... le giornate precedenti...

giovedì 24-7

E’ piacevole non doversi portare i bagagli. Dopo la visita del piccolo aeroporto di Pleurtuit, da dove decollano gli aerei che si recano alle isole di Jersey e Guernsey, il nostro giro prevede la visita della centrale elettrica sulla rance, ma con delusione apprendiamo che per paura di attentati le visite sono temporaneamente sospese. Dobbiamo accontentarci a percorrere la strada soprastante la diga, strada che vibra a causa delle turbine che muovono i generatori di corrente. E’ il momento dell’alta marea, e l’acqua del mare entra nell’estuario generando possenti mulinelli ai piedi della diga.

Entriamo poi a Dinard (da non confondere con Dinan), rinomata città balneabile frequentata soprattutto da inglesi. C’è persino una piscina olimpica con acqua di mare.

Continuiamo il nostro giro andando a St.Lunaire e dirigendoci alla Pointe du Décollé (capo del decapitato), interessane promontorio roccioso.

sulla punta del decapitato...

Una sosta si impone anche a Lancieux, per spedire a casa un cartolina del suo splendido mulino a vento. I miei "saluti dall’Olanda" scritti sul retro spaventeranno mia mamma che non riusciva a capire come fossimo arrivati fino in quel paese.

L’ultima visita della giornata è il "chateau d’eau" Panoramix di Ploubalay dalla splendida vista della regione.

venerdì 25-7

La sveglia sotto la pioggia ci mette di cattivo umore. Aspettiamo fino a mezzogiorno sperando che smetta, ma dobbiamo rassegnarci a metterci in viaggio sotto l’acqua e ripieghiamo la nostra tenda bagnata.

In serata raggiungiamo la nostra meta: Planguenoual (provate voi a pronunciarlo correttamente!). Il campeggio si trova sui 70 m di dislivello ed ha una bella vista sul mare verso St.Brieuc. In più non è caro. Decidiamo quindi di fermarci tre giorni.

sabato 26-7

Oggi ci riposiamo. L’unica cosa che dobbiamo trovare è un supermercato per fare provviste, poi ci stravacchiamo sulla sabbia di una tranquilla spiaggia, dove notiamo che i nostri vicini di tenda (degli olandesi) stanno facendo delle scorpacciate di vongole crude colte sul momento.

Ci divertiamo percorrendo in bicicletta la spiaggia di sabbia fine e in serata torniamo al campeggio.

domenica 27-7

Non mi riesce di convincere Janez ad andare a visitare il famosissimo Cap Fréhel, perché secondo lui è troppo lontano anche se ho calcolato che tra andare e tornare ci sono solo una settantina di chilometri da percorrere senza bagagli.

Come alternativa decidiamo di passare la giornata al mare verso St.Brieuc. Quando raggiungiamo una spiaggia ci rendiamo conto che il mare è molto lontano. Ma poco tempo dopo arriva la marea e l’acqua piano piano arriva e ricopre tutta la spiaggia di sabbia. Dobbiamo sistemarci sulle rocce.

in lontananza St.Brieuc

Al pomeriggio riprendiamo le biciclette per avventurarci su sentieri che fiancheggiano la costa. Arriviamo fino alla Pointe des Gruettes, scogliera a piombo sul mare con una bellissima vista sul mare e su St.Brieuc.

lunedì 28-7

Siamo al termine del percorso. Ora dobbiamo pensare a rientrare a Rennes. Troviamo dei cartelli che indicano il percorso ciclabile per raggiungere Rennes. Si tratta di stradine secondarie che fiancheggiano l’autostrada. Ma usciti da un paesino di nome Quédillac le indicazioni spariscono e ci ritroviamo quasi sull’autostrada. Non è facile trovare una via alternativa tra stradine bianche di campagna inesistenti sulle cartine. Più volte dobbiamo chiedere informazioni alla gente che incontriamo.

Raggiungiamo con sollievo il campeggio di Montauban scoprendo con scandalo che anche le biciclette devono pagare!

martedì 29-7

Oggi raggiungiamo Rennes percorrendo strade secondarie. Il campeggio fa parte di uno splendido complesso sportivo immerso in un bel parco con laghetto, sentieri per fare footing e c’è persino una alf-pipe.

mercoledì 30-7

Visita di Rennes, agevolata dalle numerose corsie preferenziali per biciclette e dalle agevolazioni semaforiche per questi mezzi. All’ufficio di informazioni turistiche mi hanno fornito una splendida cartina della città con i percorsi ciclabili.

giovedì 31-7

Il ritorno a casa: Janez ed io ci dividiamo, lui torna a Trieste in treno, io proseguo per il sud della Francia ancora in bicicletta. Esco da Rennes seguendo le corsie ciclabili e mi ritrovo sulla corsia d’emergenza di una superstrada a 4 corsie. Mi sento un po’ a disagio e fuori luogo, eppure quella è proprio la corsia ciclabile! Proseguo poi su normali stradine secondarie, a volte persino su tratti dei vecchi "chemin de balisage" che fiancheggiano il fiume Vilaine.

venerdì 1-8

Il campeggio si trova di fronte alla ferrovia e la mia sveglia questa mattina è un rapido TGV atlantico che si dirige verso sud. Riprendo una di queste vecchie strade che fiancheggiano la Vilaine fino a raggiungere "Les demoiselles" di Langon: un prato con decine di piccoli menhir. La deviazione per gli interessanti megaliti di St.Just richiederebbe troppo tempo (parecchie ore di visita) e ci rinuncio. In compenso sul mio cammino trovo i resti di una strada romana, interessante anche se ne rimangono solo più 100 metri. Entro poi nella Forêt du Gâvre, foresta demaniale dove le strade penetrano a raggiera fino al Carrefour de la Belle Etoile al centro della foresta.

La mia tappa è Blain il cui campeggio è vicino al castello-fortezza "la Groulais", negli anni distrutto e ricostruito più volte. Rimane solo la vecchia torre del XIV sec. e la loggia del re del XV sec. in stile rinascimentale.

Blain si trova sul canale navigabile che da Nantes va a Brest, nato come antico crocevia romano.

sabato 2-8

Mi dirigo a sud-est attraversando vitigni di uva "muscadet" su strade provinciali. Sono diretto a Landemont, un piccolo paese a est di Nantes, dove incontrerò una famiglia di esperantisti che mi ospiteranno per la notte. Faccio così conoscenza con Bruno e Maryvonne Robineau e i loro due figli adottivi Vincent (che oggi compie 5 anni) e Sarah. Bruno e Maryvonne qualche hanno fa hanno intrapreso un viaggio di 8 anni visitando una trentina di paesi. In ogni luogo si sono fermati diversi mesi per far conoscenza con la gente e lavorare. Hanno imparato l’esperanto in viaggio, cosa che ha cambiato il loro modo di viaggiare migliorandone i rapporti umani e la comprensione con le persone cosa che l’inglese non era in grado di offrire.

domenica 3-8

Ringrazio e saluto la simpatica famiglia Robineau e proseguo il viaggio verso sud. Nel pomeriggio farò una lunga sosta all’ombra: il sole brucia e la temperatura è sempre più calda, tanto che in alcuni punti l’asfalto è bagnato da catrame semi liquido e appiccicoso. In serata raggiungo Les Lucs sur Boulogne.

lunedì 4-8

Il tempo cambia velocemente, da sereno a coperto; da coperto a piovoso. Mi dirigo a Commequiers perché ho visto su di un dépliant che una vecchia ferrovia è stata trasformata in "vélo rail". Scopro così quest’interessante attrazione turistica. Si tratta di un percorso di una decina di chilometri su cui circolano delle biciclette a 4 ruote su rotaia. Si pedala in due, ma possono trasportare fino a 6 persone. Per incrociarsi si è costretti a scendere e togliere il mezzo dalle rotaie. Detto a parole sembra una stupidaggine, ma l’anno scorso il percorso è stato eletto come la più interessante attrattiva turistica dell’anno, ed è frequentato da molta gente, tanto che bisogna prenotare diversi giorni prima. Sempre a Commequiers c’è un bellissimo dolmen chiamato "Pierre Folle".

In serata raggiungo il campeggio "à la ferme" di Vairé.

martedì 5-8

Prima di partire mi studio la cartina scegliendo un tortuoso percorso su stradine secondarie per pedalare senza lo stress del traffico. La carreggiata di queste strade è poco più larga di un’automobile, ma ciò non mi impedisce di incrociare un Tir! Almeno avesse rallentato! Tanto vale proseguire sulle rettilinee strade statali dove raggiungo turistici piccoli paesi della costa. Anche su queste spiagge l’influsso della marea è notevole.

Torno nell’entroterra per riposare in un campeggio meno "turistico" a St.Denis du Payre. Tutto attorno il paesaggio è totalmente pianeggiante, percorso da numerosi canali, ma questo piccolo villaggio si trova su di una collina di appena 20 m d’altezza.

mercoledì 6-8

Dedico questa giornata al riposo. Approfittando della bella giornata faccio un bucato generale, e nel pomeriggio mi dirigo in bicicletta all’Aiguillon sur Mer, turistica cittadina della costa a 11 km. Il percorso totalmente pianeggiante e la bici vuota mi permettono di mantenere una buona media: 27 km/h, 10 km/h in più che con la bici carica.

giovedì 7-8

Attraverso la regione dei Marais e a fine mattina raggiungo La Rochelle dove vado ad acquistare il biglietto per Nimes. Il treno parte il giorno dopo alle 12.30, così ho tutto il pomeriggio per visitare la città. In bicicletta è comodo percorrere il centro storico in barba agli automobilisti imprigionati dal traffico completamente bloccato.

venerdì 8-8

Pagando il pernottamento alla reception del campeggio trovo un dépliant che parla del ponte per l’Ile de Re, a pagamento per le automobili ma gratuito per le biciclette. Se lo avessi scoperto prima ci sarei sicuramente andato, anche solo per percorrere il ponte. Purtroppo oggi non ho più molto tempo.

Mi dirigo in città dove mi rimangono ancora qualche ora di visita, poi alla stazione per smontare la bicicletta e farla entrare nella borsa portabici. Il treno arriva in perfetto orario e qui si conclude la mia vacanza...