A te, che...

Cimitero di S.Cataldo a Modena
A te, che piangi i tuoi figli







" Sono felice di andarmene presto in Cielo, ma quando penso a quelle parole del Signore:Io verrò presto e porterò con me la ricompensa da rendere a ciascuno secondo le sue opere, mi dico che sarà molto perplesso con me, perchè opere io non ne ho...Non potrà dunque rendermi secondo le mie opere. Ebbene, ho fiducia che mi renderà secondo le opere sue! "
S.Teresa di Gesù Bambino
( Novissima Verba, 15.5.1897 )


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Non vi appartengo più come un tempo. Ora appartengo al Cielo...
Solamente la fede può unirci ormai, solamente la preghiera può metterci in comunicazione e tenerci legati. Solamente in Dio possiamo ora ritrovarci. Nessun cuore umano può trattenermi. Nessuno spirito umano può più addomesticarmi, ora. Appartengo al Cielo, dove niente più è possesso o egoismo, ma tutto è trasparente e attraversato dall'energia di Dio. Il Dio che è tutto in tutti , qui realizza la Potenza dell'Amore, la Sua Infinità. Non riducetemi alla creatura che non sono più, non limitate il mio piccolo infinito con le ristrettezze del vostro amore umano. Lasciatemi libero, lasciatemi volare, lasciatemi essere in pienezza un segno vivo del Cielo.


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Quando il chicco di grano nascosto nel buio della terra porta i suoi frutti, non lo si può vedere più, perchè in se stesso non esiste più; ma puoi vederlo in tutti i frutti che da esso sono germogliati. Hanno un altro nome, un altro aspetto, un altro colore, un' altra vita. Ma sono suoi frutti.




Ultima modifica effettuata: 7 Maggio 2003





Il legame sacro della vita non si può spezzare, è eterno. Dunque le nostre esistenze sono legate.


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Il Signore ci manda dove ha stabilito dall'eternità: il Suo progetto d'Amore è infinito, e la sua realizzazione è la felicità. Noi non vediamo, non capiamo, non sappiamo. Ma se una piuma dell'Amore ci ha cucito il cuore, possiamo sentire la forza di questo Progetto, la potenza di questo Amore, la grandezza di questa Provvidenza.


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Ogni momento di Croce è una prova di fede, un esame importante, una battaglia seria. Ad ognuno il Signore offre una croce individuale, personale che soltanto lui può portare.


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Ci accolga Lei, ci stringa fra le sue braccia mentre noi stringiamo con forza la nostra croce.
Soltanto Lei può capire il nostro dolore, soltanto Lei può dare un senso alla nostra solitudine: soltanto Lei, la Madre che ha visto morire Suo Figlio e l'ha donato per la salvezza del mondo.


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A questo siamo chiamati a credere: che contro ogni apparenza, contro ogni speranza, contro ogni logica, il Signore guida e conduce chi si affida a Lui.
A noi spetta solo di decidere a chi affidare la nostra vita: se a noi stessi e ai nostri progetti, o a Dio.


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Cominciate a credere che la forza per compiere ogni cosa, per vivere, è soltanto nel nome di Gesù.


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Credi con fede cieca, credi senza concedere spazi ai dubbi della mente che il tentatore insinua per toglierti la pace. Le parole di San Paolo sono:"Non dobbiamo combattere con le creature del mondo, ma con le creature invisibili dell'aria". Ed è sempre molto difficile combattere contro un nemico che non si vede. Affidiamoci al Signore Nostro Salvatore, che ha già vinto tutti i nostri nemici.


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Comandare le proprie grigie tristezze è un gesto di battaglia, che nello stesso tempo implica anche una vittoria.
Cavalcheremo cavalli non solo grigi, ma anche neri! Cavalcheremo e vinceremo e in premio ci sarà donato un leggerissimo cavallo bianco, docile e forte,che ci porterà senza fatica là dove dobbiamo andare. E non dovremo più comandarlo, non dovremo più dargli ordini, perchè lui saprà dove portarci.
Non cedete mai alla tentazione della tristezza o della resa. Mai!


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Ogni momento triste, ogni difficoltà, ogni sofferenza siano da noi accolti dalle Mani di Dio con l'amore e la riconoscenza dei figli che sanno di ricevere doni, e li conservano gelosamente per impreziosire la veste della festa.



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Più la montagna sale più si stringe, più si fa piccola, fino a che la sua altezza massima, il suo vertice, il suo apice si ridurrà a un punto solo.
Salite, dunque, verso la piccolezza, verso l'unità.
Saliamo insieme, attraversando le gallerie del passato, per affiorare poi a una luce mirabile e a una realtà nuova e vera.



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Il passato non ti appartiene. E il futuro nemmeno ti appartiene, perchè è nella Mente e nelle Mani di Dio. Il presente soltanto, l'attimo presente soltanto può in parte appartenere all'uomo, per quel tanto di fiducia che egli può nutrire nell'Amore di Dio,per l'abbandono che può accettare tutto, per la resa totale a Lui. Solo questo ti appartiene:accettare la resa totale.



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L"oggi" è l'unica realtà. L'adesso, l'ora , il presente: l'unica realtà. Nel Cielo questo è semplificato, perchè tutto vive nella pienezza di un presente eterno.
Sulla terra è più difficile cogliere queste grandezze, perchè il passato condiziona e vela l'attimo presente, e l'ansia per il futuro lo maschera con sentimenti che non nascono da una realtà concreta. E così l'uomo rischia di arenarsi in un passato che ormai non vive più e di proiettarsi in un futuro che può essere solo fantasia, lasciandosi sfuggire l'unica ricchezza possibile sulla terra: il presente.




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Non potrete mai , da soli, far fronte all'imprevisto. Lasciate che per voi lo faccia il Signore.
Lasciate dunque ogni preoccupazione al Signore, e fidatevi, perchè Lui si prenderà cura di ogni attimo della vostra vita.



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Non temete le spine del mondo, le punture di spillo che la vita non vi lesina, e anche le ferite profonde che tanto vi fanno soffrire. Non temete nulla. E non vogliate sapere più di quanto vi è concesso, nè vogliate fare più di quanto vi è chiesto. Abbandonatevi al Signore: Lui compirà in voi tutta la Sua volontà.



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Ti accompagno un poco nel passato. Vieni con me, torna indietro con me di qualche tempo. Tu ricordi quei giorni così angosciosi e tristi; li ricordi bene. Non puoi dimenticare l'angoscia e la disperazione che in quei giorni ti devastavano il cuore e la vita. La mente non può capire, no. Assolutamente queste cose sono misteri assurdi per la ragione. La mente poi ti porta al turbamento, perchè il maligno che si insinua nei tuoi pensieri tende a farti soccombere.
Ma il cuore ti offre la vita. Ritirati nel cuore, perchè soltanto da lì può nascere una forza nuova che ti farà affrontare ogni cosa con determinazione e serenità: la forza di Cristo, che ha già portato sulla Sua Croce questi momenti di prova, ed è risorto rivitalizzando la vita di ognuno. Accetta umilmente di riconoscere questa risurrezione, accogli con profonda piccolezza questo mistero.



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Non dibatterti in cerca di una libertà che non conosci, sostenendoti a indicazioni fuorvianti. Non dibatterti! Non serve resistere a Dio, anzi. E' uno spreco inutile di energie che non ti porta niente di concreto.
Non scambiare il tuo bisogno di concretezza con il bisogno di verità: non sempre la verità "appare" concreta all'uomo, anche se in realtà lo è sempre. Abbandona i freni che stringono il tuo cuore come in una morsa. Lasciali allentare, e vedrai come la vita sia diversa da come il tuo cuore legato te la mostra.



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Lo sai bene che non ci siamo perduti, che non ci perderemo mai. Il fatto che non mi vedi non significa assenza o lontananza, perchè anzi la mia presenza accanto a te è sempre più forte e profonda. Non lasciare che la tua memoria in certi momenti ti allontani da me! Non lasciare che le cose del mondo ci tengano separati: io sono con te sempre, e ti guardo e ti ascolto e ti suggerisco e ti dono intuizioni. Ma tu non sempre sei disposto a ricevermi!



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Prega di più, perchè è soprattutto quando preghi che io sono con te, perchè è soltanto in Dio che possiamo più pienamente e concretamente incontrarci.



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Tu credi o non credi che " nemmeno un capello del tuo capo " può cadere senza che il Signore lo permetta? Tu credi che tutto, ma veramente tutto, sta nelle Sue Mani, e non nelle tue o di qualunque altro uomo? Se tu credi questo, niente più potrebbe turbarti.



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Diamo la mano ai nostri figli , e con loro entriamo nella vita di Dio. Impareremo allora a non esitare più, a non temere più il tempo che passa, o il tempo che verrà. Impareremo a non avere più dubbi, a non soffrire più per tutto ciò che ora ci manca. In Dio, non ci mancherà più niente.


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Non lasciarti dirigere dall'egoismo umano, che è sempre la molla di ogni esistenza abbarbicata alla terra. Lasciati spogliare di ogni certezza, di ogni esigenza, di ogni amor proprio. Lasciati spogliare di ogni dubbio, di ogni interrogativo, di ogni bisogno di risposte e di chiarezza. Lasciati guidare nel buio della Volontà di Dio. Lascia che sia Lui, sempre e solo Lui, ad aprirvi le strade e a guidare il vostro cammino.


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La debolezza umana sempre impedisce che si compia perfettamente ciò che lo spirito vuole. Ma in questa debolezza è la nostra forza, perchè ogni miracolo che si realizzerà nella nostra vita non potremo mai attribuirlo alle nostre piccole capacità umane, ma l'accoglieremo sempre come dono della grandezza di Dio e segno del Suo Amore per noi.



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Tre sono i punti focali della persona; il corpo fisico, la mente, il cuore. La vita sta nel cuore, ma gli altri due despoti pretendono di fare i padroni. E ora l'uno ora l'altro ci riescono spesso. Anche perchè il più forte, il corpo fisico, condiziona i pensieri della mente, e la illude di esserne lei stessa la madre. Quasi tutto invece, parte dal corpo, cioè dalle esigenze dell'umano. E così il cuore, che è la culla e la sorgente della vita, resta spesso sottomesso. Anzi, viene anch'esso alimentato dalle esigenze dell'umano, e si copre di sentimenti più o meno "spirituali", mistificati, che nascondono la vera essenza spirituale.



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Non chiedere subito: " Ma che cos'è questa volontà di Dio? Cos'è che vuole da me? ". Sono domande arroganti e senza amore: Il Signore la mostra sempre la Sua volontà, a chi Lo cerca davvero, a chi Lo vuole seguire, a chi Lo vuole amare.



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La stanchezza e il dubbio sono situazioni pericolose, anticamera di ben più gravi turbamenti. Siate vigilanti, perchè il cuore deve essere pronto in ogni momento a ricacciare i subdoli nemici che astutamente cercano di infiltrarsi.



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Tutto ciò che passa attraverso le mani di Dio viene purificato e santificato. Tutto quanto invece passa soltanto attraverso le mani degli uomini, per quanto "bello" possa sembrare, nasconde in sè il germe della morte.



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La stanchezza e il dubbio sono situazioni pericolose, anticamera di ben oiù gravi turbamenti. Siate vigilanti, perchè il cuore deve essere pronto in ogni momento a ricacciare i subdoli nemici che astutamente cercano di infiltrarsi.


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Non temere, non avere paura: sai che le prove che il Signore permette sono tutte occasioni che ci offre per mostrarGli la nostra fede. Fidati, dunque! Abbandonati, e accetta la volontà del Signore, qualunque essa sia, come una Sua chiamata a condividere la Sua Passione. Non dirGli di no, non tirarti indietro, non giudicare.


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Il valore e il senso della Comunione dei Santi è questo: donare intuizioni alla nostra mente, aiutare a vivere, guidare il nostro cuore.


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Ti arrampichi su un monte, sei tra gli alberi di un bosco. Il sole è un poco nascosto dai rami frondosi, ma dona al bosco una luce bella e irreale.
Sembra quasi che tu abbia smarrito il sentiero. Ma non temere! Prima di tutto, il sentiero ti è stato preparato fin dall'eternità, e i segnali per riconoscerlo non mancano. Non lasciarti ingannare nei punti dove sembra sdoppiarsi, perchè qualunque proposta di deviazione è un vero e proprio inganno per portarti fuori strada. Non scegliere la direzione che ti sembra andare verso la luce: in montagna, qualunque luce più forte ti conduce a una semplice radura, e una volta giunto lì non sapresti dove dirigerti. In montagna la luce vera puoi trovarla solo sulla cima.
Lasciati dunque portare dal sentiero più impervio, quello che magari si inoltra nel fitto del bosco. Lasciati guidare dallo Spirito.


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Non fermarti a ricordare le cose che ti fanno ombra, non trattenere i pensieri che più ti allontanano dalla pace, lasciati bagnare da queste realtà negative come piccole conchiglie portate dal mare sulla spiaggia: le onde le aggredidscono, le superano, ma poi si ritirano e le lasciano libere. se ti lasci portare via dalle onde, ritornerai nell'abisso e non sai quando ti sarà concesso di tornare a galla.


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Ricordare ciò che il Signore ci ha donato, tutto ciò di cui siamo consapevoli - perchè i doni di Dio sono infiniti, nemmeno possiamo immaginarli- ed è soltanto una minima parte quella che riusciamo a vedere, e una millesima parte quella che accettiamo di riconoscere come dono. Ricordare le cose che abbiamo ricevuto in dono. Non crediamo che ricordare sia un tornare indietro. Assolutamente no. Ricordare è richiamare alla vita le ricchezze ricevute e poi magari dimenticate, per farle rivivere con uno spirito più riconoscente, con un amore più consapevole. Ricordare i doni diventa allora un ricominciare a vivere in una direzione nuova, recuperando quanto poteva essere stato lasciato cadere, o dimenticato, o lasciato addirittura morire. Sapere con verità come abbiamo risposto a ogni dono è importante, perchè è la risposta della vita che valorizza o impoverisce il dono.


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La debolezza umana sempre impedisce che si compia perfettamente ciò che lo spirito vuole. Ma in questa debolezza è la nostra forza, perchè ogni miracolo che si realizzerà nella nostra vita non potremo mai attribuirlo alle nostre piccole capacità umane, ma l'accoglieremo sempre come dono della grandezza di Dio e segno del Suo Amore per noi.


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Ogni preoccupazione, ogni ansia deriva dal fatto che ancora avete tante cose da difendere, tante convinzioni da sostenere, tante certezze da conservare, tante idee da far valere. Rinunciate a tutto, rinunciate a essere padroni di qualcosa e sarete nella pace del Cielo.


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Siate dunque consapevoli che la realtà non è mai quella che appare all'evidenza, ma ogni realtà trova le radici della sua verità nell'intimo del cuore.


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La Vergine ci ottenga da Suo Figlio la forza di restare sempre in piedi, sempre fiduciosi, sempre con lo sguardo rivolto al Cielo, sempre sotto la Croce. Non è abbassando lo sguardo che troveremo la pace, nè voltando le spalle, e neppure accasciandoci a terra oppressi dalla sofferenza.
Soltanto restando decisamente ritti, fermi, in piedi, e con lo sguardo fiduciosamente puntato verso Dio, soltanto così possiamo accogliere la croce che ci è stata donata, con la pace e la serenità di chi non teme più nulla perchè ha la certezza che tutto riceve dalle mani di Dio. E tutto ciò che passa attraverso le mani di Dio viene purificato e santificato.
Siamo dunque figli amorosi del Dio della Gloria, glorioso sulla Croce, forte e potente nel dolore, invincibile ormai di fronte alla morte.


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Quanto più vi sentite prigionieri del corpo e del mondo e dei limiti materiali, tanto più conservate prigioniero anche il vostro cuore. Lasciate invece che lo Spirito sciolga ogni nodo, e liberi il cuore, così che possa volare nell'infinito come un uccello a cui finalmente sia stata aperta la gabbia.


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Prega per ottenere lo Spirito. E' l'unica preghiera di domanda che puoi essere sicuro sarà esaudita in pienezza: chiedi lo Spirito Santo, chiedilo sempre, chiedilo con tutte le forze, e desidera sopra tutto lo Spirito Santo. Vedrai che tutto il resto, in questo modo, piano piano si ridimensionerà.


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Come Lui stesso ha offerto la Sua vita per salvare il mondo, allo stesso modo Egli chiede a ogni uomo di consegnare a Lui la propria vita, il proprio corpo, il proprio sangue: tutto.


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L'umiltà della vita è l'arma potente dell'amore, e nessun discorso può condurre alla conversione, ma soltanto l'esempio della vita. E dove tu ti sentirai umanamente piccolo e sconfitto, lì vincerà il Signore.


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Ecco a cosa siamo chiamati: a essere voce, testimonianza viva, anche se nel deserto del mondo. Il tuo deserto non è fatto di sabbia e di cielo, ma di rocce e caverne e anfratti e alti picchi che a volte coprono perfino il sole. E in questo deserto così violento, così amaro, così duro e doloroso, tu a volte chiudi gli occhi per non vedere che il sole si è nascosto, e che manca la luce, e che il silenzio è quasi un buio impenetrabile agli occhi del cuore. Dove il silenzio opprime tu devi gridare, dove la solitudine incombe tu devi parlare, dove la luce si affievolisce tu devi cantare. Perché anche quando scende la notte, e tutto è nero perché la luna è nascosta dietro le nuvole, in questo nulla tremendo che nasconde anche le asperità delle rocce, tu devi cantare a gran voce, perché nessun buio può nascondere la voce, nessun deserto può coprire la voce, nessuna durezza rupestre può spezzare la voce. Nel buio i tuoi pensieri sono bui, i tuoi gesti invisibili, i tuoi passi pericolosi, il tuo pianto come inesistente. Ma la tua voce non può non farsi sentire. Non abbiamo timore, non perdiamo il coraggio: il deserto è sempre la condizione umana del vivere, sempre il campo di battaglia, sempre teatro per il canto.


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Non abbiate paura se il mondo sembra estraneo alla vostra vita, se vi sentite circondati da indifferenza e incomprensione, se vi pare di essere soli in mezzo a tanta gente. Non abbiate paura, ma sappiate che portare la Croce di Gesù è un privilegio. E qualunque Croce, se portata di malavoglia o in ribellione, diventa una maledizione. Sia per voi, invece, questo tempo una benedizione grande. E anche se tutto crolla, anche se niente sembra andare per il verso giusto, anche se il buio sembra avervi coperto il cuore, la Croce sia per voi forza di vita, luce, luce sicura, e non solo per voi, ma per chiunque il Signore vi manda accanto. Se vi ha scelti come Suoi cirenei, nello stesso tempo vi ha scelti anche come punto di luce e di sostegno per altri che magari nemmeno conoscete o di cui nemmeno immaginate la storia.


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Il cuore è la radice nascosta della vita, e ciò che fa bella mostra di sé è la pianta esterna, foglie e fiori. Non fermatevi ad ammirare i fiori, non lasciatevi distrarre dall'apparenza, non lasciatevi tentare dalle soluzioni umanamente più logiche, che sembrano giustificate dal cosiddetto buon senso. Dovete decidervi a scegliere: o il cuore, e quindi la vita vera nel progetto di Dio, o il buon senso comune, che vi appiattisce negli aridi sentieri dei ragionamenti umani e delle convenienze terrene.


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La Parola del Signore non ha forza e non ha valore se resta " parole ", ma si afferma in tutta la sua potenza se viene accolta come " vita ".


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Non consegnate Gesù in cambio di sicurezza materiale. Non rinunciate a seguire il Signore per timore di precarietà o per incertezze di vario genere. Non consegnate Gesù a nessun prezzo e per nessun motivo, ma consegnate voi stessi a Lui. Soltanto in ciò è la salvezza. E non soltanto salvezza dell'anima, ma anche del corpo e della vita, salvezza totale. Salvezza che è vita dunque.


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Da Dio riceveremo tutto, tutto! Da Lui riceveremo la risposta a ogni domanda, la soluzione a ogni problema. Siamo dunque disponibili e fiduciosi.


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Vivete con serenità ogni momento come se fosse l'ultimo della vostra vita, e ogni scelta e ogni decisione lasciatela scaturire da questa pienezza del tempo. Non scandalizzatevi se gli inviti del Signore sono così poco conformi alla mentalità del mondo e ai progetti umani, che sempre hanno le radici nel presente, ma hanno bisogno di credere che dovranno sbocciare nel futuro. Nessun futuro vi appartiene, perché è nelle mani di Dio. Lasciate dunque a Lui la libertà di provvedere al vostro futuro.


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Il tempo è dono. Ogni attimo di vita è dono. E non possiamo sprecare questi doni reali e concreti impostando la vita su un tempo che non possediamo, su un futuro che non è nostro, su una vita che non conosciamo. Noi non possiamo andare oltre il presente. Il Signore della vita è accanto a noi, è in noi nel presente. Viviamo nel presente, nella pienezza coraggiosa e nell'abbandono fiducioso alla Provvidenza. Non cerchiamo compromessi col tempo e con la Provvidenza; non giochiamo a nascondino con Dio; non bariamo. Lasciamo che sia Lui a guidare i nostri passi e le nostre scelte, senza forzarGli la mano e senza cercare soluzioni ambigue che, invece di portarci la pace, possono condurci a confusioni più grandi. Non ci si può muovere contemporaneamente in orizzontale e in verticale: vivere il presente comporta una sola direzione, quella verticale. Ed è un movimento di luce che più penetra in profondità più illumina l'orizzonte, e più affonda, più il raggio luminoso si allarga, e più si amplia l'orizzonte. Viviamo il presente, viviamo con gioia e generosità il presente: solo in questo modo Dio potrà costruirci il futuro.


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Una sola è la cosa da fare: tacere, chiudere le labbra e aprire soltanto il cuore. Ogni parola infatti che esce dalla bocca rischia di essere un tradimento, perché i pensieri e le parole umane sono tutte filtrate da una mente che è sempre lo spazio privilegiato del maligno.


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Non abbiate paura del deserto! E' soprattutto nel deserto che avvengono i miracoli, perché è nel deserto che potete realmente incontrare la potenza di Dio. Nessuna Provvidenza è possibile fuori dal deserto. Il deserto è la condizione necessaria per vivere la volontà di Dio e per verificarne i miracoli. Solo nel deserto la Provvidenza moltiplica i doni, perché il deserto è l'abbandono cieco, la fiducia illimitata, il coraggio di rinunciare a tutto ciò che è frutto delle convinzioni umane.Il deserto fa paura a chiunque non sia al seguito del Cristo. Ma con Lui nemmeno la fame è un problema, niente più è un problema, perché pensa Lui anche ai vostri bisogni materiali. Ma perché ci pensi Lui non dovete pensarci voi! Cioè non dovete credere che la vostra esistenza dipenda dalle scelte che decidete di fare, per cui vi sentite responsabili di tutto. Di una sola cosa siete responsabili: della vostra risposta al Signore. Vi ha chiamati nel deserto? SeguiteLo! Perché questa sola è la scelta che potete fare: seguirLo. Non potete pretendere che Lui moltiplichi i Suoi doni se voi trattenete quel minimo che vi garantisce una sopravvivenza indipendente da Lui, un genere di vita che non ha bisogno di appoggiarsi esclusivamente sulla Provvidenza. Con Dio ci si comporta senza mezze misure e senza compromessi. Siate dunque lampade anche voi, e accettate di ardere nel deserto, e non abbiate paura, perché il Signore non vi farà mai mancare l'olio.


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La nostra barca a volte si ferma in alto mare, e non sappiamo più da che parte remare. Allora è il momento di fermarsi a pregare, senza permettere al nemico di seminarci l'angoscia nel cuore. La barca scoprirà di essere guidata, mentre un faro si è acceso lontano. Navighiamo dunque sereni. La barca la guida il Signore, mentre noi riposiamo in preghiera.


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Tutto il creato è stato fatto per noi, anche il tempo è stato creato per noi, affinché di ogni creatura e di ogni situazione ci possiamo servire a lode e a gloria di Dio. Quando questo non succede, quando gli ostacoli turbano la lucentezza della creazione e tolgono la serenità della vita e la gioia della navigazione, forse si sta remando verso una direzione sbagliata. Occorre allora correggere la rotta….


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Non cedete alla tentazione di pensare che la vostra vita è nelle vostre mani e che potete decidere quello che voi ritenete meglio. La vostra vita acquista un valore inestimabile se la mettete nelle mani di Dio, e tutto ciò che farete - anche le cose più piccole -sarà prezioso e splendido. Ma tutto quello che fate e che pensate o che programmate soltanto con il vostro metro umano, prima o poi lo vedrete diventare un nulla, se non addirittura un male. Lasciate dunque che il Signore vi mostri la strada. E, anche se vi sembra strana o irragionevole, fidatevi di Lui e seguiteLo dove vi mostra le Sue orme. Allora, anche le cose più assurde si riveleranno nel tempo le più sagge e le migliori.


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Si diventa sapienti vivendo, non studiando o pensando, e vivendo di Spirito.


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Non preoccupatevi di essere ingiustamente feriti. Non è questo che uccide! Non è ciò che viene dall'esterno che uccide, ma ciò che lasciate crescere nel cuore: l'umiliazione, la tristezza, il senso di incomprensione e di solitudine, e soprattutto il desiderio sottile di arrendersi a tutto questo.


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L'unica soluzione ad ogni problema, ad ogni momento di sconforto e di crisi, ad ogni dubbio e ad ogni esitazione, è il "voler" credere ad ogni costo, anche e soprattutto contro ogni apparenza e contro ogni logica umana. Voler credere, ciecamente, che Dio solo può salvare.


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Affidate tutta la vostra vita al Signore, senza paura, senza voler conservare qualche spazio solo per voi: un frammento di cuore tenuto egoisticamente chiuso al passaggio del Signore rende chiuso tutto il cuore e tutta la vita, perché sarà sempre quel frammento a costituire un legame pericoloso e tenace con la terra e il mondo e l'umano. Lasciatevi sciogliere il cuore, lasciate che lo Spirito irrompa e vi inondi di luce.


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Una fiducia che lascia spazio all'incertezza non è fiducia, e una fede che mantiene nel dubbio e nel timore non è fede.


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Non avere paura e non temere niente: quando accetti di essere nelle mani del Signore e di restare fedelmente nel posto dove Lui ti mette, non avrai mai più dubbi e paure, perché ogni angoscia nasce dalla fuga e dalla ribellione.


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Se camminerete con fiducia e con abbandono, nella preghiera e con abbandono totale alla volontà di Dio, il segno non mancherà…


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Siate sereni, perché un Dio che vince la morte per amore non può che essere in ogni istante garanzia di sicurezza e di pace.


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Non chiudetevi nella vostra casa come fosse un castello arroccato sull'alto monte della solitudine. Aprite le porte, aprite prima di tutto le porte del cuore, poi si apriranno anche le porte della mente e infine potrete spalancare anche le porte della casa. E allora, anche le situazioni concrete e quotidiane e i problemi più contingenti troveranno un respiro più largo, e nuove soluzioni verranno a crearsi, e tutto assumerà un colore più chiaro.


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Non serve cercare interpretazioni comode agli inviti del Cielo. Non serve trovare cavilli di ogni genere per sfuggire a quella verità che è una sola e che il cuore conosce. Non ergetevi a avvocati davanti al Signore, non tentate di adattare le Sue parole alle vostre idee e alle vostre comodità. Siate umili, perché è l'unica strada per diventare piccoli. E i miracoli sono concessi soprattutto ai piccoli.


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Ogni turbamento e ogni ansia non vengono dal Cielo.


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Ora vi ha portato nel deserto. Ma non vi lascia soli. Non temete l'infinita distesa di sabbia, la solitudine, la mancanza di prospettiva di un'oasi vicina: il Signore si prende cura di voi e non vi donerà un'oasi soltanto, ma una terra ricchissima. A voi è chiesto di fidarvi. Accogliete il deserto con amore e con serenità, sapendo con certezza che il Signore non vi vuole soli: Lui sposta popoli interi, comunità intere, all'interno delle quali poi arricchisce ognuno dei Suoi doni e ognuno privilegia secondo i Suoi progetti e la Sua volontà. E' il popolo che fa la forza, è la comunione fraterna che rinvigorisce, è la preghiera comunitaria che intenerisce il Signore e mette le ali alla preghiera del singolo.


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Un invito a non pretendere mai di potervi conquistare la vita da soli.


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Cantate vittoria, perché se lascerete che la pace vi riempia la vita, sarà la vittoria più gloriosa sul nemico: vittoria di Cristo, vittoria del Cielo, vittoria dei santi.


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Non è solo il corpo destinato a morire: la sua è una morte unica, irripetibile. Ma le infinite morti che colpiscono il cuore quasi ogni giorno, quelle sono magari invisibili all'esterno, ma dolorose da vivere, e a volte insostenibili. Eppure, sono tutte morti preziose che, a seconda di come sono accolte e vissute, possono trasformarsi in altrettante risurrezioni o sfociare in tristezze e angosce. Non abbiate paura di morire, perché la paura e il rifiuto portano alla distruzione reale, che poi trascina inevitabilmente con sé altre morti e altre distruzioni. Il nostro morire sia glorioso, anticamera della risurrezione. Siamo tutti chicchi di grano, tutti! Tutti chiamati alla stessa trasfigurazione, tutti destinati alla luce dell'immortalità.


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Siate sereni e coraggiosi, senza tentennamenti e senza cedere alle tremende insinuazioni che mirano a far crollare il piano del Signore.


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Oggi l'invito a tornare a Gerusalemme. Dopo l'agonia sul Monte degli Ulivi, dopo la battaglia con la notte e con il buio, è ora giunto il momento di tornare nel sole di Gerusalemme.


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Il Signore non abbandona, se vi fidate di Lui. Ma se avete dei progetti vostri da proporGli in cambio dei Suoi, non potrete mai essere sereni!


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Se Gesù non avesse avuto un corpo, non ci sarebbe stata nessuna Passione e nessuna Crocifissione, nessuna angoscia e nessuna paura. E nessuna Resurrezione. Ma Lui ha accettato tutto questo, con tutte le conseguenze che l'essere uomo comportava. E così Gesù ha conosciuto la notte, e la fame e la sete, e il dolore e la paura. Ha conosciuto l'uomo dal di dentro, perché l'ha amato. Cosa temere dunque? Se Lui, il Signore, ha accettato di attraversare il tempo e di abbassarsi fino a vivere una vita da uomo, come possiamo noi pensare di poter scansare tutte le pene che l'essere vivi comporta? " Oggi come un granello di frumento nuovo io sto nelle mani del Signore. Lui mi ha ridotto in morbida farina, un tempo, ma ora mi ha ricostruito in un'interezza misteriosa".


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Non giudicate quanto il Signore ha fatto e fa per voi, non rifiutate ciò che vi propone, non restate sordi alla Sua voce. " Lo Spirito è pronto, ma la carne è debole ": la carne ha paura, la carne dubita, la carne si ribella, la carne offre continuamente il fianco alla tentazione. Offrite tutto questo al Signore, affinché Egli possa trasformare ogni male in bene e vi trasformi la vita.


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Come un fiorellino nascosto tra le pietre e perciò invisibile e senza importanza per il mondo, siate così anche voi. Quando il temporale si abbatterà sulla montagna, i grossi fiori e le piante appariscenti resteranno ferite dalle sferzate del vento e dalla pioggia, ma il fiorellino, riparato dentro la cavità di pietra, resterà come testimonianza della protezione del Signore.


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Credere a ciò che è " credibile" appartiene alla logica e non implica nessuna fede, non è assolutamente un atto di fede. Fede è credere a ciò che sembra assurdo, e accettare l'incredibile con serenità.


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Se continuate a voler essere voi il comandante della nave e pretendete di guidarla sempre dove e come voi pensate sia meglio, rischiate che il Signore abbandoni tutto alle vostre sole mani.


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Non è il fare ciò che ottiene bella figura nei confronti del mondo, a dare la pace, no, ma accettare la Croce, di qualunque genere essa sia.


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Affidatevi alla Provvidenza, che non vi ha mai abbandonato, soprattutto quando voi pensavate di essere ormai perduti.


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Talità kum! Alzatevi! E' ora di alzarsi, di muoversi, di scuotere quella pigrizia del cuore che vi sta intorbidando la vita. Alzatevi, su, e non lasciatevi più soggiogare dalla malattia silenziosa che il maligno vi ha inoculato. Basta toccare le frange della veste di Gesù, per essere salvati. Ma occorre farlo con fede, e cercare Lui con fede , e volerLo incontrare.


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L'immagine del Cristo beffeggiato vi aiuti a non temere le umiliazioni, e soprattutto vi mostri come non è nella gloria umana che potete cercare la salvezza.


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La strada per seguire Cristo, e per incontrare i nostri figli, è una sola: quella del Calvario, dell'abbandono cieco alla volontà del Padre, della rinuncia alle proprie velleità e alle proprie sicurezze. Non ci sono altre vie. Soltanto la strada stretta porta a Lui. E soltanto su quella strada, al Suo seguito,possiamo incontrare anche loro. Sta dunque a voi decidere cosa volete fare della vostra vita.


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La vita è cammino, l'esistenza tutta è cammino. E se non si cammina incontro a Cristo non si vive. Se non si esiste per seguire Cristo si è morti. Adagiarsi nella tenebra è un sonno che a volte fa sognare di camminare. Ma in realtà si è fermi, immobili, morti.


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Voi non immaginate neppure quante preghiere si elevano a Dio per voi, non immaginate quante anime generose lottano per voi nella preghiera, affinché aderiate alla volontà di Dio. Voi non immaginate quante anime siano impegnate a lavorare per la salvezza vostra.


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Quando il Signore vi dice " alzati e cammina ", non intende suggerirvi di aspettare il momento in cui voi vi sentiate capaci di camminare, ma vi chiede la fede cieca di alzarvi mentre continuate a sentirvi paralizzati.


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Quando il Signore vi dice " alzati e cammina ", non intende suggerirvi di aspettare il momento in cui voi vi sentiate capaci di camminare, ma vi chiede la fede cieca di alzarvi mentre continuate a sentirvi paralizzati.


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Lasciatevi battezzare nello Spirito! Lasciate che lo Spirito rivoluzioni la vostra vita! A voi spetta la decisione di aprire: non l'intenzione, non basta, no.


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Le parole servono agli uomini, per giustificare atteggiamenti e per fingere sentimenti, ma a Dio non servono affatto. Il Padre non sarebbe tale se i fiori che non possono parlare venissero per questo abbandonati, e se tutte le creature senza voce venissero per questo dimenticate. Invece: "guardate i gigli del campo…". Affidatevi con semplicità e generosità alla volontà del Signore, e chiedeteGli come pane quotidiano il coraggio di aderire sempre alla Sua volontà.


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La pace del cuore supera ogni gioia effimera che tanto alletta gli uomini del mondo.


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E' soltanto la Croce che può congiungere il Cielo con la terra. Soltanto la Croce può farci incontrare, e soltanto nella Croce, attraverso la Croce, possiamo riunirci. E non perché la Croce sia un castigo di sofferenza da cui si cerchi di sfuggire, un castigo immeritato, crudele, inaccettabile. No! La Croce non è tenebrosa che per gli occhi che vivono nelle tenebre; la Croce è dolore vano solo per chi non sa alzare gli occhi e fissa lo sguardo su quel buco scavato nella terra per piantarvi l'albero del dolore. Ma quella non è la Croce, allora, no! Quella è soltanto disperazione vuota, è il nulla, è il castigo che genera ribellione. No, no, bisogna alzare gli occhi, e allora la Croce si staglierà nel Cielo, alta e luminosa, e sarà l'unica scala per arrivare là, l'unica via per raggiungermi, l'unico cammino per incontrare ilVolto di Gesù. Lasciate che vi prenda Lui la mano, lasciate che vi sollevi Lui. Voi dovete solo alzare la testa per vedere la mano che Lui vi sta tendendo da tanto tempo, e poi allungare la vostra, e aggrapparvi a Lui. Alzate gli occhi, e incamminiamoci insieme verso la Risurrezione.


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La vita non consiste nelle sicurezze umane, ma nell'abbandono totale al Signore. Abbandono fiducioso, sereno, irragionevole. Non si può abbandonarsi al Signore un poco soltanto: o ci si fida o non ci si fida; o si crede o non si crede; o si fissa lo sguardo in alto o si abbassa alla terra. Non è possibile il compromesso, la via di mezzo, lo strabismo di chi pensa di poter guardare sia il Cielo che la terra. O l'uno o l'altra. "O con me o contro di me".


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Questo è il tempo della scalata. O decidete di salire, anche se con fatica, cercando reali e concrete soluzioni di "vita", per poter poi felicemente risorgere, oppure restate ai piedi della montagna, sprecando energie in una infinità di passi che vi tengono sempre ancorati sullo stesso angolo di terra.


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Sappiate però che nessuna salita è possibile da soli: ognuno vive il suo sforzo intimo e personale, ma ci si salva in cordata.


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Il Cielo ti dona l'augurio di diventare piccolo. Devi diventare piccolo, se vuoi essere grande!


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Eroica è stata la vita di san Giuseppe, eroica la sua umiltà, eroico il suo silenzio. Questo, dunque è ciò che conta: imparare a obbedire, accettare di obbedire, voler obbedire. Obbedire è sempre un morire, perché non c'è niente che possa uccidere l'amor proprio e l'orgoglio più di un'obbedienza cieca e assurda alla volontà di Dio. E non sempre Dio parla attraverso un angelo del Cielo: angeli siamo tutti, in Cielo e in terra, perché tutti siamo chiamati a essere messaggeri di Dio.


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Nei momenti bui, nei momenti tristi, nei momenti di delusione e di precarietà, ripetete con forza: "Il Signore è il mio aiuto, non temerò. Che mi potrà fare l'uomo?".


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Il Cielo chiama, il Cielo guida, il Cielo attira, il Cielo protegge. Il Signore realizza tutto ciò che ha progettato, se Gli si risponde di sì.


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Non pensare al corpo come a un tempio distrutto! Si tratta sola di un'apparenza, perché anche se le mura sono crollate lo spirito è risorto dalle macerie più libero e infinitamente più grande di prima.


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Non pensare che se le cose andassero diversamente potresti sentirti meglio. È un sottile inganno del nemico. . È il cuore che deve guarire, non le situazioni della vita!


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Lasciatevi condurre nel silenzio vitale dello Spirito, e non avrete più bisogno di cercare nulla, perché avrete trovato tutto!


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Il seminatore riceve in dono la semente. Non la compra, non la sceglie, non si dispera a preparare un terreno. No. Accoglie il dono, semplicemente, e lo sparge. Il vento penserà a distribuirlo. Se sarà la strada a riceverlo, o la roccia, o le spine, o la terra buona, non è problema del seminatore. O, almeno, di "quel" seminatore. Perché se egli preparasse e organizzasse e programmasse e agisse come meglio ritiene, non sarebbe più il seminatore della parabola, ma un contadino che pianifica il suo lavoro per ricavarne il massimo guadagno per sé. Il seminatore, invece, non possiede campi, non possiede semente, non possiede nulla. Soltanto riceve un dono, che gli è chiesto di spargere con largo movimento del braccio. Questo il suo unico compito: spargere il dono, senza preoccuparsi di chi lo riceve. Essere seminatori richiede un abbandono totale alla forza del vento. Se siete stati chiamati a seminare, non spetta a voi scegliere cosa seminare e dove: a voi spetta di rispondere, e di agire nella cieca sottomissione alla forza del vento. Se volete capovolgere il ruolo, e preferite essere voi la terra che riceve il seme, allora spetta a voi decidere cosa essere: se roccia arida, spine, o terra buona. E poi dovete attendere di ricevere il seme, qualunque seme. Nemmeno in questo caso potete scegliere, perché ancora una volta la semente è dono. Seminatori e nello stesso tempo terra buona: questo è il compito a cui ogni uomo è chiamato, questo è il ruolo di ognuno. E una sola la condizione: accogliere il dono, a occhi chiusi, senza pretendere di capirne il mistero.


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La soluzione dei nostri problemi sta unicamente nella Parola Santa di Dio, che noi trascuriamo con leggerezza.


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Non rifiutiamo i doni, non sprechiamoli, non nascondiamoci dietro falsi alibi che servono soltanto a mascherare le nostre paure e le nostre ingenerosità.


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L'amore si prova con la vita.


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Gesù non ha parlato invano, non ha sprecato parole, non si è lasciato crocifiggere per niente.


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I doni del Cielo vivono soltanto se trasformati in vita. Ogni volta che li guardate con superficiale ammirazione e umana contentezza, senza trasformarli in scelte di vita, questi doni che ricevete muoiono.


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Guarda a Maria sotto la croce: è diventata la Madre dell'umanità. La croce nasconde in sé una ricchezza incredibile! Non rifiutatela, non accusatela, non aggiratela!


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Il cuore non è un angolo di buio nascosto dentro l'intimità dell'essere umano, e l'anima non è il bianco velo che veste il cuore. No, no: il cuore è tutto l'essere umano e non solo, e l'anima è la sostanza della vita e non solo. Un cuore che vive di sé e per se stesso, è morto. Un'anima che vegeta addossata al cuore, come l'edera avvinghiata a un tronco, non vive.


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L'amore non è zucchero filato, no! L'amore è il tesoro più prezioso del mondo, ed è costoso, è infinitamente costoso. Il prezzo dell'amore è sangue, sempre.L'amore è sempre un morire. Sempre. Se non si muore, non si ama.


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Ogni volta che pretendete di affermare la vostra vita sulla terra, seguendo le leggi dell'umano e del mondo, voi morite.


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Il Cielo si può conoscere soltanto sbarazzandosi di tutto ciò che soddisfa l'umano. Anche delle parole, dunque.


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Scoprire la potenza del silenzio. A volte le parole sono necessarie, a volte è necessario il silenzio. Occorre saper discernere le parole necessarie da quelle che non lo sono, e il silenzio dello spirito dal vuoto che soffoca il cuore. Il silenzio dello spirito è voce di Dio. Il vuoto è assenza di spirito e di vita. Anche le parole possono essere fatte di vuoto.


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Non preoccupatevi di ciò che non dipende da voi, e accettate tutto come volontà di Dio. Preoccupatevi piuttosto di ciò che dipende da voi: questa è la vera scienza, questa la vera pace. Ciò che dipende da voi deve essere compiuto con decisione e con coraggio, come risposta generosa alla volontà di Dio. Non rispondere alla Sua chiamata significa rispondere alla chiamata degli idoli, ed è inevitabilmente una ferita inferta a qualcuno. Ogni cuore, ogni esistenza, ogni persona è legata ad altri cuori, ad altre esistenze, ad altre persone, e ne è responsabile. Rispondere alla volontà di Dio non riguarda soltanto l'esistenza individuale di chi è chiamato, ma anche l'esistenza di tutte le persone a cui questi è legato.


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Una sola è la strada per risolvere ogni falso problema, ogni pericolosa situazione, ogni dubbio: fidarsi di Dio, credere in Lui, a qualunque costo. Non fidarsi, credere solo a metà, permettersi di dirigere la propria vita secondo le proprie idee e convinzioni, è restare a terra, affogare nella propria angoscia, soffocare nel proprio vuoto. Non c'è alternativa. Non c'è scelta, credimi! O con Lui, o contro di Lui.


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Non lamentatevi se non potete fare le cose che vorreste, o se non potete avere la vita che vorreste: accettate tutto come dono della Provvidenza. Non cercate di soddisfare le vostre esigenze, ma accogliete con serenità ciò che il Signore vi offre da vivere, così che la vostra esistenza Gli sia gradita. Non siete soli in questo duro combattimento. La lotta più difficile e la battaglia definitiva la combatte il Signore, già vittorioso sul mondo.


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Siate vivi, siate combattenti generosi, siate forti, e non lasciatevi tanto facilmente accalappiare dalle reti ingannevoli del maligno.


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Sappiate che il senso della vostra vita può darvelo solo il Signore.


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Andate, non per portare in giro voi stessi, ma semplicemente perché è il Signore che vi manda. Sempre questa Sua chiamata vi viene offerta, sempre il Suo invito a servirLo vi viene ripetuto, sempre vi sollecita a uscire, ad andare, a decidervi a scegliere una strada.


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Lasciate che il Cielo vi catturi, che la santità vi afferri, che il desiderio della vita eterna vi agiti e vi spinga ad agire.


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Tralasciare di dedicare il proprio tempo e la propria vita a Dio e alla conoscenza di Lui implica il pericolo gravissimo di essere abbandonati da Lui. Non si può pensare di abbandonare il Signore impunemente. E abbandonarLo non è soltanto rifiutarLo, ma anche semplicemente ignorarlo, o cercare di adattarLo alle proprie esigenze, o relegarLo dove non può più dare un eccessivo fastidio. Come una conchiglia siete in balia delle onde. La perla che contenete si mantiene viva se la custodite con rispetto e la conservate protetta, nascosta alla vista. Ma se pretendete di mostrare il segreto del Re a chiunque, se con leggerezza vi sentite i proprietari del tesoro, se scioccamente credete di poter aprire lo scrigno quando e come vi pare, ecco che la perla muore. E la conchiglia va a sbattere su una spiaggia lontana, chissà dove, ormai povera e nuda.


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L'indifferenza è un peccato grave, gravissimo, perché apre la via a tanti altri peccati. L'indifferenza è mancanza di carità, e soltanto nella carità consiste la grandezza di un'anima. Siamo generosi, dunque, disponibili sempre, per chiunque, consapevoli che tutto ciò che incontriamo sulla vostra strada è voluto o permesso da Dio. Non rifiutiamo niente e nessuno, non chiudiamo la porta del cuore e della casa, mai, a nessuno. Apriamo il vostro essere al mondo, così che realmente possiamo cominciare a vivere come Maria: ostensorio di Cristo, e non soltanto meschine esibizioni di noi stessi.


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È importante lasciarsi addormentare e fidarsi del Signore che comunica nel sonno. Non parlo di sonno fisico, no, ma di riposo dello spirito, di abbandono totale, possibile soltanto se la mente tace, e la natura dorme, e l'io sta in silenzio, e soltanto il cuore ascolta la voce di Dio.


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Addormenta la tua mente! Addormenta il tuo io così agitato e ribelle, così sempre insoddisfatto e critico, così sempre alla ricerca di soluzioni e di risposte e di chiarimenti: nessuna risposta ti basterebbe, nessuna soluzione ti soddisferebbe, nessun chiarimento ti sarebbe sufficiente. Credimi, non è questione di capire o di condividere, ma di credere, di aver fede, ciecamente.


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Il Salvatore viene per questo, per togliere le bende dagli occhi e le fasce al corpo, così che possiamo vedere e camminare.


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Perché tutto ciò che non è un sì deciso al Signore, è rifiuto di Lui.


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Dobbiamo deciderci: o scegliamo Dio, accettando perciò di morire a noi stessi per offrirci al Suo Progetto, o Lo rifiutiamo, disponendoci a subire le conseguenze. O scegliamo l'amore, o scegliamo il non-amore. Scegliere l'amore è scegliere Dio. Scegliere il non-amore è preferire se stessi, e tutti i propri interessi, i propri progetti, le proprie idee, il proprio io.


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Tenete fra le mani la vostra vita, e offritela in dono al Bambino Gesù. Stringete la vostra croce, tutte le vostre croci, e portatele a Lui non per lasciarle cadere ai Suoi piedi, ma perché Lui ancora una volta le benedica e vi doni il coraggio eroico di portarle tutte con amore.


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Non lasciatevi trascinare verso il buio, nella notte della tristezza, nella tempesta della ribellione. Questi non sono i frutti dello Spirito! Questi sono i doni neri del nemico, i carboni del Male.


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Offrite la vita, presentate al Signore la vostra vita: è il momento. OffriteGliela senza porre condizioni, senza riserve, senza ragionamenti vani e giustificazioni inutili, senza recriminare e senza accusare, senza lamentarvi e senza pretendere.


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Nella tenda del Signore non c'è posto per i risentimenti umani, per le permalosità, per i vittimismi, per i programmi e i progetti della mente.


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Sul monte anche Abramo offrì in silenzio il suo unico figlio. Sul monte si sale sempre per offrire la propria vita e per vivere la propria morte. Poi sarà il Signore a decidere cosa farne, ma a noi è chiesto di offrire, semplicemente.


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Ognuno di noi è chiamato ad alzarsi, a non restare più pigramente sdraiato nella propria situazione di sofferenza o di difficoltà, ma è chiamato a caricarsela sulle spalle, come una croce d'amore, per cominciare poi finalmente a camminare.


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Il tempo scorre inesorabile, e le occasioni perdute non ritornano, i fiori non raccolti appassiscono, i semi non fatti germogliare si sprecano, e la vita si svuota.


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Solo nell'umiltà si può accogliere lo Spirito, solo nell'umiltà si può incontrare il Signore. Solo l'umiltà rende possibile obbedire a Lui.


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Il Signore non tradisce mai la sua alleanza, mai! Il Signore ama infinitamente, anche se non amato, rifiutato, misconosciuto.


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Affidatevi all'azione dello Spirito, per poter superare l'oscura suggestione del pessimismo.


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Come un pastore se ne va in cerca della pecorella che si è attardata a cercare il suo benessere, e si è perduta, il Signore sta cercando noi. Non c'è salvezza fuori dal gregge, non c'è salvatore che non sia il Pastore che ci sta instancabilmente cercando.


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Un invito ad ascoltare il Signore, ad alzarsi, a entrare là dove Lui chiama, a obbedirGli. Non aspettiamo che i nostri occhi vedano, no: prima dobbiamo alzarci, pur senza vedere niente; rispondere al Signore, obbedirGli, pur senza capire; e soltanto dopo anche a noi cadranno dagli occhi le pesanti squame che ci impediscono di vedere.


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in costruzione