La chiesa di Santa Lucia, già esistente nel 1599, si trovava al limite orientale del paese, nei pressi del convento di Sant'Antonio.
La sua custodia e manutenzione venivano affidate ad un eremita come per tutte le chiese campestri.
Col passare del tempo ne sorsero vicino numerose case, quindi intorno al 1690, fu necessario darle un cappellano, il reverendo V. Guiso, che la restaurò e l'ampliò.
Ai primi del '700 il sacerdote portò da Napoli le statue di San Gregorio e della Vergine delle Grazie col Bambino Gesù, comprati con le offerte della comunità e di altri benefattori.
I due simulacri vennero sistemati nella nicchia dell'altare maggiore al posto di quello di Santa Lucia, che fu donato alla chiesa di Santa Maria di Cepola.
La Santa Lucia cambiò così intitolazione, diventando "chiesa di San Gregorio della Vergine delle Grazie".
Nel 1844, quando la visitò il Vescovo di Cagliari, aveva quattro cappelle intitolate rispettivamente a: Santa Lucia, Santa Maria Maddalena, Santo Pietro martire e San Vincenzo.
Il cappellano, all'epoca il sacerdote Efisio Pala, curava regolarmente le funzioni e l'istruzione religiosa.
Nel 1871, la chiesa non era più officiata da alcuni anni poiché era stata distrutta da un incendio: il 20 giugno di quell'anno il sindaco di Quartu, il signor Isola, chiedeva perciò di poter impiegare il suo fondo, lire 1800 circa, per la costruzione del nuovo cimitero.