Interpretazione, metodologia e politica di Ian McHarg

 

L'idea di progettazione ambientale

Una progettazione che miri alla conservazione dell’ambiente, secondo Ian McHarg, deve liberarsi da due concezioni radicate nella cultura occidentale: l’antropocentrismo di derivazione cristiana e l’utilizzo dei valori del sistema economico come unici parametri di giudizio.

E’ indispensabile per l’autore liberarsi dalla convinzione che l’uomo, in quanto unica creatura razionale, abbia il diritto di usare a suo piacimento le risorse del pianeta ed, invece, concepirlo nel sistema biologico come un singolo e piccolo contributo all’equilibrio complessivo.

Il sistema economico occidentale, in quanto legge di costruzione prettamente umana e svincolata dagli equilibri ambientali, non può essere assunto come base per giudicare la bontà di un intervento sull’ambiente. E’ necessario, invece, costruire un sistema di valori, appositamente pesati in modo da garantire scelte non lesive per l’equilibrio ambientale, che parta dal principio espresso precedentemente.

Metodo di progettazione

Il postulato fondamentale che sta alla base del metodo di pianificazione ecologico proposto da McHarg afferma che:

Le informazioni necessarie alla comprensione del luogo riguardano i seguenti argomenti di base:

Queste informazioni, generalmente attendibili perché ottenute dalle scienze esatte, devono essere interpretate e riorganizzate entro un sistema di valori, dopo aver scelto un certo numero di fattori per ogni categoria. Questi fattori saranno gerarchizzati in base al sistema di valori scelto e alla relativa importanza di ognuno di essi. I criteri utilizzati per questa operazione sono legati alla rarità o alla scarsità del bene in rapporto alla domanda diretta o indiretta, al valore culturale dello stesso, alla convenienza rispetto a usi di questo da parte dell’uomo. Ogni fattore viene poi rappresentato su una carta dell’area di analisi in cui si indicano le zone con un colore di intensità proporzionale all’entità del valore individuato in precedenza. Viene, quindi, assemblato ogni gruppo di fattori significativo per ogni singolo uso del suolo che si intende analizzare, ottenendo una serie di mappe, ognuna delle quali "rappresenta una valutazione nell’ambito di una categoria di fattori […] e mostra quindi le aree più o meno adatte alla conservazione" (McHarg, 1989). E’ possibile raggruppare ulteriormente queste ultime per ottenere una carta che complessivamente indica tutte le vocazioni di ogni singola area, sia che queste siano unitarie, complementari o concorrenziali (questo metodo è la prima formulazione di una analisi di idoneità).

L’innovazione del metodo rispetto allo zoning tradizionale è che "abbandonando i valori economici assoluti, che coprono una piccola gamma di valori monetari, e impiegando un sistema di valori relativi che vanno da un massimo a un minimo, si possono includere tutti i fattori importanti ai quali gli economisti non sanno dare un prezzo" (McHarg, 1989), così anche se non si è in grado di "attribuire a questi fattori dei valori monetari precisi, si può assumere tranquillamente che, in assenza di altri fattori, la concorrenza della maggioranza di fattori positivi in ciascuna località indichi la sua vocazione per l’uso in questione" (McHarg, 1989).

Inoltre, vista la struttura del metodo, è possibile individuare per ogni area più di una vocazione superando la schematicità legata ai metodi di analisi tradizionali: le diverse vocazioni di ogni singola area devono essere, infatti, sottoposte ad una verifica di intercompatibilità, per stabilire se a tale zona può essere attribuita una potenzialità multipla. Quest’ultima risulta essere una base di analisi molto più versatile di quelle tradizionali nei confronti delle scelte di un eventuale piano dell’area.

L’autore tiene, però, a specificare che il risultato dell’applicazione di questo metodo non è un piano: "un piano comprende l’intero problema della domanda e la soluzione della domanda in rapporto all’offerta, e incorpora la capacità della società o dell’istituzione di realizzare i propri obiettivi; questo studio […] indica semplicemente le aree che possono essere destinate a certi usi, singoli o multipli, con i minimi costi e con i massimi risparmi e benefici" (McHarg, 1989).

Contesto teorico

L’autore ha realizzato la completa infondatezza della concezione antropocentrica grazie a una lettura: Lawrence J. Henderson, "The Fitness of the Environment", The Macmillan Company, New York, 1913. In particolare egli afferma di aver scoperto, grazie a questo testo, l’importanza di forme di vita apparentemente insignificanti per la vita di tutti gli esseri animali sulla Terra. Le basi delle considerazioni di Ian McHarg sono, perciò, legate soprattutto ad una conoscenza approfondita delle teorie della biologia e non vengono direttamente dichiarate provenienti dalla rielaborazione di teorie precedenti nel campo della progettazione ambientale.

Tipologie di analisi

La particolare tipologia di analisi che Ian McHarg propone come base per un innovativo metodo di progettazione ecologico risulta perfettamente adattabile a qualsiasi scala di intervento e, infatti, nel testo viene applicata sia alla scelta del percorso di un autostrada, sia allo studio dell’ambiente metropolitano di una grande città, che all’analisi di un intero bacino idrografico.

Il metodo è particolarmente interessante perché si propone di utilizzare un metodo di analisi economico come l’analisi costi-benefici (ACB) per ottenere dati di tipo geografico. In sostanza si tratta di costruire un sistema di valori che comprenda sia parametri monetari che parametri sociali, comprendendo tra questi ultimi i valori di tipo ambientale. Questo tipo di tecnica permette di indirizzare la scelta del percorso con l’obiettivo di massimizzare il beneficio sociale e minimizzare il costo sociale. Nella pratica si tratta di costruire carte trasparenti dell’area da analizzare su ognuna delle quali risulti possibile visualizzare un valore del sistema scelto, secondo una scala di colori proporzionali all'entità del costo sociale o monetario che la costruzione in quella porzione d’area comporterebbe. La sovrapposizione delle carte permette di riconoscere visivamente le aree in cui si raggiunge l’obiettivo di massimi benefici sociali a minimi costi sociali, tenendo in considerazione anche il fattore monetario.

La difficoltà maggiore riguarderebbe la possibilità di quantificare alcuni valori sociali ed ambientali; bisogna, però, tenere in considerazione che l’analisi costi-benefici, come tecnica di valutazione di progetti di interesse pubblico, ha subito negli ultimi anni notevoli progressi e grande affidabilità. Questo rende questo metodo molto interessante.