo o delle cellule
staminali periferiche dopo chemioterapia ad alte dosi può anche essere preso in
considerazione, specie nei pazienti giovani ed in buone condizioni generali. Nei pazienti
più anziani ci si limita in genere ad una chemioterapia con singolo farmaco e/o
radioterapia a scopo palliativo.
- la recidiva è del tipo ad alto grado
di malignità. In questo caso il paziente può essere trattato con uno dei protocolli di
polichemioterapia previsti per i linfomi di questa categoria oppure, e probabilmente è la
scelta migliore, con il trapianto di midollo o delle cellule staminali
perifeirche.
- Linfomi aggressivi. La terapia
migliore è probabilmente il trapianto di midollo dopo chemioterapia ad alte dosi, se le
condizioni e l'età del paziente lo consentono. Sono stati anche proposti numerosi schemi
di polichemioterapia cosiddetti di salvataggio, che possono fornire buoni risultati in una
ridotta percentuale di pazienti. I protocolli ESHAP e
DHAP sono spesso utilizzati.
Sigla |
Farmaci |
Dose (mg/m 2 ) |
Giorni
di terapia |
Ripetizione
ciclo |
CHOP |
|
|
|
|
|
Ciclofosfamide |
750
e.v |
1 |
Ogni
21 giorni |
|
Doxorubicina |
50
e.v. |
1 |
|
|
Vincristina |
1.4
e.v. |
1 |
|
|
Prednisone |
100
per os |
1,2,3,4,5, |
|
CVP |
|
|
|
|
|
Ciclofosfamide |
400 mg
p.os |
1,2,3,4,5 |
Ogni
21 giorni |
|
Vincristina |
1,4 mg
e.v. |
1 |
|
|
Prednisone |
100 mg
e.v. |
1,2,3,4,5 |
|
COPP |
|
|
|
|
|
Ciclofosfamide |
750 mg
e.v. |
1,8 |
Ogni
28 giorni |
|
Vincristina |
1,4 mg
e.v. |
1,8 |
|
|
Procarbazine |
100 mg
p.os |
1-14 |
|
|
Prednisone |
40 mg
p.os |
1-14 |
|
|
|
|
|
|
MACOP-B |
|
|
|
|
|
Methotrexate |
400 mg
e.v. |
8,
36,64 |
1
ciclo di 12 settimane |
|
Doxorubicina |
50 mg
e.v. |
1, 15,
29, 43, 57, 71 |
|
|
Ciclofosfamide |
350 mg
e.v. |
1, 15,
29, 43, 57, 71 |
|
|
Vincristina |
1,4 mg
e.v. |
8, 22,
36, 50, 64, 78 |
|
|
Prednisone |
75 mg
p.os |
1-84 |
|
|
Bleomicina |
10 mg
e.v. |
22,
50, 78 |
|
|
Leucovorin |
15 mg
p. os x 6 |
9, 37,
65 |
|
ProMACE-CytaBOM |
|
|
|
|
|
Prednisone |
60 mg
p.os |
1-14 |
Ogni
21 giorni |
|
Doxorubicina |
25 mg
e.v. |
1 |
|
|
Ciclofosfamide |
650 mg
e.v. |
1 |
|
|
Etoposide |
120 mg
e.v. |
1 |
|
|
Ara-C |
300 mg
e.v. |
8 |
|
|
Bleomicina |
5 mg
e.v. |
8 |
|
|
Vincristina |
1,4 mg
e.v |
8 |
|
|
Methotrexate |
120 mg
e.v |
8 |
|
|
Leucovorin |
25 mg
p. os x 4 |
9 |
|
ESHAP |
|
|
|
|
|
Etoposide |
40 mg
e.v. |
1-4 |
Ogni
21 giorni |
|
Metilprednisolone |
500 mg
e.v. |
1-4 |
|
|
Ara-C |
2000
e.v. |
5 |
|
|
Cisplatino |
25 mg |
1-4 |
|
DHAP |
|
|
|
|
|
Desametazone |
40 mg
p. os o e.v. |
1-4 |
Ogni
21 giorni |
|
Cisplatino |
100 mg
i.c. |
1 |
|
|
Ara-C |
2000
e.v x 2 |
2 |
|
|
|
|
|
|




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