Suor Costanza

Dal Notiziario delle Suore Minime
di Nostra Signora del Suffragio
Via S.Donato 31 Torino







EMER MEZZANOTTE
* Carpi ( Modena ) 17-4-1974
+ Bologna ( ospedale ) 31-5-1992

Teneva scritta su un foglietto nel suo portafogli: " Cantiamo al Signore, benediciamo il Suo nome " ( Sl. 95 )
Ho letto una pubblicazione, ( ringrazio il fratello che me l'ha mandata ), uscita a un anno dalla morte ( Casa S. Sergio-via Crocifissalto n.2- 50135 Settignano FI ). Qui la malattia è stata ancora più spietata di sorella morte, giunta come una liberazione. Scout fin dall'età di nove anni, vive con entusiasmo ogni attività e " passaggio " dell'esperienza scoutistica. Sente molto il fatto spirituale e condivide il suo impegno con Filippo che sarà il suo grande amico dell'ultimo tratto di vita. Gli amici vedono Emer con il breviario in mano, che di sera si reca in Duomo. E' meditabondo, schivo, ma dolce e affettuoso. Conosce la comunità fondata da don Divo Barsotti, la visita una sola volta a Settignano FI e inizia un cammino di formazione più specifica a Modena, seguito da don Serafino.
Poi inizia il suo " mistero pasquale " il 4-3-92, mercoledì delle Ceneri con la diagnosi certa comunicata al papà, medico chirurgo: tumore ad alta malignità, il più pernicioso. Emer, intuisce, interiorizza la sofferenza del dolore fisico, la trasforma in amore verso chi soffre vicino a lui. Il male deforma il suo volto; è sottoposto ad intervento chirurgico il giovedì Santo; il giorno dopo Emer compie 18 anni. Seguono giorni di intense sofferenze per le cure chemioterapiche, per il progredire galoppante del male, per vari ricoveri da una città all'altra, sempre cercando con speranza un rimedio che non servirà. Ed Emer tace, diventa cieco prima da un occhio, in seguito anche dall'altro.
Il 24 aprile un evento importante getta luce sulla vicenda di Emer: si consacra a Dio. Don Serafino ricorda:" Quando entrai nella sua stanza d'ospedale, rimasi impietrito: Emer era irriconoscibile, l'immagine del dolore, dell'impotenza innocente. Mi avvicinai al letto ( non vedendo non si era accorto di me ) e per i primi dieci minuti non seppi far altro che piangere su di lui. Poi finalmente lo salutai..Celebrammo il Mistero della Salvezza: l'altare non c'era, o meglio era lì, vivente davanti a noi: genitori, amici, persone care..Pronuncia la sua donazione a voce alta, mentre parlerà sempre con un fil di voce e concludendo dirà.." intendo donarmi e consacrarmi totalmente e per sempre a servizio e lode del Verbo di Dio..". Sono parole altissime, dette da lui fanno fremere il cuore, ne toccano le corde più intime. Poi si adagia, pacato e sereno, in ringraziamento...Tutti sono commossi. Io esco nel giardino dell'ospedale e per un'ora non faccio che piangere fortemente, non riuscendo a sostenere il peso di ciò che ho appena visto e vissuto ".
Il male non ha avuto pietà del suo volto: una guancia è il doppio dell'altra; le parole si fanno sempre più rade: gli ammassi tumorali gli devastano la bocca e deve tacere. Poi inizierà il fenomeno della sanguinazione ed Emer viene continuamente ripulito, fasciato, tamponato: tutto è inutile. Chi lo assiste vede in lui l'immagine del Signore crocifisso che dona il suo sangue. Chiede da bere: Ho sete! E' naturale a causa del dissanguamento. Tende la mano, ma non ha la forza di portare il bicchiere alla bocca: è sfinito, senza forze. Rimane fermo per due ore, la sua mano in quella della mamma.

Sfigurato, con il capo reclinato verso la mamma, emette il suo ultimo respiro: è il 31 maggio 1992. Ascensione del Signore! Nella gloria di Dio si conclude il mistero pasquale di Emer, che voleva vivere, che per tre volte ricevette l'unzione dei malati, che amava tanto il Signore, la Sua Madre SS. ma, che nella sua sofferenza non si è mai lamentato.
Ecco che cosa capita ad un giovane che si mette nelle mani del suo Signore: la Sua volontà è tutto! Bene è riportato sul cartoncino-ricordo la preghiera di Charles de Foucauld " Padre mio, mi abbandono a Te.."
Tu, che hai letto questi pochi appunti, come ti senti dentro?
Preghiamo per la nostra gioventù, perchè se incontra il Signore così, avremo altri santi!!! E oggi, più che mai, abbiamo urgenza di averli!!!

a cura di Sr. Costanza Salbego